Il Silenzio e la Parola...


E così siamo giunti al termine di un altro anno... Un termine che annuncia un nuovo inizio. E' naturale guardare indietro, ma è più importante leggere il passato per rimotivare l'impegno presente e guardare al futuro con fiducia. Ma è possibile, con l'aria che tira, sperare qualcosa di buono per il domani? Sì, se ci faremo illuminare passo dopo passo dalla "giusta" lampada. Vorrei spiegare come è nata l'idea di avviare questo blog "Pensieri in Rete". Tutto ha avuto inizio da una confessione all'inizio della quaresima e dalla domanda del penitente su come riuscire a vivere bene l'itinerario verso la Pasqua. Lì per lì non ho avuto grandi risposte, ma il giorno dopo, ripensandoci mi sono detto: "Ogni giorno cerco di meditare la Parola della liturgia... Potrei allora scrivere i pensieri scaturiti dall'ascolto e inviarli". Così è stato per tutta la quaresima. Al termine ormai dell'impegno che mi ero assunto mi sento rivolgere la domanda: "E adesso che avevo preso la sana abitudine di iniziare la giornata con la Parola, smetti di inviarmela?". Il giovedì santo mi trovo davanti a un bivio: sospendere, secondo l'impegno iniziale, o continuare? E se continuare, come? E' qui che ho deciso di fare il "salto del blog". Con mia assoluta sorpresa ho visto aumentare il numero di coloro che ogni giorno si nutrono della Parola... Fino ad oggi, in 9 mesi, un totale di 15.000 visite! Con una media giornaliera, ad oggi,  che va dai 70 ai 90 contatti, cresciuti grazie all'utilizzo dei social networks. Molte persone che leggono le conosco, altre no. La gran parte di loro vive nella mia regione, altre in luoghi diversi d'Italia (saluto gli amici di Praia a Mare, conosciuti durante un pellegrinaggio in Terra Santa) e alcune perfino all'estero (saluto Laura che vive negli Stati Uniti). Le impressioni che ho ricevuto via web, o anche direttamente, mi hanno incoraggiato ad andare avanti anche quando risulta un po' faticoso trovare il tempo per meditare e scrivere. Ma vi assicuro che questo piccolo "servizio" fa bene innanzitutto a me! Infine un incoraggiamento l'ho trovato nelle stesse parole di Benedetto XVI nel Messaggio per la 46a Giornata Mondiale delle Comunicazioni Sociali:
Sono da considerare con interesse le varie forme di siti, applicazioni e reti sociali che possono aiutare l’uomo di oggi a vivere momenti di riflessione e di autentica domanda, ma anche a trovare spazi di silenzio, occasioni di preghiera, meditazione o condivisione della Parola di Dio. Nella essenzialità di brevi messaggi, spesso non più lunghi di un versetto biblico, si possono esprimere pensieri profondi se ciascuno non trascura di coltivare la propria interiorità.
Il mistero del Verbo che si fa carne tocca tutta la vita dell'uomo e tutti i luoghi e gli ambienti che egli abita, anche la rete internet, dunque. Anche la rete diventa lo spazio dell'annuncio del vangelo!
Nello stesso messaggio del Papa sopra citato, egli parla del rapporto tra silenzio e parola. E a proposito del silenzio afferma:
Il silenzio è parte integrante della comunicazione e senza di esso non esistono parole dense di contenuto. Nel silenzio ascoltiamo e conosciamo meglio noi stessi, nasce e si approfondisce il pensiero, comprendiamo con maggiore chiarezza ciò che desideriamo dire o ciò che ci attendiamo dall’altro, scegliamo come esprimerci. Tacendo si permette all’altra persona di parlare, di esprimere se stessa, e a noi di non rimanere legati, senza un opportuno confronto, soltanto alle nostre parole o alle nostre idee. Si apre così uno spazio di ascolto reciproco e diventa possibile una relazione umana più piena. Nel silenzio, ad esempio, si colgono i momenti più autentici della comunicazione tra coloro che si amano: il gesto, l’espressione del volto, il corpo come segni che manifestano la persona. Nel silenzio parlano la gioia, le preoccupazioni, la sofferenza, che proprio in esso trovano una forma di espressione particolarmente intensa. Dal silenzio, dunque, deriva una comunicazione ancora più esigente, che chiama in causa la sensibilità e quella capacità di ascolto che spesso rivela la misura e la natura dei legami. Là dove i messaggi e l’informazione sono abbondanti, il silenzio diventa essenziale per discernere ciò che è importante da ciò che è inutile o accessorio. 
Con questo lungo passaggio spiego perché nei prossimi giorni, dall'1 al 6 gennaio, non troverete nuovi contributi in questo blog. Ho deciso di vivere un ritiro conservando un'unica "connessione": quella con il Signore. E siccome non siete numeri, ma volti, sarete tutti presenti nella "rete" della mia preghiera! Ci rivedremo lunedì 7 gennaio.
Il Signore vi benedica e vi protegga. Faccia risplendere il suo volto su di voi e vi doni la sua misericordia. Rivolga su di voi il suo sguardo e vi doni la sua pace. Auguri a tutti!



Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 1, 1-18).
In principio era il Verbo,
e il Verbo era presso Dio
e il Verbo era Dio.
Egli era, in principio, presso Dio:
tutto è stato fatto per mezzo di lui
e senza di lui nulla è stato fatto di ciò che esiste.
In lui era la vita
e la vita era la luce degli uomini;
la luce splende nelle tenebre
e le tenebre non l’hanno vinta.
Venne un uomo mandato da Dio:
il suo nome era Giovanni.
Egli venne come testimone
per dare testimonianza alla luce,
perché tutti credessero per mezzo di lui.
Non era lui la luce,
ma doveva dare testimonianza alla luce.
Veniva nel mondo la luce vera,
quella che illumina ogni uomo.
Era nel mondo
e il mondo è stato fatto per mezzo di lui;
eppure il mondo non lo ha riconosciuto.
Venne fra i suoi,
e i suoi non lo hanno accolto.
A quanti però lo hanno accolto
ha dato potere di diventare figli di Dio:
a quelli che credono nel suo nome,
i quali, non da sangue
né da volere di carne
né da volere di uomo,
ma da Dio sono stati generati.
E il Verbo si fece carne
e venne ad abitare in mezzo a noi;
e noi abbiamo contemplato la sua gloria,
gloria come del Figlio unigenito
che viene dal Padre,
pieno di grazia e di verità.
Giovanni gli dà testimonianza e proclama:
«Era di lui che io dissi:
Colui che viene dopo di me
è avanti a me,
perché era prima di me».
Dalla sua pienezza
noi tutti abbiamo ricevuto:
grazia su grazia.
Perché la Legge fu data per mezzo di Mosè,
la grazia e la verità vennero per mezzo di Gesù Cristo.
Dio, nessuno lo ha mai visto:
il Figlio unigenito, che è Dio
ed è nel seno del Padre,
è lui che lo ha rivelato.

Commenti

  1. Carissimo Sandro
    Ho trovato questo tuo blog interessantissimo. Mi sono ricordato di Giovanni Paolo II che parlava di evangelizzare con nuovo ardore e nuovi metodi. Certo che questa condivisione tua degli effetti della Parola di Dio senz'altro è un nuovo metodo. Augurissimi per tutto.

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