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Visualizzazione dei post da dicembre, 2012

Il Silenzio e la Parola...

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E così siamo giunti al termine di un altro anno... Un termine che annuncia un nuovo inizio. E' naturale guardare indietro, ma è più importante leggere il passato per rimotivare l'impegno presente e guardare al futuro con fiducia. Ma è possibile, con l'aria che tira, sperare qualcosa di buono per il domani? Sì, se ci faremo illuminare passo dopo passo dalla "giusta" lampada. Vorrei spiegare come è nata l'idea di avviare questo blog "Pensieri in Rete". Tutto ha avuto inizio da una confessione all'inizio della quaresima e dalla domanda del penitente su come riuscire a vivere bene l'itinerario verso la Pasqua. Lì per lì non ho avuto grandi risposte, ma il giorno dopo, ripensandoci mi sono detto: "Ogni giorno cerco di meditare la Parola della liturgia... Potrei allora scrivere i pensieri scaturiti dall'ascolto e inviarli". Così è stato per tutta la quaresima. Al termine ormai dell'impegno che mi ero assunto mi sento rivolgere l

Una "trama" di cui stupirsi

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Il racconto della purificazione di Maria e della presentazione di Gesù al tempio, tra i quattro vangeli, è esclusivo di Luca. Gerusalemme, la città santa, è il centro dell'ebraismo. Qui Gesù, il nuovo tempio, compie il  primo atto di culto che culminerà nel supremo atto del sacrificio della croce - prefigurata nella profezia di Simeone a Maria. Qui prenderà avvio la missione cristiana dopo la Pentecoste. Tutto questo è già annunciato, come in un trailer, dalla profezia di Simeone che benedice Dio perché i suoi occhi hanno visto la "luce". E tuttavia il padre e la madre di Gesù non conoscono "la trama": "si stupivano delle cose che si dicevano di lui". Dovranno apprendere, giorno per giorno, il dispiegarsi del grande disegno nascosto di Dio. Una cosa è certa: Gesù è "segno di contraddizione". Chi decide di seguirlo dovrà aspettarsi una vita non proprio facile - "anche a te una spada trafiggerà l'anima" - ma ricca di quella gioi

E' padre chi dà protezione

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Strage di bambini innocenti. L'ultima, in ordine di tempo, quella accaduta il giorno di Santo Stefano in Siria in un bombardamento dell'artiglieria lealista sul villaggio di Kahtaniyeh, nella provincia settentrionale di Raqqa: 21 ne sono stati ammazzati! A 2350 km in linea d'aria da dove scrivo. Perché i bambini? Semplice: sterminando il futuro ci si assicura il potere! Così pensava Erode e così hanno pensato e pensano i dominatori di ogni tempo. E chi ha la fortuna di sopravvivere, si porta ferite addosso di dolore e di rabbia che richiedono generazioni prima di lenirle. E nei cosiddetti paesi "civili" che, grazie a Dio, hanno lasciato alle spalle gli orrori della guerra le cose vanno meglio? Ho qualche dubbio e, spero, che anche voi che leggete ne abbiate... Sfioro appena un tema di cui, pare, non si ha più tanto coraggio di parlare perché non politically correct : l'aborto. Non ho intenzione di entrare nell'argomento qui... ma solo di mettere una pulc

La concretezza della fede

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Udire, vedere, contemplare, toccare, credere... Verbi che esprimono la fede "concreta" di Giovanni, concreta nel senso di reale e non eterea, basata sulle sensazioni. E tuttavia fede che coinvolge tutti i sensi, in cui tutto l'essere personale è coinvolto. In una parola: fede in Colui che si è fatto carne. La testimonianza di Giovanni e degli altri apostoli è fondamentale: la nostra fede si fonda sulla testimonianza resa dagli apostoli. Un fondamento sicuro da cui non discostarsi. Se sono qui a considerare tali cose, se siete qui a leggere queste righe è grazie a tale testimonianza fondata sugli apostoli e trasmessa fedelmente dalla Chiesa. Un segno del fatto che non ci inganniamo? La gioia! Chi vive la gioia della fede, nonostante i tempi che corrono, o è un pazzo, un ingenuo o... è uno che ha "veduto e creduto". E, nonostante tutto, non mi sembra - insieme a molti altri - di appartenere alla prima categoria: non mi pare di essermi bevuto il cervello... Da qui

Il giorno natalizio di Stefano

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La festa di Stefano martire non è un'interruzione brusca del clima gioioso del tempo di Natale, ma la proposta della radice profonda della gioia cristiana. E' il "dies natalis", il giorno natalizio del primo martire: così i primi cristiani definivano la morte. Non la fine della vita, ma il fine della vita, che consiste nella nascita alla vita che non muore. La chiave è la carità. Non trovo parole migliori per commentare la festa odierna che proporre il testo patristico della liturgia delle ore della festa del protomartire. Nella lettura sintesi degli Atti, che narra il martirio di Stefano, invito a notare due particolari: il modo in cui affronta la morte con la strepitosa somiglianza delle parole da lui pronunciate con quelle di Gesù morente sulla croce e gli effetti di questa morte su Saulo-Paolo. Dai «Discorsi» di san Fulgenzio di Ruspe, vescovo. (Disc. 3, 1-3. 5-6) Ieri abbiamo celebrato la nascita nel tempo del nostro Re eterno, oggi celebriamo la passion

"O meraviglioso scambio!"

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"O admirabile commercium..." “O meraviglioso scambio! Il Creatore del genere umano ha preso un’anima e un corpo ed è nato da una Vergine; fatto uomo senza opera d’uomo, ci dona la sua divinità”. Così descrivono il mistero dell'Incarnazione gli antichi Padri: un "meraviglioso scambio". Non si tratta di un'affermazione che vale in generale: vale anche per il particolare. E il particolare sei tu, sono io, è il volto di ogni donna o uomo, vecchio, giovane o bambino... Accettiamo lo scambio: è completamente gratis! Presentiamo a Gesù la nostra umanità e riceviamo il dono inaudito e senza prezzo dell'adozione a figli di Dio. Abbiamo solo da guadagnarci. Perché tutto questo? "Grazie alla tenerezza e misericordia del nostro Dio...". Il Natale: festa della tenerezza e della misericordia! Nel nostro cuore, nelle nostre case, nelle nostre comunità (civile ed ecclesiale)... Il Natale ci renda segno, l'uno per l'altro, della tenerezza di Dio!

Sottosopra

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Afferma San Beda il Venerabile (monaco inglese, 672-735), nel commento al cantico di Maria e a proposito dell'incontro tra Maria e Elisabetta: "... le madri, quella del Signore e quella di Giovanni, prevengono profetando la nascita dei figli: e questo è bene perché come il peccato ebbe inizio da una donna, così da donne comincino anche i benefici, e come il mondo ebbe la morte per l'inganno di una donna, così da due donne, che a gara profetizzano, gli sia restituita la vita". In questa direzione, sul posto che occupa Maria nella storia della salvezza, leggiamo la stupenda sintesi che ci propone il prefazio (preghiera che apre la grande preghiera eucaristica in ogni celebrazione) del tempo di avvento nella novena di Natale: Noi ti lodiamo, ti benediciamo,  ti glorifichiamo,  per il mistero della Vergine Madre.  Dall'antico avversario venne la rovina,  dal grembo verginale della figlia di Sion  è germinato colui che ci nutre con il pane degli angeli  ed è sca

Un "accordatore" speciale

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Commuove l'intenso incontro tra Maria ed Elisabetta. Un incontro tra donne con la vita dentro. Scatta immediatamente un'intesa che precede le parole. Accade che entrano in immediata sintonia. Mi fa pensare al fenomeno della risonanza in fisica. All'epoca in cui la studiavo al liceo, ne facevo verifica sperimentale con le corde della chitarra nel tentativo di accordarle. Quando pizzicavo una corda per farla vibrare secondo una determinata nota, quella accanto non era accordata fino a quando non entrava in risonanza con la prima mettendosi a sua volta a vibrare e ad emettere il suono senza neanche sfiorarla. Tra Maria ed Elisabetta c'è un "accordatore" speciale: lo Spirito Santo. Il bambino nel grembo di Elisabetta vibra di gioia: entra in sintonia con il "frutto del grembo" di Maria. Che il Natale ci regali la gioia di vibrare intimamente per l'incontro con il Signore che sempre viene! Chiediamo la fede di Maria, invochiamo lo Spirito... affinch

Un "Sì" che fa la differenza...

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Oggi siamo di fronte al brano di vangelo probabilmente più frequentemente letto nell'anno liturgico. Il perché è presto detto. Nell'annunciazione dell'angelo a Maria e nel suo "Sì" accade l'inaudito! Il Verbo si fa carne! In un efficace passaggio di un'omelia sulla vergine dice San Bernardo : O Vergine, da' presto la risposta. Rispondi sollecitamente all'angelo, anzi, attraverso l'angelo, al Signore. Rispondi la tua parola e accogli la Parola divina, emetti la parola che passa e ricevi la Parola eterna. Nel "Sì" di Maria diciamo anche noi il nostro "sì" alla Parola... e il prodigio del Natale si prolungherà sempre di nuovo anche nei nostri giorni. Dal vangelo secondo Luca (Lc 1, 26-38). Al sesto mese, l’angelo Gabriele fu mandato da Dio in una città della Galilea, chiamata Nàzaret, a una vergine, promessa sposa di un uomo della casa di Davide, di nome Giuseppe. La vergine si chiamava Maria. Entrando da lei, diss

"E' bene aspettare in silenzio..."

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Il tempo di Avvento è ricco di annunci e prepara il grande e gioioso annuncio del Natale! Oggi al centro della scena evangelica si trova l'arcana figura di Zaccaria, futuro padre di Giovanni il Battista. Un particolare metto in evidenza. "Tu sarai muto e non potrai parlare fino al giorno in cui queste cose avverranno... perché non hai creduto alle mie parole...". C'è "un tempo per tacere e un tempo per parlare", dice il Qoelet (Qo 3,7). Un tempo per tacere... Ecco da dove ripartire nel tempo della sfiducia! "E' bene aspettare in silenzio la salvezza del Signore", leggiamo nel libro delle Lamentazioni (Lam 3,26). Non è il silenzio di chi è ammutolito dal dolore, dallo scetticismo, dal non-senso, ma il silenzio di chi è capace di avvertire anche il più piccolo sussurro di novità, il silenzio di chi è è pronto al rinnovato stupore e si prepara ad esplodere in un grido di gioia. Se è possibile, nei prossimi giorni, proviamo a rimanere lontani dai

"Hanno sloggiato Gesù"

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Manca appena una settimana a Natale! Come piccolo e ulteriore aiuto a viverlo bene propongo la seguente riflessione di Chiara Lubich . Per fare una verifica di quanto sia vero quanto viene detto, provate per gioco a inserire la parola "natale" in italiano o "christmas" in inglese nella ricerca immagini di google o in altro motore di ricerca (bing, yahoo ecc.)... E' soprendente? No: hanno semplicemente sloggiato Gesù. E noi? Vogliamo fare lo stesso? Hanno sloggiato Gesù S’avvicina Natale e le vie della città s’ammantano di luci. Una fila interminabile di negozi, una ricchezza senza fine, ma esorbitante. A sinistra della nostra macchina ecco una serie di vetrine che si fanno notare. Al di là del vetro nevica graziosamente: illusione ottica. Poi bambini e bambine su slitte trainate da renne e animaletti waltdisneyani. E ancora slitte e babbo-Natale e cerbiatti, porcellini, lepri, rane burattine e nani rossi. Tutto si muove con garbo. Ah! Ecco gli angio

Grande notizia: Gesù si inter-essa anche di me!

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Con il 17 dicembre entriamo nella preparazione immediata alla celebrazione del Natale. Fino a ieri l'Avvento ha risvegliato in noi l'ardente attesa dell'ultima e definitiva venuta del Signore. Da questo giorno rivolgiamo l'attenzione al mistero della prima venuta di Gesù nella nostra carne mortale. Bene ci spiega San Leone Magno, papa (390-461), in una sua lettera il senso del vangelo di oggi: Non giova nulla affermare che il nostro Signore è figlio della beata Vergine Maria, uomo vero e perfetto, se non lo si crede uomo di quella stirpe di cui si parla nel Vangelo. Scrive Matteo:  «Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo» (Mt 1, 1) . Segue l'ordine della discendenza umana con tutte le generazioni fino a Giuseppe, al quale era sposata la Madre del Signore. Luca invece (Lc 3,23-38) , percorrendo a ritroso la successione delle generazioni, risale al capo stesso del genere umano per dimostrare che il primo Adamo e l'ultimo sono della stes

Dentro al presente guardando al futuro

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Giovanni il Battista è, insieme con Maria, il protagonista dell'avvento, tempo dell'attesa. Egli non è lo sposo, ma l'amico dello Sposo. Egli non è la luce, ma colui che indica la Luce, quella vera. Egli è la voce, mentre Cristo è la Parola, fatta carne. Egli deve diminuire affinché Cristo cresca. E' associato alla categoria dei grandi profeti, tra cui eccelle Elia (cfr. 1Re). Profeta non è colui che legge il futuro, ma colui che legge dentro alla storia  ( intus-legere , da cui intelligenza), scruta i "segni dei tempi" alla luce della Parola di Dio. E' colui che mostra l'agire del Signore nel presente e indica il futuro, il compimento verso il quale è proteso. Cristo è l'avvento del regno dei cieli: da Lui prende inizio e in Lui trova compimento, fino alla piena realizzazione del "come in cielo così in terra..." della preghiera del Padre nostro. Il Battista è anche colui che, sulla linea degli antichi profeti e anticipando la sorte di C

"La vita è un gioco: giocalo!"

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Indifferenza o riconoscimento: tra questi due atteggiamenti opposti ci giochiamo la "partita" della vita. Gesù ci mette in guardia su un rischio che sempre ci minaccia: quello di restare fuori gioco, perché finalmente non ci mettiamo "in gioco" per Lui. Le sue sono regole esigenti. Dice San Giovanni della Croce , di cui oggi si fa memoria, (dal «Cantico spirituale»):  "...c`è ancora molto da approfondire in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze". E poi aggiunge: "Per accedere alle ricchezze della sapienza divina la porta è la croce". Vi faccio l'augurio di una buona giornata con un'espressione della Beata Madre Teresa di Calcutta, tratta dal suo "inno alla vita": "La vita è un gioco: giocalo!" Dal vangelo secondo Matteo (Mt 11, 16-19) In quel

Non "inghiottitoi" ma "riverberatoi" di luce

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Giovanni il Battista: uno dei "protagonisti" del tempo di Avvento. Egli segna il punto di svolta del passaggio dall'antico al nuovo. Indicò la luce, ma non era egli stesso la luce (cfr. Gv 1). Egli si ferma alla soglia dell'irruzione del regno dei cieli nella storia, ma noi in questa storia ci siamo finiti dentro. E' necessario che riacquistiamo la consapevolezza di ciò che ha fatto di noi il battesimo: siamo stati immessi nel cuore della "novità" del regno inaugurato da Cristo. Quindi tranquilli! "Il più piccolo nel regno dei cieli è più grande di lui". Il battesimo, tuttavia, non è magia: richiede la risposta della fede. Leggiamo all'inizio del vangelo di Giovanni (1,11-12):  Venne fra i suoi, e i suoi non lo hanno accolto. A quanti però lo hanno accolto ha dato potere di diventare figli di Dio. Occhio però: c'è un tentativo sempre in atto, dai giorni del Battista "fino ad ora", di sbarrare l'accesso al regno. Forze

Ali come aquile...

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Nella liturgia della Parola di oggi, leggiamo dal profeta Isaia le seguenti parole: Anche i giovani faticano e si stancano, gli adulti inciampano e cadono; ma quanti sperano nel Signore riacquistano forza, mettono ali come aquile, corrono senza affannarsi, camminano senza stancarsi (Is 40,30-31). Queste espressioni, davvero consolanti, trovano eco nel vangelo. La vita di fede, non è una vita "alla leggera", tuttavia, all'opposto di quello che comunemente si crede, rende la vita leggera! Dice papa Benedetto XVI, rivolgendosi ai giovani: "Non abbiate paura di Cristo! Egli non toglie nulla, e dona tutto . Chi si dona a lui, riceve il centuplo. Sì, aprite, spalancate le porte a Cristo – e troverete la vera vita". Di fronte a una vita deprimente, piena di angosce e paranoie o ai tentativi di fuga nei tanti surrogati che l'ipermercato del mondo offre, Cristo ha da proporci una via, anzi, ci propone se stesso come nostra Via! Diamogli spazio ed Egli mett

Alzati e cammina!

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Qualche tempo fa, ascoltando durante una passeggiata un'interessante podcast della trasmissione "Uomini e Profeti" di Radio 3 Rai , sono rimasto colpito da un'intervista della conduttrice Gabriella Caramore all'artista, drammaturgo e scrittore ebreo Moni Ovadia , laddove egli affermava che l'attributo che meglio descrive la condizione dell'uomo è quello dell'"esiliato". Il nomade, il pellegrino è una persona aperta, sempre in cammino, sempre protesa verso il compimento mai pienamente posseduto e raggiunto. Il nomade e il pellegrino, inoltre, non teme l'altro, ma è aperto verso tutti, ama tutti. Questo, per la verità, è un elemento tipico della cultura ebraica e cristiana. Il pericolo sta nel fermarsi, nel chiudersi nella posizione raggiunta, nel rinunciare a camminare, nel dimenticare che il senso della vita sta nell'essere protesi verso l'Altro e verso l'altro. L'Avvento è il tempo favorevole per rimettersi in moto, per

Attenzione a come costruiamo!

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Al celebre brano di vangelo di oggi della casa sulla roccia, fa eco la parola dell'Apostolo S. Paolo (1Cor 3,9-13): Siamo infatti collaboratori di Dio, e voi siete campo di Dio, edificio di Dio. Secondo la grazia di Dio che mi è stata data, come un saggio architetto io ho posto il fondamento; un altro poi vi costruisce sopra. Ma ciascuno stia attento a come costruisce. Infatti nessuno può porre un fondamento diverso da quello che già vi si trova, che è Gesù Cristo. E se, sopra questo fondamento, si costruisce con oro, argento, pietre preziose, legno, fieno, paglia, l'opera di ciascuno sarà ben visibile: infatti quel giorno la farà conoscere, perché con il fuoco si manifesterà, e il fuoco proverà la qualità dell'opera di ciascuno. Il fondamento su cui costruire è chiaro: è Gesù Cristo, la Parola fatta carne! Avvento è anche questo: tempo favorevole per rinsaldare le fondamenta! Dal vangelo secondo Matteo (Mt 7, 21.24-27) In quel tempo, Gesù disse ai suoi disc

Dalla "finanza creativa" alla "carità creativa"

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Oggi si parla molto di "finanza creativa", un modo elegante per indicare tutto quel complesso sistema messo in piedi dagli alchimisti della finanza, il cui effetto è ridurre alla povertà milioni e milioni di persone. Il dato diffuso due giorni fa, il 3 dicembre, dall'istituto di statistica europeo, Eurostat , parla ormai (rilevamento anno 2011) di 1 povero su quattro in Europa... e parliamo di un continente ricco! Vi domanderete: e questo cosa c'entra con il vangelo? C'entra, c'entra.... Gesù ha da proporci una seria alternativa: la "carità creativa"! La sua sembrerebbe una follia dal punto di vista delle leggi economiche, ma di fatto non lo è. Una delle definizioni classiche dell'economia è che si tratti di una "scienza umana" che ha come obiettivo la ripartizione di risorse scarse a disposizione di un operatore economico. "Quanti pani avete?"... Anche nell'episodio narrato dal vangelo le risorse disponibili sono scars

Occhi semplici

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Per "vedere" il Signore bisogna avere occhi semplici. Ce lo dice Gesù, il Maestro. E' così che ieri sera, forse, ha bussato alla mia porta. Ero a cena e la cuoca mi manda a dire che c'è un ragazzo che mi aspetta. "Mah... non aspetto nessuno!" - mi son detto. Terminata la cena con i ragazzi e benedetto il Signore per il cibo caldo che ci ha donato, curioso, vado a vedere di chi si tratta. E' un giovane straniero, intirizzito dal freddo (fuori fanno 2° C). "Sono qui in Italia per cercare lavoro, ma ora ho bisogno di un posto per dormire", mi fa: "ho provato alla caritas, ma avevano pieno...". Altre due o tre battute e, senza soffermarmi a calcolare il rischio di mettere in casa uno sconosciuto, senza pensarci neanche un minuto, lo accompagno in una stanza del seminario, gli preparo il letto e gli do' un sapone per lavarsi. Gli dico anche che è fortunato perché i seminaristi sono pochi e quindi ci sono stanze libere! Se il Signore

"Egli viene incontro a noi..."

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Tempo di "avvento", tempo di attesa di Colui che è venuto, verrà e sempre viene: il "Veniente". Le parole della liturgia di questo tempo "forte" ci illuminano: Tu ci hai nascosto il giorno e l'ora, in cui il Cristo tuo Figlio, Signore e giudice della storia, apparirà sulle nubi del cielo rivestito di potenza e splendore. In quel giorno tremendo e glorioso passerà il mondo presente e sorgeranno cieli nuovi e terra nuova. Ora egli viene incontro a noi in ogni uomo e ogni tempo, perché lo accogliamo nella fede e testimoniamo nell'amore la beata speranza del suo regno (dal Prefazio dell'Avvento I/A) Il vangelo di oggi ci propone la fede "grande" del centurione che va incontro a Gesù. La fede è dunque la porta di accesso all'incontro trasformante con il Signore. Avvento è, di conseguenza, il tempo favorevole per ridestarla, nel caso si fosse assopita. Opportuno è qui richiamare la parola di S. Paolo che fa da ritornello nella lit