La concretezza della fede

Udire, vedere, contemplare, toccare, credere... Verbi che esprimono la fede "concreta" di Giovanni, concreta nel senso di reale e non eterea, basata sulle sensazioni. E tuttavia fede che coinvolge tutti i sensi, in cui tutto l'essere personale è coinvolto. In una parola: fede in Colui che si è fatto carne. La testimonianza di Giovanni e degli altri apostoli è fondamentale: la nostra fede si fonda sulla testimonianza resa dagli apostoli. Un fondamento sicuro da cui non discostarsi. Se sono qui a considerare tali cose, se siete qui a leggere queste righe è grazie a tale testimonianza fondata sugli apostoli e trasmessa fedelmente dalla Chiesa. Un segno del fatto che non ci inganniamo? La gioia! Chi vive la gioia della fede, nonostante i tempi che corrono, o è un pazzo, un ingenuo o... è uno che ha "veduto e creduto". E, nonostante tutto, non mi sembra - insieme a molti altri - di appartenere alla prima categoria: non mi pare di essermi bevuto il cervello... Da qui nasce naturale la voglia di dare testimonianza, di annunciare... Non è forse questo il motivo che mi ha spinto a dedicare la vita al ministero? "Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena".

Pagina di papiro "P 66", considerato il più antico manoscritto
del vangelo di Giovanni (circa anno 200)
Prima Lettura 
Dalla prima lettera di San Giovanni apostolo (1Gv 1,1-4)
Figlioli miei, quello che era da principio, quello che noi abbiamo udito, quello che abbiamo veduto con i nostri occhi, quello che contemplammo e che le nostre mani toccarono del Verbo della vita – la vita infatti si manifestò, noi l’abbiamo veduta e di ciò diamo testimonianza e vi annunciamo la vita eterna, che era presso il Padre e che si manifestò a noi –, quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunciamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. E la nostra comunione è con il Padre e con il Figlio suo, Gesù Cristo. Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia piena. 

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 20,2-8).
Il primo giorno della settimana, Maria di Màgdala corse e andò da Simon Pietro e dall'altro discepolo, quello che Gesù amava, e disse loro: «Hanno portato via il Signore dal sepolcro e non sappiamo dove l’hanno posto!». 
Pietro allora uscì insieme all'altro discepolo e si recarono al sepolcro. Correvano insieme tutti e due, ma l’altro discepolo corse più veloce di Pietro e giunse per primo al sepolcro. Si chinò, vide i teli posati là, ma non entrò. 
Giunse intanto anche Simon Pietro, che lo seguiva, ed entrò nel sepolcro e osservò i teli posati là, e il sudario – che era stato sul suo capo – non posato là con i teli, ma avvolto in un luogo a parte. 
Allora entrò anche l’altro discepolo, che era giunto per primo al sepolcro, e vide e credette.

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