"La vita è un gioco: giocalo!"


Indifferenza o riconoscimento: tra questi due atteggiamenti opposti ci giochiamo la "partita" della vita. Gesù ci mette in guardia su un rischio che sempre ci minaccia: quello di restare fuori gioco, perché finalmente non ci mettiamo "in gioco" per Lui. Le sue sono regole esigenti. Dice San Giovanni della Croce, di cui oggi si fa memoria, (dal «Cantico spirituale»): 
"...c`è ancora molto da approfondire in Cristo. Questi infatti è come una miniera ricca di immense vene di tesori, dei quali, per quanto si vada a fondo, non si trova la fine; anzi in ciascuna cavità si scoprono nuovi filoni di ricchezze".
E poi aggiunge:
"Per accedere alle ricchezze della sapienza divina la porta è la croce".
Vi faccio l'augurio di una buona giornata con un'espressione della Beata Madre Teresa di Calcutta, tratta dal suo "inno alla vita":
"La vita è un gioco: giocalo!"

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 11, 16-19)
In quel tempo, Gesù disse alle folle: 
«A chi posso paragonare questa generazione? È simile a bambini che stanno seduti in piazza e, rivolti ai compagni, gridano: 
“Vi abbiamo suonato il flauto e non avete ballato,
abbiamo cantato un lamento e non vi siete battuti il petto!”.
È venuto Giovanni, che non mangia e non beve, e dicono: “È indemoniato”. È venuto il Figlio dell’uomo, che mangia e beve, e dicono: “Ecco, è un mangione e un beone, un amico di pubblicani e di peccatori”. 
Ma la sapienza è stata riconosciuta giusta per le opere che essa compie». 

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