Non distanza di sicurezza, ma vicinanza di salvezza!


La chiamata di Levi (Matteo) ci mostra un Gesù "scandaloso" agli occhi dei farisei. La legge ebraica è puntuale nello stabilire la differenza da mantenere con certa gente (legge di purità). Gesù entra pericolosamente a contatto con i peccatori, non rispetta nessuna "distanza di sicurezza", ma, al contrario attiva la "vicinanza di salvezza"! Mi devo assolutamente ricordare che non sono un puro, ma un peccatore  raggiunto dalla misericordia. Se non lo dimentico non mi scandalizzerò del peccato altrui, ma forse imparerò a farmi vicino a chi ha una vita sbagliata con la stessa misura con cui sono misurato... Quaresima: tempo, dunque, non solo per sperimentare sempre di nuovo la misericordia sulla mia pelle, ma tempo per usarla, e in abbondanza, verso chi sento più lontano. "Signore Gesù, liberami dalla presunzione di essere un giusto, sennò rischio di non incontrarti e non avere l'onore di averti ospite a tavola...!".


Dal vangelo secondo Luca (Lc 5, 27-32).
In quel tempo, Gesù vide un pubblicano di nome Levi, seduto al banco delle imposte, e gli disse: «Seguimi!». Ed egli, lasciando tutto, si alzò e lo seguì.
Poi Levi gli preparò un grande banchetto nella sua casa. C’era una folla numerosa di pubblicani e d’altra gente, che erano con loro a tavola. I farisei e i loro scribi mormoravano e dicevano ai suoi discepoli: «Come mai mangiate e bevete insieme ai pubblicani e ai peccatori?». Gesù rispose loro: «Non sono i sani che hanno bisogno del medico, ma i malati; io non sono venuto a chiamare i giusti, ma i peccatori perché si convertano». 

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