Dalla "finanza creativa" alla "carità creativa"


Oggi si parla molto di "finanza creativa", un modo elegante per indicare tutto quel complesso sistema messo in piedi dagli alchimisti della finanza, il cui effetto è ridurre alla povertà milioni e milioni di persone. Il dato diffuso due giorni fa, il 3 dicembre, dall'istituto di statistica europeo, Eurostat, parla ormai (rilevamento anno 2011) di 1 povero su quattro in Europa... e parliamo di un continente ricco! Vi domanderete: e questo cosa c'entra con il vangelo? C'entra, c'entra.... Gesù ha da proporci una seria alternativa: la "carità creativa"! La sua sembrerebbe una follia dal punto di vista delle leggi economiche, ma di fatto non lo è. Una delle definizioni classiche dell'economia è che si tratti di una "scienza umana" che ha come obiettivo la ripartizione di risorse scarse a disposizione di un operatore economico. "Quanti pani avete?"... Anche nell'episodio narrato dal vangelo le risorse disponibili sono scarse, ma "tutti mangiarono a sazietà". Ok...! Sento la vostra obiezione: "Facile per Gesù, lui solo è capace di moltiplicare. Noi no!"... Obiezione respinta! Egli ci ha insegnato a moltiplicare la carità che spinge a condividere, a dare. E la condivisione crea quella "cultura del dare" che mette in moto idee, creatività, competenze, beni, servizi ecc. Ciò che ci salverà è ripartire dalle relazioni, è ritornare a condividere il "pane" e tornare ad essere "cum-panis" (da cui, notate bene, deriva "compagno").

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 15, 29-37).
In quel tempo, Gesù giunse presso il mare di Galilea e, salito sul monte, lì si fermò. Attorno a lui si radunò molta folla, recando con sé zoppi, storpi, ciechi, sordi e molti altri malati; li deposero ai suoi piedi, ed egli li guarì, tanto che la folla era piena di stupore nel vedere i muti che parlavano, gli storpi guariti, gli zoppi che camminavano e i ciechi che vedevano. E lodava il Dio d’Israele.
Allora Gesù chiamò a sé i suoi discepoli e disse: «Sento compassione per la folla. Ormai da tre giorni stanno con me e non hanno da mangiare. Non voglio rimandarli digiuni, perché non vengano meno lungo il cammino». E i discepoli gli dissero: «Come possiamo trovare in un deserto tanti pani da sfamare una folla così grande?». 
Gesù domandò loro: «Quanti pani avete?». Dissero: «Sette, e pochi pesciolini». Dopo aver ordinato alla folla di sedersi per terra, prese i sette pani e i pesci, rese grazie, li spezzò e li dava ai discepoli, e i discepoli alla folla. 
Tutti mangiarono a sazietà. Portarono via i pezzi avanzati: sette sporte piene.  

Commenti

  1. Credo anch’io don Sandro che la soluzione migliore per superare questo momento difficile sia la carità creativa. Infatti è in Gesù che Dio Padre ci ha rivelato chi è l’uomo e il progetto che Dio ha sull’umanità. E Gesù ci ha lasciato un programma di vita per rendere più bella la nostra permanenza su questa terra. A noi suoi amici Egli ha affidato il suo Comandamento nuovo dell’Amore reciproco e ci ha raccomandato di testimoniare a tutti l’Amore che Lui gratuitamente ci dona ogni giorno…E l’Amore anche oggi può fare miracoli.
    Ti racconto due piccole situazioni che ho vissuto in questi giorni e che mi hanno confermato che l’Amore è creativo, contagioso, è capace di generare speranza e serenità anche in momenti di buio e di disperazione più nera.
    Il primo. Viene a trovarmi un giovanissimo papà con due bambini piccoli. E’ disperato, pretende aiuto con arroganza, gli do una mano, ogni giorno chiede di più. Un giorno ,seccato, lo caccio via con durezza. Mi balena nella mente l’affermazione di Gesù “Qualunque cosa avete fatto al più piccolo l’avete fatto a me”…Sapevo dove abitava…in un garage trasformato in mini appartamento…entro...due stanzette spoglie…due bambini di 9 mesi e 2anni..sono disperati…hanno delle bollette di metano pagare…è giunta loro l’ingiunzione di pagarle subito altrimenti avrebbero interrotto l’erogazione del metano…ascolto le loro parole sconsolate…prendo le bollette senza aprir bocca…con l’aiuto di alcuni amici le paghiamo subito…continuo a seguire questa famigliola portando qualche genere alimentare e invitandoli ad appoggiarsi alla Caritas. Qualche sera fa raccontavo ad alcune persone come stavamo aiutando questa famiglia. Il giorno dopo arriva una signora con due grossi scatoloni carichi di generi alimentari. Mi dice che è frutto dei risparmi della famiglia: il marito ha ridotto nel fumo , lei ha rinunciato all’acquisto di qualche abito e i figli si sono limitati nell’acquisto di dolci e caramelle. L’ho ringraziato della loro generosità. Poi l’ho accompagnata dalla famiglia con tutto questo ben di Dio. Appena entrati in casa gli occhi dei poveri genitori hanno brillato di gioia e di gratitudine, i bambini hanno fatto festa, ma la gioia più grande l’ ho vista splendere sul volto della benefattrice, che si vergognava di sentirsi ringraziare con un fiume di calorose parole…Ho sentito una spinta ulteriore a testimoniare l’Amore al fratello continuare a far circolare l’Amore e attirare in questo vortice di amore tante altre persone.
    Il secondo. Muore improvvisamente un papà giovanissimo di una bambina di circa due anni. Mi precipito a contattare la giovane moglie. Le assicuro la mia vicinanza e la preghiera. Si genera un clima di silenzio e di amore concreto attorno a questa famiglia provata. Quasi in punta di piedi e con tanta delicatezza ci si organizza per sostenere questa donna dolorante. Gli amici si rendono conto che da soli possono far poco. Insieme si decide di organizzare una veglia di preghiera. Gesù Eucaristia soltanto è l’unico appoggio sicuro che può dare una parola vera di conforto. Durante l’ora di adorazione arriva, inattesa, lei, la sposa ferita, provata. Chiede di dire due parole di ringraziamento. Con grande forza e sostenuta da una sua amica, accanto a Gesù Eucaristia, ha rivolto profonde parole di ringraziamento a tutti i presenti. E con una serenità che solo la fede può dare in quei momenti ha detto il suo sì a quel Dio che a volte è misterioso nei percorsi che ci chiede di fare ma che la fede ce li fa vedere come permessi dal suo vero Amore per noi…Alle sue parole forti e decise sono seguiti momenti di silenzio spezzati solo da qualche singhiozzo che facevano da contorno a questa scena di accettazione pur sofferta della Volontà di Dio. Lei si sentiva forte nel credere all’Amore di Dio e nel contare sull’amore di ciascuno dei presenti…
    Concludo dicendo…ho avuto ancora ulteriori prove che l’Amore di Dio e il nostro amore reciproco e verso tutti è la superstrada verso la nuova umanità inaugurata da Gesù… Grazie Sandro e scusa della lunghezza.

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