Grande notizia: Gesù si inter-essa anche di me!



Con il 17 dicembre entriamo nella preparazione immediata alla celebrazione del Natale. Fino a ieri l'Avvento ha risvegliato in noi l'ardente attesa dell'ultima e definitiva venuta del Signore. Da questo giorno rivolgiamo l'attenzione al mistero della prima venuta di Gesù nella nostra carne mortale. Bene ci spiega San Leone Magno, papa (390-461), in una sua lettera il senso del vangelo di oggi:
Non giova nulla affermare che il nostro Signore è figlio della beata Vergine Maria, uomo vero e perfetto, se non lo si crede uomo di quella stirpe di cui si parla nel Vangelo. Scrive Matteo: «Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo» (Mt 1, 1). Segue l'ordine della discendenza umana con tutte le generazioni fino a Giuseppe, al quale era sposata la Madre del Signore. Luca invece (Lc 3,23-38), percorrendo a ritroso la successione delle generazioni, risale al capo stesso del genere umano per dimostrare che il primo Adamo e l'ultimo sono della stessa natura. 

E' incredibile! Il Figlio di Dio non teme di "mescolarsi" alla nostra fragile umanità. Si inserisce nelle pieghe della nostra storia che fa diventare "sua storia". Egli si "interessa" (dal latino inter - esse, essere in mezzo) al nostro destino. E' da notare che la discendenza di Gesù non è di razza "pura": c'è mescolato molto fango... Ma è proprio questa la sua missione! "Ciò che non è assunto non è salvato", dicono gli antichi padri. E' bello pensare che Gesù si inter-essa anche di me, di te! Niente per Lui è perduto: questa è la "grande" speranza cristiana!
Da oggi fino al 23 dicembre, la liturgia delle ore alla preghiera dei salmi della sera (vespri) ci propone delle preghiere che sono delle vere perle di poesia e di spiritualità. Sono le cosiddette antifone maggiori, o antifone "O" (dal modo in cui iniziano). Ecco perciò l'antifona "O" del 17 dicembre:
O Sapienza,
che esci dalla bocca dell'Altissimo,
ti estendi ai confini del mondo,
e tutto disponi con soavità e con forza:
vieni, insegnaci la via della saggezza.


La "O" miniata di un'antifona in canto gregoriano

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 1, 1-17).
Genealogia di Gesù Cristo figlio di Davide, figlio di Abramo. 
Abramo generò Isacco, Isacco generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuda e i suoi fratelli, Giuda generò Fares e Zara da Tamar, Fares generò Esrom, Esrom generò Aram, Aram generò Aminadàb, Aminadàb generò Naassòn, Naassòn generò Salmon, Salmon generò Booz da Racab, Booz generò Obed da Rut, Obed generò Iesse, Iesse generò il re Davide.
Davide generò Salomone da quella che era stata la moglie di Urìa, Salomone generò Roboamo, Roboamo generò Abìa, Abìa generò Asaf, Asaf generò Giòsafat, Giòsafat generò Ioram, Ioram generò Ozìa, Ozìa generò Ioatàm, Ioatàm generò Àcaz, Àcaz generò Ezechìa, Ezechìa generò Manasse, Manasse generò Amos, Amos generò Giosìa, Giosìa generò Ieconìa e i suoi fratelli, al tempo della deportazione in Babilonia. 
Dopo la deportazione in Babilonia, Ieconìa generò Salatièl, Salatièl generò Zorobabele, Zorobabele generò Abiùd, Abiùd generò Eliachìm, Eliachìm generò Azor, Azor generò Sadoc, Sadoc generò Achim, Achim generò Eliùd, Eliùd generò Eleàzar, Eleàzar generò Mattan, Mattan generò Giacobbe, Giacobbe generò Giuseppe, lo sposo di Maria, dalla quale è nato Gesù, chiamato Cristo.
In tal modo, tutte le generazioni da Abramo a Davide sono quattordici, da Davide fino alla deportazione in Babilonia quattordici, dalla deportazione in Babilonia a Cristo quattordici.

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