Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2013

Signore, voglio essere tutto amore!

Immagine
Del noto racconto del vangelo di oggi sottolineo un aspetto che mi ha colpito. Quell'abisso che l'uomo ricco ha scavato nella propria vita nei confronti del povero Lazzaro si è esteso e "fissato" nell'eternità. E' l'abisso dell'egoismo, dell'indifferenza, dello sfruttamento utilitaristico dell'altro; è la miopia di chi non è capace di guardare oltre il proprio ombelico. Tuttavia finché siamo pellegrini, finché sperimentiamo questa lotta interiore a metà tra la tentazione di ripiegamento sul proprio ego e la spinta a fare "esodo" da noi stessi per buttarci ad amare l'altro, possiamo sperare di essere presi per mano dalla Parola (Mosè e i Profeti...), in particolare dallo stesso Gesù, per seguirne le orme nel sentiero dell'amore incondizionato, fino a dare la vita... fino al raggiungimento della vetta dell'Amore, lasciandoci alle spalle l'abisso... Prendiamoci per mano - stringiamoci in cordata come quando si va in mon

Primato del servizio

Immagine
Gesù annuncia la sua passione, morte e risurrezione e la madre (queste benedette madri...!) dei figli di Zebedeo (Giacomo e Giovanni) si fa portavoce della loro e propria ambizione. Che contrasto! Esattamente quello che Gesù mostra tra la logica del potere e quella del servizio. L'unica "carriera" che Gesù ha consentito e approvato (quanto dovremmo ricordarcelo a tutti il livelli, anche all'interno della chiesa...!) è quella del concorrere al primato del servizio. Essere discepoli di Gesù è "salire" con Lui a Gerusalemme - vale a dire sulla croce - per dare la vita per amore, come Egli ha fatto. Proviamo oggi a vivere così. Dal vangelo secondo Matteo (Mt 20, 17-28). In quel tempo, mentre saliva a Gerusalemme, Gesù prese in disparte i dodici discepoli e lungo il cammino disse loro: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani perché

Il "discorso" più convincente

Immagine
Una Parola che fa riflettere quella di oggi: "...dicono e non fanno". Da qui è chiaro che sarebbe nettamente meglio il contrario: "fanno e non dicono". E' la vita che grida! Ognuno di noi non dovrebbe fare troppa fatica ad applicare a sé la salutare provocazione di questa parola di Gesù. Egli, che ci ha lasciato il "discorso" più convincente di tutti i tempi, pronunciato dalla cattedra silenziosa della croce! Un esempio eccellente ce lo  consegna, attraverso il gesto storico delle dimissioni, Papa Benedetto XVI, che mai ha perso la consapevolezza di essere un "umile servo nella vigna del Signore". Dal vangelo secondo Matteo. (Mt 23, 1-12). In quel tempo, Gesù si rivolse alla folla e ai suoi discepoli dicendo:  «Sulla cattedra di Mosè si sono seduti gli scribi e i farisei. Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno. Legano infatti fardelli pesanti e difficili

Corsa al... "disarmo"!

Immagine
La nostra "misura" sta decisamente stretta a Dio. I nostri spazi di accoglienza, l'estensione della nostra tolleranza, la profondità del nostro perdono tendono a restringersi. Di fronte ad un torto e ad una ingiustizia subiti, ad una fiducia tradita, ad una mancata attenzione, ci capita di indossare una corazza difensiva. Inizia la corsa agli armamenti! Quante volte mi è capitato di udire espressioni come questa: "Sono diventato cattivo - sono diventata cattiva!". Ecco un altro significato e un altro compito in tempo di quaresima: attivare un processo di "disarmo" totale! Gesù sia, in questo, il nostro Maestro "artificiere". Dal vangelo secondo Luca (Lc 6, 36-38). In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Siate misericordiosi, come il Padre vostro è misericordioso. Non giudicate e non sarete giudicati; non condannate e non sarete condannati; perdonate e sarete perdonati.  Date e vi sarà dato: una misura buona, pigiata,

Lo "straordinario" del cristiano

Immagine
"Avete inteso... Ma io vi dico...". Gesù ci spinge "oltre"! La sua prospettiva e la sua vita si trasformano in proposta ardita per ciascun uomo che crede in lui. Egli ci dice di non rimanere impaludati nell'orizzonte angusto e corto dell' "avete inteso...". Il guaio di tanti cristiani "di nome" è l'essere rimasti fermi a un modo di pensare vecchio. Il nuovo invece sta nell'aderire a quel "...ma io vi dico..."! Qui sta lo "straordinario" del cristiano! Ovviamente questo lo può capire solo chi in prima persona ha fatto l'esperienza di un amore "straordinario" che ti convince e ti possiede. La convinzione che amare per primi, amare tutti, amare il nemico, è ciò che più vale. Don Tonino Bello scriveva: "E' sulla rampa del perdono che vengono collaudati il motore e la carrozzeria della nostra esistenza cristiana. E' su questa scarpata che siamo chiamati a vincere la pendenza del nostro eg

Passaggio di testimone... la gara continua!

Immagine
Oggi, 22 febbraio, festa della Cattedra di S. Pietro. Antica ricorrenza celebrata a Roma fin dal IV secolo, a significare l'unità della fede e della carità di tutta la Chiesa attorno al successore di Pietro. Quale migliore occasione per pregare per papa Benedetto XVI, che si appresta al termine del suo ministero petrino, e per chi sarà chiamato a succedergli ?! Viviamo un momento di passaggio nella Chiesa, ma nella fede abbiamo la speranza certa, secondo le parole di Gesù, che "le potenze degli inferi non prevarranno su di essa". Con buona pace per tutti i "profeti di sventura", che proferiscono oracoli fuori e... dentro la Chiesa stessa. Non dimentichiamolo: la Chiesa è di Cristo! Ora, il punto del vangelo di oggi che ci riguarda da vicino è la domanda decisiva di Gesù: "Ma voi, chi dite che io sia?" . Papa Benedetto ci ha confermati nella fede! Anche il gesto delle dimissioni è compiuto dentro la salda professione di fede: "Tu sei il Cristo, i

Preghiera puntata in alto

Immagine
La Parola di Gesù nel vangelo di oggi ci può lasciare un po' perplessi. Quante volte abbiamo chiesto e non ci è stato dato, bussato e non ci è stato aperto?! Dove sta il problema? In ciò che chiediamo o in Dio che ascolta a capriccio le nostre suppliche? ... L'immagine del padre che sa "dare cose buone ai figli" ci può aiutare a capire un po' di più. In effetti i figli chiedono e chiedono tanto, ma quante volte i genitori dicono loro di "no" per il loro bene? Il genitore, per quanto imperfetto ("... siete cattivi") ha una visione di bene più ampia rispetto al figlio che forse ora non riesce a capire. "Quanto più il Padre vostro...!". C'è, dunque, il problema del chiedere "male", o meglio, il problema del chiedere un bene vero, ma parziale, rispetto a un bene più grande, che tuttavia è velato ai nostri occhi. Ecco perché Gesù ci ha insegnato a chiedere, nel Padre nostro, "sia fatta la tua volontà". Egli che, a

L'irresistibile spinta a cambiare

Immagine
"Ascoltate, oggi, la voce del Signore: non indurite il vostro cuore!" (dal Salmo 94). E' il ritornello che accompagna la quaresima: tempo per abbattere le difese che ci rendono immuni al "contagio" della Parola. Gesù sbatte contro il muro della perfetta costruzione religiosa dell'ebraismo: una religione che "lega" e non "libera", non apre all'accoglienza della fede. Gli abitanti senza-Dio di Ninive, convertiti a seguito della predicazione di Giona (vedi l'omonimo libro della bibbia), e la regina del Sud (di Saba: vedi 1Re 10,1-10) che si reca ad attingere sapienza dal re Salomone, hanno mostrato una capacità di accoglienza e una disponibilità al cambiamento non paragonabili alla chiusura della "generazione malvagia". Insomma, l'incontro con Gesù è vero - "qui vi è uno più grande di Giona" - nella misura in cui non si rimane di fronte a Lui indifferenti, ma ci si lascia inesorabilmente e irresistibilmente

Una vita da tessere e ritessere...

Immagine
Il vangelo di oggi, con l'insegnamento di Gesù del Padre nostro, ci mostra le due coordinate essenziali del "tessuto" cristiano. Perché un tessuto sia tale ha bisogno della trama verticale intrecciata con la trama orizzontale . Se una delle due è insufficiente o manca, tutto il tessuto si sfilaccia o si dissolve. L'una dimensione ha bisogno dell'altra. E' questa la realtà contenuta nel "Padre nostro". La cura dell'altro nella dimenticanza di Dio si riduce a filantropia. La cura di Dio nella dimenticanza dell'altro è falsa fede. Quaresima è anche questo: tempo per rammendare il tessuto della nostra esistenza cristiana, riannodando i fili - verticali e orizzontali - spezzati! Dal vangelo secondo Matteo (Mt 6, 7-15) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «Pregando, non sprecate parole come i pagani: essi credono di venire ascoltati a forza di parole. Non siate dunque come loro, perché il Padre vostro sa di quali cose avete

La rotta dello Spirito

Immagine
Il cammino quaresimale è un vero e proprio esodo che ha bisogno di una mappa di riferimento e di una rotta da seguire. Sarà sufficiente seguire fedelmente le indicazioni che la Parola di ogni giorno, in particolare il vangelo, ci suggerisce. Il vangelo delle tentazioni della prima domenica ci ha dato coraggio nell'ingaggiare la lotta contro le seduzioni del maligno: di fronte alla tentazione dell'autoaffermazione, di farsi Dio da sé stesso, Gesù afferma il primato dell'Altro da Sé, il primato di Dio. Egli è Figlio in quanto distoglie gli occhi da sé e li rivolge al Padre. Oggi la Parola ci dice che la salvezza dell'uomo non sta nell'affermazione di sé ma nel riconoscimento dell'altro. E' paradossale, ma io posso trovare me stesso se, perdendo me stesso, metto al primo posto Dio e il fratello. Vero compimento dell'uomo è l'amore: occhi rivolti verso l'altro da sé, il "tu" che viene prima dell' "io"... Bisogna riconoscere

Non distanza di sicurezza, ma vicinanza di salvezza!

Immagine
La chiamata di Levi (Matteo) ci mostra un Gesù "scandaloso" agli occhi dei farisei. La legge ebraica è puntuale nello stabilire la differenza da mantenere con certa gente (legge di purità). Gesù entra pericolosamente a contatto con i peccatori, non rispetta nessuna "distanza di sicurezza", ma, al contrario attiva la "vicinanza di salvezza"! Mi devo assolutamente ricordare che non sono un puro, ma un peccatore  raggiunto dalla misericordia. Se non lo dimentico non mi scandalizzerò del peccato altrui, ma forse imparerò a farmi vicino a chi ha una vita sbagliata con la stessa misura con cui sono misurato... Quaresima: tempo, dunque, non solo per sperimentare sempre di nuovo la misericordia sulla mia pelle, ma tempo per usarla, e in abbondanza, verso chi sento più lontano. "Signore Gesù, liberami dalla presunzione di essere un giusto, sennò rischio di non incontrarti e non avere l'onore di averti ospite a tavola...!". Dal vangelo second

Dieta o digiuno?

Immagine
La pratica del digiuno, da non confondere con le pratiche "dietologiche", è perlopiù dimenticata e sconosciuta ormai. D'altra parte Gesù stesso sembra contestare quella in uso negli ambienti della religiosità ebraica più esigente. Eppure la tradizione cristiana la ripropone fin dall'antichità come opzione sensata, soprattutto nel tempo della quaresima. Perché dunque digiunare? Dalle parole stesse di Gesù possiamo rintracciarne il senso. Il digiuno segnala un'assenza, un vuoto, ed è, per così dire, invocazione di una presenza più grande e più forte. Chi digiuna, dunque, insieme all'aumentare dei succhi gastrici, vede accrescere il desiderio di un incontro, di una presenza che sazi la sua fame interiore. Chi digiuna crea lo spazio all'Amore... E quando lo Sposo arriva è finalmente festa! Fin dai tempi antichi c'è significativamente un giorno in cui è proibito fare digiuno... Sapete quale e perché? Vangelo     Mt 9, 14-15 Quando lo sposo sarà loro t

Comincio da me...

Immagine
Oggi, a fronte del più "commercializzato" ma non banale San Valentino (vescovo e martire, patrono di Terni e degli innamorati), la chiesa mette in risalto i fratelli santi Cirillo e Metodo, evangelizzatori nel IX secolo dei popoli slavi. Seminatori di vangelo e di speranza, potremmo definirli. Anche la nostra non è epoca per osservare da spettatori muti l'avanzamento del deserto e lamentarsi del vuoto, ma è l'ora di prendere il seme a piene mani e gettarlo nei solchi dell'umanità. Proposta: iniziamo in questo tempo di grazia di quaresima da noi stessi. Facciamo scendere nella profondità del nostro essere, laddove può mettere radice, più abbondante la Parola. Ne guadagnerà l'amore... Così non facciamo torto neanche a S. Valentino! Ma il vangelo, come l'amore, non sono fatti per essere trattenuti, bensì donati... "Gratuitamente avete ricevuto gratuitamente date", dice il Signore. Lc 10,1-9 La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai

Dalla testa... ai piedi

Immagine
Mercoledì delle ceneri: è l'avvio di un tempo di grazia. Ripartiamo dalla polvere. Prestiamo al Signore la nostra "materia prima" perché ne tragga fango su cui alitare il suo soffio di vita. E' tempo di ricominciare, tempo di rigenerazione  Il vangelo di oggi ci offre tre grandi coordinate per la riforma dell'anima: l'elemosina, la preghiera, il digiuno. Se ci lasciamo da esse guidare, senza sterilizzarle in forme minimali, permettiamo al Signore di restaurarci come creature nuove. Come diceva don Tonino Bello, il cammino quaresimale è un cammino "dalla testa ai piedi": inizia con l'imposizione delle ceneri sul capo e si conclude con la lavanda dei piedi del giovedì santo. Coraggio allora! E' un cammino affascinante, no? Dal vangelo secondo Matteo (Mt 6,1-6.16-18) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «State attenti a non praticare la vostra giustizia davanti agli uomini per essere ammirati da loro, altrimenti non c’è ricom

A sorpresa... ma non sorprendente

Immagine
In queste ore si moltiplicano le reazioni da ogni parte e di ogni genere nei confronti della scelta di papa Benedetto XVI di dimettersi dal ministero pastorale di guida della Chiesa. Sottolineo: dimissioni  dal ministero pastorale  e " non dalla fede" ! Ero nel dubbio questa mattina se dire anche "la mia" o limitarmi ad offrire come sempre qualche riflessione sul vangelo. E proprio il vangelo mi offre lo spunto: "Ecco un uomo vero - mi sono detto - un uomo di autentica fede, lontano da ogni atteggiamento farisaico!". E' comprensibile lo smarrimento di molti... la sorpresa di tutti... Tuttavia, anche se l'annuncio è avvenuto a sorpresa non è sorprendente. Ricordo bene la posizione già espressa nel libro intervista "Luce del mondo" (2010), rispondendo alla domanda del giornalista Peter Seewald sulla possibilità per una papa di dimettersi. D'altra parte la rinuncia all'ufficio la prevede la stessa legge della chiesa nel codice di

Accorrere per toccare e... lasciarsi toccare

Immagine
Un bambino cerca il contatto con la madre e quando ne sente il calore e il profumo si acquieta, trova pace e sicurezza. Così è del discepolo di Cristo. Anche noi oggi, qualsiasi cosa facciamo, non dimentichiamo di riconoscerLo e di accorrere a Lui per poter toccare almeno il "lembo del suo mantello" e lasciarsi da Lui toccare. La Parola, l'Eucaristia, l'accoglienza di ogni prossimo ce lo renderanno possibile... Buona giornata! Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 53-56). In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli, compiuta la traversata fino a terra, giunsero a Gennèsaret e approdarono.  Scesi dalla barca, la gente subito lo riconobbe e, accorrendo da tutta quella regione, cominciarono a portargli sulle barelle i malati, dovunque udivano che egli si trovasse.  E là dove giungeva, in villaggi o città o campagne, deponevano i malati nelle piazze e lo supplicavano di poter toccare almeno il lembo del suo mantello; e quanti lo toccavano venivano salvati. 

Compassione che dà vita

Immagine
Gli apostoli tornano dalla missione a cui Gesù li ha inviati (cfr. Mc 6,7-13) e li invita ad andare "in disparte" insieme con Lui per riposare, ma sono stretti d'assedio da una folla sempre più grande di gente assetata. E qui scatta la compassione di Gesù. Non un vago sentimento, ma una partecipazione profonda alla condizione umana. Gesù si è rivestito della debolezza dell'uomo e proprio per questo è capace di innestare in ciascuno che lo accoglie la forza dello Spirito vivificante, la stessa vita divina, senza la quale saremmo destinati a diventare come gli zombie , morti che camminano... La compassione di Gesù trasmette vita. E Paolo, perentoriamente, ci esorta: "Abbiate in voi gli stessi sentimenti di Cristo Gesù" (Fil 2,5). Proviamoci... oggi stesso. Buona giornata! Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 30-34). In quel tempo, gli apostoli si riunirono attorno a Gesù e gli riferirono tutto quello che avevano fatto e quello che avevano insegnato. Ed

Uomini o "quaquaraquà"?

Immagine
Erode acconsente, anche se a malincuore - un pizzico di coscienza ce l'ha ancora - alla richiesta della figlia di Erodiade della testa di Giovanni Battista. In realtà a perdere la testa è Erode stesso! Il potere e la sensualità ne seducono cuore e mente. Erode, dunque, è l'immagine dell'uomo corrotto di ogni epoca. Di fronte a lui giganteggia la figura dritta di Giovanni: un uomo vero, non un "quaquaraquà" (Leonardo Sciascia)! La differenza è tra uomini che "perdono la testa" e uomini pronti a "rimetterci la testa". Preferisco i secondi... Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 14-29). In quel tempo, il re Erode sentì parlare di Gesù, perché il suo nome era diventato famoso. Si diceva: «Giovanni il Battista è risorto dai morti e per questo ha il potere di fare prodigi». Altri invece dicevano: «È Elìa». Altri ancora dicevano: «È un profeta, come uno dei profeti». Ma Erode, al sentirne parlare, diceva: «Quel Giovanni che io ho fatto decapit

Bastone e sandali

Immagine
L'equipaggio del discepolo è "leggero"... Non è che noi abbiamo troppa zavorra? Siamo nell'affanno, talvolta il nostro procedere, come chiesa, è goffo e stanco. Abbiamo bisogno di una "dieta" adeguata per liberarci di tanti eccessi di peso che oscurano la gioia e la freschezza del vangelo... E' ora di rimettersi in cammino, con sollecitudine, con i soli strumenti necessari per rendere sicuro il passo e andare incontro a tutti, nessuno escluso. Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 7-13). In quel tempo, Gesù chiamò a sé i Dodici e prese a mandarli a due a due e dava loro potere sugli spiriti impuri. E ordinò loro di non prendere per il viaggio nient’altro che un bastone: né pane, né sacca, né denaro nella cintura; ma di calzare sandali e di non portare due tuniche.  E diceva loro: «Dovunque entriate in una casa, rimanetevi finché non sarete partiti di lì. Se in qualche luogo non vi accogliessero e non vi ascoltassero, andatevene e scuotete la polv

Oltre il pregiudizio

Immagine
"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio" (Albert Einstein). I parametri con cui giudichiamo l'altro sono spesso insufficienti e non vanno oltre alla superficie. Nella cultura del sospetto in cui siamo immersi, non abbiamo la pazienza dell'ascolto e non siamo disposti a lasciarci stupire dagli elementi di novità nascosti  nell'altro. Spesso non siamo capaci di abbattere il diaframma di uno schema precostituito in cui incasellare e definire l'altro. Da qui la sfiducia e l'incredulità. La stessa sorte è toccata a Gesù. Oggi lavoriamo un po' per dare una spallata alle barriere, forse tante, che anche inavvertitamente abbiamo innalzato verso l'altro... Forse avremo delle sorprese! Dal vangelo secondo Marco (Mc 6, 1-6) In quel tempo, Gesù venne nella sua patria e i suoi discepoli lo seguirono.  Giunto il sabato, si mise a insegnare nella sinagoga. E molti, ascoltando, rimanevano stupiti e dicevano: «Da dove gli vengono quest

Il lembo della veste

Immagine
Oggi siamo di fronte ad uno dei brani più belli del vangelo di Marco. La tragedia di una vita giovanissima stroncata e restituita all'affetto dei genitori, la donna guarita da una malattia che l'ha sfiancata per tanti anni. E Gesu' che e' li' e non altrove! Una presenza capace di compassione, pronto a deviare il proprio cammino per entrare in una casa dove c'e' disperazione, pronto ad arrestare il suo passo veloce per dare attenzione ad una donna che non ce la fa piu'. Davvero affascinante il modo in cui il Signore si fa vicino e si fa carico dell'altro. Ed Egli permette a ciascuno di avvicinarsi e di toccarlo. "Se riusciro' anche solo a toccare le sue vesti, saro' salvata". Personalmente, oggi chiedo di avere almeno un po' di fede di questa donna. Vangelo     Mc 5, 21-43 Fanciulla, io ti dico: Alzati! Dal vangelo secondo Marco In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno mo

Hai qualcosa da raccontare?

Immagine
Al di là della spettacolarità del miracolo narrato nel vangelo, ciò che colpisce è la situazione disperata dell'uomo posseduto dallo spirito impuro. Nessuno può nulla. L'unica sentenza è la morte; per questo si aggira tra i sepolcri. Ed ecco Gesù e con lui la speranza a cui aggrapparsi... Davvero con la fede in Lui non c'è più spazio alla disperazione. Una volta sanato, quell'uomo prigioniero riceve da Gesù stesso la missione di dare testimonianza di ciò che è accaduto. La sua vita non sarà quella di rimanere "appiccicato" al Signore, ma quella di andare tra i suoi, a casa sua, a narrare le meraviglie che ha veduto e a raccontare la misericordia che ha ricevuta. Forse anch'io anche tu possiamo raccontare qualcosa, no? Dal vangelo secondo Marco (Mc 5,1-20). In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli giunsero all’altra riva del mare, nel paese dei Gerasèni. Sceso dalla barca, subito dai sepolcri gli venne incontro un uomo posseduto da uno spirito impuro. Cos

La "vendetta" dell'amore

E' vero profeta del tempo moderno colui che usa la "vendetta" dell'amore Inviato dal mio smartphone BlackBerry® www.blackberry.com

Occhi sazi di luce...

Immagine
Dei possibili significati della festa della Presentazione di Gesù al Tempio (candelora), uno ne voglio sottolineare: l'incontro, esito di una vita carica di attesa. E' la festa dell'incontro (in greco  Hypapante ) di Gesù e Maria con il vecchio Simeone e la profetessa Anna. Simeone è un uomo definito "giusto e pio": mi piace immaginarlo come uno che nella vita ha imparato a tenere aperti gli occhi per cogliere ogni raggio di luce e a tendere l'orecchio per udire anche il più piccolo sussurro di speranza. Sì, ne sono sicuro: Simeone è un uomo dagli occhi grandi e luminosi! Occhi carichi di attesa, saziati da una Luce mai vista prima. I suoi occhi ora si potranno spegnere, ma quella Luce non li abbandonerà più. E' entrata una volta per sempre nella sua vita. "Signore, dammi di saziarmi della tua luce!". Dal Vangelo secondo Luca (2,22-35). Quando furono compiuti i giorni della loro purificazione rituale, secondo la legge di Mosè, Maria e

"Come un bimbo... in braccio a sua madre"

Immagine
Il discepolo di Cristo può vivere e dormire sereno, libero dalla sofferenza indotta "dall'ansia da prestazione". Basta che assuma l'atteggiamento descritto dall'apostolo Giacomo: "Siate dunque costanti, fratelli, fino alla venuta del Signore. Guardate l'agricoltore: egli aspetta con costanza il prezioso frutto della terra finché abbia ricevuto le prime e le ultime piogge" (Gc 5,7). Come il seme ha in sé la vitalità di diventare albero, così accade per l'avanzare - misterioso ma efficace - del Regno di Dio: l'importante è... non abbandonare il "campo"!  Insieme al vangelo, oggi ci accompagni la forza rasserenante del salmo 131: Signore, non si esalta il mio cuore  né i miei occhi guardano in alto;  non vado cercando cose grandi  né meraviglie più alte di me.  Io invece resto quieto e sereno:  come un bimbo svezzato in braccio a sua madre,  come un bimbo svezzato è in me l'anima mia.  Israele attenda il Signore,  da ora e