"Andate!"... Andiamo!


In pochi versetti il vangelo di Marco sintetizza le apparizioni del risorto, più diffusamente riferite dagli altri evangelisti. Gli esperti dicono che originariamente il secondo vangelo si chiudeva con il versetto 8, con le donne che fuggono dal sepolcro vuoto. L'aggiunta dei versetti dal 9 al 20 sarebbe un'aggiunta successiva ad opera di mano diversa. Evidentemente per Marco, che sempre a detta degli studiosi è il vangelo più antico,  era superfluo riferire le apparizioni in quanto i suoi destinatari potevano godere del vivo racconto dei testimoni. Ma per noi, lontani nel tempo dai fatti narrati, questa sintesi è importante. Ci permette di cogliere la "contemporaneità" di Cristo risorto che anche nei nostri confronti, "adesso", compie due cose: ci rimprovera per l'incredulità e la durezza di cuore se dubitiamo della testimonianza di lui risorto; ci invia nelle strade del mondo per proclamare "il vangelo a ogni creatura". Ed è chiaro che il proclamare riguarda la buona notizia di Cristo morto e risorto! Sorgente di una speranza ineguagliabile! E allora... non perdiamo tempo... perché non c'è più tempo...


Dal vangelo secondo Marco (Mc 16, 9-15).
Risorto al mattino, il primo giorno dopo il sabato, Gesù apparve prima a Maria di Màgdala, dalla quale aveva scacciato sette demòni. Questa andò ad annunciarlo a quanti erano stati con lui ed erano in lutto e in pianto. Ma essi, udito che era vivo e che era stato visto da lei, non credettero.
Dopo questo, apparve sotto altro aspetto a due di loro, mentre erano in cammino verso la campagna. Anch’essi ritornarono ad annunciarlo agli altri; ma non credettero neppure a loro.
Alla fine apparve anche agli Undici, mentre erano a tavola, e li rimproverò per la loro incredulità e durezza di cuore, perché non avevano creduto a quelli che lo avevano visto risorto. E disse loro: «Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura».

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