"Siete Pastori, non funzionari"

«Siete Pastori, non funzionari. Siete mediatori, non intermediari!»: mi si imprimono forte le parole di papa Francesco - durante la messa di ordinazione di dieci nuovi preti - che bucano il piccolo schermo, mentre seguo il tg ieri a cena dai "miei vecchietti". Espressione che fa eco all'altra, ormai famosa, pronunciata nella messa crismale lo scorso giovedì santo: «siate pastori con “l’odore delle pecore”». E mi torna in mente l'episodio che mi è capitato nello stesso pomeriggio. Mentre mi dirigo a controllare porte, finestre e luci, al termine dell'incontro di un gruppo che abbiamo ospitato in seminario, transitando in portineria, dalla porta aperta sento venire voci di due persone (madre e giovane figlio, di origine croata) che chiedono: "E' permesso? C'è nessuno?". Il ragazzo cerca un sacerdote della casa del clero che una volta lo aveva già aiutato, ma il don era assente. Per la verità il primo istinto è quello di mantenere una fredda distanza e di cercare pretesti per congedarli, approfittando della mimesi dell'abito "non di ordinanza" che indosso (non posso aiutare tutti quelli che vengono a chiedere, mi son detto) ... ma poi mi metto ad ascoltare la loro storia... Risultato? Cosa posso fare, proprio nello stesso giorno che ho fatto le mie "belle" omelie sul buon pastore... che è diverso dal mercenario, perché si prende cura di ogni pecora trattata non come un numero anonimo, ma amata in modo speciale e particolare!? Sarei potuto passare in portineria un minuto prima o un minuto dopo e non avrei incontrato quelle persone... Cosa faccio, dunque? Prendo e do loro tutti i soldi che ho ricevuto celebrando le messe nel weekend (50 euro... una somma che di rado mi capita di ricevere)... E poi la signora chiede anche qualcosa da mangiare per la sera perché non hanno nulla a casa (al figlio sembra troppo e dice alla madre di non preoccuparsi)... Non ci penso due volte: passo in cucina e coinvolgo la cuoca nel preparare un contenitore con la carne avanzata dal pranzo del giorno insieme con un po' di verdure fritte e del pane... Nel frattempo fuori piove... Via, allora, ad accompagnarli in auto. Salutandoli, non sanno come ringraziarmi e mi promettono una preghiera: cosa di cui ho proprio bisogno, la più bella ricompensa! ... Tornando metto il naso sui miei vestiti. "Ecco, ho pensato, ha ragione papa Francesco: è proprio bello prendere 'l'odore del gregge'!".


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 1-10).
In quel tempo, Gesù disse: «In verità, in verità io vi dico: chi non entra nel recinto delle pecore dalla porta, ma vi sale da un’altra parte, è un ladro e un brigante. Chi invece entra dalla porta, è pastore delle pecore. Il guardiano gli apre e le pecore ascoltano la sua voce: egli chiama le sue pecore, ciascuna per nome, e le conduce fuori. E quando ha spinto fuori tutte le sue pecore, cammina davanti a esse, e le pecore lo seguono perché conoscono la sua voce. Un estraneo invece non lo seguiranno, ma fuggiranno via da lui, perché non conoscono la voce degli estranei».
Gesù disse loro questa similitudine, ma essi non capirono di che cosa parlava loro.
Allora Gesù disse loro di nuovo: «In verità, in verità io vi dico: io sono la porta delle pecore. Tutti coloro che sono venuti prima di me, sono ladri e briganti; ma le pecore non li hanno ascoltati. Io sono la porta: se uno entra attraverso di me, sarà salvato; entrerà e uscirà e troverà pascolo. Il ladro non viene se non per rubare, uccidere e distruggere; io sono venuto perché abbiano la vita e l’abbiano in abbondanza». 

Commenti

Post popolari in questo blog

Mai confondere l'errore con l'errante

Continua a giocare!

"O meraviglioso scambio!"