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Visualizzazione dei post da aprile, 2013

Pace

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Questa mattina mi sono alzato con qualche inquietudine, poi ho aperto questa pagina di vangelo e si sono aperte altre prospettive... E tu? Cosa ti fa pensare questa Parola del Signore? Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 14,27-31). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Vi lascio la pace, vi do la mia pace. Non come la dà il mondo, io la do a voi. Non sia turbato il vostro cuore e non abbia timore. Avete udito che vi ho detto: “Vado e tornerò da voi”. Se mi amaste, vi rallegrereste che io vado al Padre, perché il Padre è più grande di me. Ve l’ho detto ora, prima che avvenga, perché, quando avverrà, voi crediate. Non parlerò più a lungo con voi, perché viene il prìncipe del mondo; contro di me non può nulla, ma bisogna che il mondo sappia che io amo il Padre, e come il Padre mi ha comandato, così io agisco».

Bisogno di un padre

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"Signore, mostraci il Padre e ci basta". La richiesta di Filippo dice un bisogno umano insopprimibile: se è vero che l'invocazione che spesso affiora sulle labbra di un essere umano è "mamma!", non è meno forte l'esigenza di un "padre". Tanto più nella nostra epoca caratterizzata, come dicono gli esperti, dall'assenza del padre. Un senso di smarrimento durante la sede vacante di S. Pietro, l'attesa dell'elezione del nuovo vescovo di Roma e l'accoglienza straordinaria di Papa Francesco non sono forse segno di questo bisogno? Il padre rappresenta un punto di riferimento necessario per non fare della vita un naufragio. E' il porto sicuro, punto di riferimento e di approdo che dà senso all'esistenza. Ed io, sarò all'altezza di questo compito? Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 14,7-14). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo

Ancora una nuova proposta: leggi attentamente e non dire di no!

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Ti attendevi di leggere un mio pensiero sulla Parola di oggi, invece ti lancio una proposta: leggi e rileggi il brano che segue e prova tu stesso ad esprimere un dubbio, fare una considerazione, raccontare la tua personale esperienza... Puoi farlo scrivendo alla sezione "commenti" al termine di questa pagina o, se preferisci, su facebook o perfino su twitter premettendo nel messaggio @sanslavu (in 140 caratteri si possono dire  cose importanti). In questo modo proviamo a costruire un gruppo che legge e commenta insieme la Parola quotidiana, con la possibilità di rispondersi o commentarsi a vicenda. Io farò da semplice moderatore. Ci accorgeremo di un fenomeno curioso: come l'unica luce bianca che attraversa un prisma si "scompone" in sette diversi colori, così accade con la Parola. Essa si rifrange in svariate sfumature tante quante sono le esistenze personali che tocca.  Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 1-6). In quel tempo, disse Gesù ai suoi d

3P

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Sono già emozionato. Fra un mese esatto sarò a Palermo per la beatificazione di Padre Pino Puglisi (3P, come lo chiamavano affettuosamente i suoi ragazzi): non potevo mancare. Ucciso dalla mafia dieci giorni prima che io fossi ordinato prete, l'ho sempre considerato il mio patrono protettore. Non un eroe, ma un prete-prete: vorrei solo rassomigliargli un po'... Clicca QUI per leggere un articolo scritto su di lui da Alessandro D'Avenia, che all'epoca dell'assassinio aveva sedici anni e frequentava il liceo dove 3P insegnava religione. Dal vangelo secondo Marco (Mc 16, 15-20). In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno

Ho maturato una decisione...

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Sono in una fase di ripensamento: un po' di sana autocritica non fa male. E la parola del vangelo di oggi me lo conferma. Mi sono detto: "A cosa e a chi serve la tua 'predichetta' in pillole, ma pur sempre una predica - per bella e suggestiva che voglia essere (cosa che dubito) - quotidiana?". Gesù non è un semplice "ripetitore" del Padre: è molto di più. E' una cosa sola con il Padre! Egli è nel Padre: la sua stessa vita è il libro più convincente. Quindi sto maturando questa decisione: smettere di scrivere ogni giorno come fatto di routine e non lasciarmi tentare dalla presunzione che "tanto qualcosa di saggio alla fine sono capace di scriverlo". La Parola va accolta, compresa, masticata, pregata e, soprattutto, vissuta! Quindi ecco la mia decisione: d'ora in poi scriverò solo quando avrò da raccontare un qualche frutto di questo processo di ruminazione e assimilazione della Parola. O solo quando qualcuno di voi lettori deciderà di

Vite "strappate": dove sei, o Dio?

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"...Nessuno le strapperà dalla mia mano... nessuno può strapparle dalla mano del Padre". Dio custodisce l'opera delle sue mani, l'uomo, "la sola creatura che Iddio abbia voluto per se stesso" ( Gaudium et spes, n. 24). Eppure troppe volte sembra che Dio non si curi dell'uomo, lasciandolo in balia di saccheggiatori e rapinatori, mercenari spietati e senza scrupolo. "Dove sei, o Dio, mentre le pecore vengono assalite dai lupi?". Nessuna risposta... solo il "silenzio" del Crocifisso parla..., fattosi "agnello condotto al macello" (Is 53,7) ... e lì c'è spazio per l'oceano di dolore che ogni giorno sale dal mondo. In Gesù, a cui è strappata la vita ed è consegnato alla morte, ogni cuore lacerato può trovare casa. Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 22-30). Ricorreva, in quei giorni, a Gerusalemme la festa della Dedicazione. Era inverno. Gesù camminava nel tempio, nel portico di Salomone. Allora i Giudei gli

"Siete Pastori, non funzionari"

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«Siete Pastori, non funzionari. Siete mediatori, non intermediari!»: mi si imprimono forte le parole di papa Francesco - durante la messa di ordinazione di dieci nuovi preti - che bucano il piccolo schermo, mentre seguo il tg ieri a cena dai "miei vecchietti". Espressione che fa eco all'altra, ormai famosa, pronunciata nella messa crismale lo scorso giovedì santo: «siate pastori con “l’odore delle pecore”». E mi torna in mente l'episodio che mi è capitato nello stesso pomeriggio. Mentre mi dirigo a controllare porte, finestre e luci, al termine dell'incontro di un gruppo che abbiamo ospitato in seminario, transitando in portineria, dalla porta aperta sento venire voci di due persone (madre e giovane figlio, di origine croata) che chiedono: "E' permesso? C'è nessuno?". Il ragazzo cerca un sacerdote della casa del clero che una volta lo aveva già aiutato, ma il don era assente. Per la verità il primo istinto è quello di mantenere una fredda distan

Il "sesto senso" della fede

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Dobbiamo riconoscere che Gesù ci ha condotti lungo un percorso molto difficile da seguire con la Parola che ci ha accompagnati in questa settimana.... "Questa parola è dura! Chi può ascoltarla?"... Una proposta davvero sconcertante! Molto esigente davvero questo Gesù: non ci risparmia proprio! Tuttavia ci affascina la sua provocazione: "Le parole che io vi ho detto sono spirito e sono vita". Mi vengono in mente le parole del Piccolo principe (Antoine de Saint-Exupéry): "Non si vede bene che con il cuore. L'essenziale è invisibile agli occhi". Quando le parole udite, quando le immagini viste, quando le cose toccate, diventano difficili da comprendere... forse dovremmo usare il "sesto senso"... quello che ci fa andare oltre le parole e il visibile... che ci fa percepire quello che è davvero importante.... Se ci pensiamo bene anche l'amore è invisibile, eppure è ciò che di più reale esiste. Il "sentirlo" è sufficiente a dare vita

Oltre l'anoressia dell'anima...

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Il "mangiare" è uno dei bisogni fondamentali della vita. Ad esso è collegata l'attività più importante dell'uomo, in termini di quantità tempo e di risorse impiegate: la ricerca del cibo, mediante il lavoro. Ma è evidente che questo non basta a saziare. C'è una fame più profonda: fame di vita, desiderio di "cielo", anelito di libertà dai bisogni. Niente di più deprimente per l'uomo che portare la morte dentro - "...non avete in voi la vita" - una sorta di "anoressia" spirituale, patologia dell'anima tristemente diffusa di questi tempi. "Chi mangia la mia carne e beve il mio sangue rimane in me e io in lui": il vero nutrimento dell'uomo è quello che lo raggiunge alla profondità dell'anima. E ciò che sazia l'intimo della persona è l'amore: quello che spinge Gesù a dare se stesso... "Prendete e mangiate, questo è il mio corpo dato per voi". E l'amore è promessa di eternità... La lascia in

La "forza gravitazionale" di Dio

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Il punto decisivo è questo: non opporre resistenza alla attrazione esercitata dal Padre per mezzo di Gesù Cristo, cedendo alle lusinghe di tutto ciò che è  distrazione.  "Chiunque ha ascoltato il Padre e ha imparato da lui, viene a me". Ascoltare, imparare, venire: è il percorso dell'attrazione che ciascuno di noi può fare se incontra nel suo cammino testimoni veri che riflettono la luce di Cristo. "Attirare" è un verbo dolce che non ha nulla a che vedere con "imporre" o "obbligare": è la pedagogia, per così dire, "persuasiva" di Dio. L'efficacia sta nello stimolo sempre nuovo offerto dalla testimonianza credibile, non ingannevole, offerta dal discepolo di Cristo. Ma qual è la forza "gravitazionale" con la quale il Padre attira? E' la fede: "chi crede ha la vita eterna". Per mezzo della fede si fa ingresso nell'orbita vitale della vita divina, della stessa Trinità! Per non rischiare di andare alla d

Non siamo perduti

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Nella moltiplicazione dei pani e dei pesci Gesù offre un pane terreno che sazia... e quando Egli si presenta come pane della vita indica un pane che non solo sazia, ma anche disseta: un nutrimento completo, che non ha bisogno d'altro! Dunque, via ogni preoccupazione! Siamo stati affidati alle cure premurose del Signore, in cui possiamo trovare la felicità piena: "Tutto ciò che il Padre mi dà, verrà a me". E, come è accaduto per il pane e i pesci avanzati, Gesù utilizza lo stesso verbo "perdere": "... che io non perda nulla di quanto egli mi ha dato". Per quanti difetti e per quante colpe possiamo avere, la consapevolezza che ognuno, a modo suo, è speciale ai suoi occhi, donano una serenità e un coraggio immenso nell'affrontare le difficoltà della vita! E' la consapevolezza di poter essere un dono, sempre e comunque, per qualcuno! Non è necessario essere perfetti, è sufficiente lasciarci amare così come siamo. Stiamo pure sicuri che Egli non ci

E' Lui il pane, quello vero!

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Anche oggi forse abbiamo già pregato: "... dacci oggi il nostro pane quotidiano". Quanti bisogni, quanti desideri... eppure uno solo è il pane, "quello vero": "Io sono il pane della vita...!". "Signore, dacci sempre questo pane". Oggi, dunque, usciamo da casa per cercare il pane in ogni volto che incroceremo e in ogni esperienza che vivremo. Buona giornata! Fai click QUI per ulteriori spunti di riflessione. Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 30-35). In quel tempo, la folla disse a Gesù: «Quale segno tu compi perché vediamo e ti crediamo? Quale opera fai? I nostri padri hanno mangiato la manna nel deserto, come sta scritto: “Diede loro da mangiare un pane dal cielo”». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: non è Mosè che vi ha dato il pane dal cielo, ma è il Padre mio che vi dà il pane dal cielo, quello vero. Infatti il pane di Dio è colui che discende dal cielo e dà la vita al mondo». Allora gli dissero: «Signore

Oltre il pane che non dura

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Le folle rincorrono Gesù per il pane, ma devono remare per approdare ad un livello superiore. Per incontrare il Maestro, colui che promette "il cibo che rimane", c'è da attraversare il mare del pregiudizio, della schiavitù dei bisogni, di una vita di superficie. C'è da mettersi sulle tracce di un Gesù che è capace di dare ben più del pane "che non dura". Egli desidera stuzzicare l'appetito... della fede. Allora: a tutti, buon «appetito!». Fai click QUI per ulteriori spunti di approfondimento sullo stesso brano di vangelo. Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 22-29). Il giorno dopo, la folla, rimasta dall'altra parte del mare, vide che c’era soltanto una barca e che Gesù non era salito con i suoi discepoli sulla barca, ma i suoi discepoli erano partiti da soli. Altre barche erano giunte da Tiberìade, vicino al luogo dove avevano mangiato il pane, dopo che il Signore aveva reso grazie. Quando dunque la folla vide che Gesù non era più là

"Keep calm", cara Chiesa!

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Un brano di vangelo ricco di riferimenti simbolici che fanno riflettere. Si è fatto buio, il vento è forte e contrario,  il mare è agitato. I discepoli, esperti pescatori, remano con tutte le forze... e Gesù "non li aveva ancora raggiunti". A me sembra un'immagine perfetta di ciò che vive la Chiesa nei momenti di passaggio "all'altra riva", come nei tempi che viviamo. I cambiamenti sono sempre momenti critici e faticosi, sembra di far fatica a rimanere a galla senza fare naufragio, e, nonostante gli sforzi, pare di stare sempre lì, senza avanzare di un metro. "Keep calm", cara Chiesa! Assicurati sempre di prendere Gesù sulla barca: con Lui è diverso. Si tocca riva "subito"! Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 16-21). Venuta la sera, i discepoli di Gesù scesero al mare, salirono in barca e si avviarono verso l’altra riva del mare in direzione di Cafàrnao. Era ormai buio e Gesù non li aveva ancora raggiunti; il mare era agitat

Il peso dei cuori

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Nessuno è così povero da non avere nulla da donare. Gesù ha bisogno del poco che deriva dalla nostra carne per "scatenare" la potenza divina. Quella del Maestro è una sorta di "reazione nucleare" che si avvia con l'apertura di un cuore. Dice San Leone Magno: «Sulla bilancia della giustizia divina non si pesa la quantità dei doni, bensì il peso dei cuori. La vedova del Vangelo depositò nel tesoro del tempio due spiccioli e superò i doni di tutti i ricchi. Nessun gesto di bontà è privo di senso davanti a Dio, nessuna misericordia resta senza frutto ( Sermo de jejunio dec. mens. , 90,3). Quali sono i miei "cinque pani d'orzo e due pesci" che oggi posso mettere a disposizione? Per ulteriori e più ampi spunti di riflessione, rimando al commento sullo stesso brano di vangelo pubblicato lo scorso anno. Fai click  QUI per leggere. Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 1-15). In quel tempo, Gesù passò all'altra riva del mare di Galilea, c

Cielo e terra

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Cielo e terra: Gesù li unisce in sé. In Lui è aperta anche a noi la possibilità di nascere dalla terra e nascere dall'alto. Infatti "senza misura egli dà lo Spirito" che rende possibile il "come in cielo così in terra". Utopia? No, per chi ha fede. "Signore, accresci la mia fede!". Vista della Terra dalla "cupola" della Stazione Spaziale Internazionale (ISS) Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 31-36). Chi viene dall'alto è al di sopra di tutti; ma chi viene dalla terra, appartiene alla terra e parla secondo la terra. Chi viene dal cielo è al di sopra di tutti. Egli attesta ciò che ha visto e udito, eppure nessuno accetta la sua testimonianza. Chi ne accetta la testimonianza, conferma che Dio è veritiero. Colui infatti che Dio ha mandato dice le parole di Dio: senza misura egli dà lo Spirito. Il Padre ama il Figlio e gli ha dato in mano ogni cosa. Chi crede nel Figlio ha la vita eterna; chi non obbedisce al Figlio non vedrà l

A Dio non piace il buio

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Un'insegnante di religione in una scuola dell'infanzia mi ha raccontato che un giorno ha voluto illustrare ai bambini il racconto della creazione. Per prima cosa li ha invitati ad ascoltare tenendo gli occhi chiusi e a provare ad immaginare. Dopo aver terminato l'affascinante racconto biblico della settimana della creazione ha detto ai bambini di riaprire gli occhi e  ha chiesto: "Bene, chi di voi adesso mi sa dire perché Dio ha creato tutte queste belle cose e l'uomo stesso?". "Io lo so, maestra!", fa un bambino: "Perché a Dio non piace il buio!". Questo bambino non ha studiato alla Gregoriana, ma non poteva dare una risposta più vera e azzeccata! Nicodemo va da Gesù di notte  e il Maestro gli parla di nascere dall'alto di venire alla luce... perché "Dio è luce" (1Gv 1,5) e a Lui non piace il buio! (Neanche a me, per la verità).                                                                                          

Nascere dall'alto

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Eh sì, Nicodemo si meraviglia: "Come può accadere questo?"... L'idea di una nuova nascita affascina. Libera dalla rassegnazione di concepire la vita come una condanna ... a morte. Vivere e morire non sono una condanna! Tanto più quando si fa l'incontro con Colui che ha detto: "Chiunque crede in me ha la vita eterna". Oggi mi lascerò dolcemente tormentare dall'invito di Gesù: "... dovete nascere dall'alto". Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 3,7b-15). In quel tempo, Gesù disse a Nicodèmo: «Non meravigliarti se ti ho detto: dovete nascere dall'alto. Il vento soffia dove vuole e ne senti la voce, ma non sai da dove viene né dove va: così è chiunque è nato dallo Spirito». Gli replicò Nicodèmo: «Come può accadere questo?». Gli rispose Gesù: «Tu sei maestro di Israele e non conosci queste cose? In verità, in verità io ti dico: noi parliamo di ciò che sappiamo e testimoniamo ciò che abbiamo veduto; ma voi non accogliete la nostra t

Offriamo a Dio la nostra "carne"

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Oggi celebriamo la solennità dell'Annunciazione di Maria, rinviata in quanto il 25 marzo quest'anno capitava nella settimana santa. La nostra gratitudine va a Dio per averci donato nella Vergine una donna di una fede così eccezionale, da cui ha inizio il mistero della Redenzione. Stamattina, rileggendo il vangelo dell'annunciazione, mi sono tornate in mente le ultime parole di saluto di Papa Benedetto XVI ai Cardinali lo scorso 28 febbraio . Sono andato a rileggerle. Eccole: mi sembrano davvero illuminanti per vivere autenticamente la festa di oggi. [...] “La Chiesa si risveglia nelle anime” (R. Guardini). La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo cont

"Andate!"... Andiamo!

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In pochi versetti il vangelo di Marco sintetizza le apparizioni del risorto, più diffusamente riferite dagli altri evangelisti. Gli esperti dicono che originariamente il secondo vangelo si chiudeva con il versetto 8, con le donne che fuggono dal sepolcro vuoto. L'aggiunta dei versetti dal 9 al 20 sarebbe un'aggiunta successiva ad opera di mano diversa. Evidentemente per Marco, che sempre a detta degli studiosi è il vangelo più antico,  era superfluo riferire le apparizioni in quanto i suoi destinatari potevano godere del vivo racconto dei testimoni. Ma per noi, lontani nel tempo dai fatti narrati, questa sintesi è importante. Ci permette di cogliere la "contemporaneità" di Cristo risorto che anche nei nostri confronti, "adesso", compie due cose: ci rimprovera per l'incredulità e la durezza di cuore se dubitiamo della testimonianza di lui risorto; ci invia nelle strade del mondo per proclamare "il vangelo a ogni creatura". Ed è chiaro che il p

Devo decidermi...

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Sento la Parola di oggi rivolta a me che spesso decido di andare "a pescare" contando sul mio fiuto e sulle mie risorse... Quante delusioni! Tu, Signore, mi dici che senza di te non posso fare nulla: le mie reti rimangono inesorabilmente deserte e resto a mani vuote, senza nulla da offrirti. Devo decidermi a "gettare la rete" sulla tua parola, a contare esclusivamente su di te. Come Pietro, sono un testardo, ma vorrei provare la sua stessa "eccitazione" nel riconoscerti finalmente presente e vivo! Soprattutto, Signore, tu mi chiedi di annunciare il tuo nome, di testimoniare il vangelo con la vita e la parola, e condurre alla mensa che tu prepari tanti figli e figlie dispersi e "affamati", anche se non lo sanno, di te! Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 21 1-14). In quel tempo, Gesù si manifestò di nuovo ai discepoli sul mare di Tiberìade. E si manifestò così: si trovavano insieme Simon Pietro, Tommaso detto Dìdimo, Natanaèle di Cana d

Uomini e donne di Pasqua!

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Nei giorni che seguono la Pasqua siamo accompagnati dai racconti evangelici delle apparizioni di Gesù risorto. La nostra fede ha il suo fondamento proprio nella testimonianza di chi ha visto il Signore, ha mangiato e bevuto con lui, lo ha toccato con le proprie mani.... Infatti "se Cristo non è risorto, vuota allora è la nostra predicazione, vuota anche la vostra fede", afferma Paolo scrivendo ai cristiani di Corinto (1Cor 15,14). Non la fede in un fantasma, dunque, ma nel Signore vivo e risorto con il suo vero corpo, anche se ovviamente trasfigurato e trasformato. La nostra carne, la nostra umanità, perciò, in Cristo risorto ha fatto il suo ingresso nei cieli. Nel suo nome, nel nome di Cristo morto e risorto ci viene l'annuncio de "la conversione e il perdono dei peccati". Non è più pensabile vivere da morti, con la morte dentro come degli zombie o dei "warm bodies" (allusione a un recente film), ma vivere da risorti! Riflettiamo su cosa può signifi

Per non ripiombare nella notte...

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«Resta con noi, perché si fa sera e il giorno è ormai al tramonto». Oggi, Signore, voglio fare mia questa preghiera: la preghiera di Cleopa e dell'altro discepolo senza nome, al cui posto potrei mettere me stesso. Sì, perché se tu non resti con noi ripiombiamo nell'oscurità della notte, veniamo sopraffatti dalle tenebre. E nel buio non siamo capaci né di camminare né di riconoscere il volto dell'altro che, da compagno, il sospetto trasforma in temibile avversario. La paura ci assale e ci paralizza, non ci lascia intravvedere il presente tanto meno il futuro, cancella ogni speranza. Con te, invece, gli occhi si aprono, il cuore arde e i piedi mettono le ali. Recita un frammento di un probabile antico inno battesimale, riportato da S. Paolo: (Ef 5,14): Svégliati, tu che dormi, risorgi dai morti e Cristo ti illuminerà. Ecco, questo è l'invito e la promessa che tu Signore rilanci anche a me, perché il mio cuore continui ad ardere e non si spenga. Perché la tua l

Dove abita la speranza...

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Non deve sfuggire né essere sottovalutato un dato: le prime testimoni del Risorto sono alcune donne. Per Giovanni, in senso più preciso, una donna: Maria di Magdala. Pietro e Giovanni, accertatisi del sepolcro vuoto dopo essere stati avvisati dalla stessa Maria di Magdala, hanno fatto ritorno a casa. Resta la donna con le sue lacrime accanto alla tomba. "Donna, perché piangi?", le domandano prima i due uomini in bianche vesti e poi Gesù stesso. A mio parere è giusto che sia una donna ad essere testimone del Risorto, perché sono solo alcune donne (e Giovanni, il discepolo che Gesù amava) ad essere testimoni della morte di Gesù sulla croce. Chi sta di fronte alla croce fino alla fine vede per primo il Risorto. Chi assaggia le lacrime amare della sofferenza assapora per primo la gioia della risurrezione. Direi che tutto ciò è tipicamente "materno". "Chi semina nelle lacrime mieterà nella gioia" (Salmo 126,5). Qui abita la speranza! Dal vangelo secon