La rotta dello Spirito


Il cammino quaresimale è un vero e proprio esodo che ha bisogno di una mappa di riferimento e di una rotta da seguire. Sarà sufficiente seguire fedelmente le indicazioni che la Parola di ogni giorno, in particolare il vangelo, ci suggerisce. Il vangelo delle tentazioni della prima domenica ci ha dato coraggio nell'ingaggiare la lotta contro le seduzioni del maligno: di fronte alla tentazione dell'autoaffermazione, di farsi Dio da sé stesso, Gesù afferma il primato dell'Altro da Sé, il primato di Dio. Egli è Figlio in quanto distoglie gli occhi da sé e li rivolge al Padre. Oggi la Parola ci dice che la salvezza dell'uomo non sta nell'affermazione di sé ma nel riconoscimento dell'altro. E' paradossale, ma io posso trovare me stesso se, perdendo me stesso, metto al primo posto Dio e il fratello. Vero compimento dell'uomo è l'amore: occhi rivolti verso l'altro da sé, il "tu" che viene prima dell' "io"... Bisogna riconoscere che questo "esodo", questo cammino di espropriazione di sé è   duro e difficile. Quaresima è lotta che ha come obiettivo il progressivo sradicamento dell'egoismo. Siamo certi che lo Spirito non mancherà di guidarci in questo itinerario del deserto quaresimale per condurci verso la vittoria della Pasqua. Coraggio allora, proviamo oggi stesso, di fronte ad ogni prossimo, a ripeterci: "l'avete fatto a me"! Ci risulterà meno difficile amare, se nel volto dell'altro riconosceremo il volto di Gesù stesso, anche se velato.


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 25,31-46)
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Quando il Figlio dell’uomo verrà nella sua gloria, e tutti gli angeli con lui, siederà sul trono della sua gloria. Davanti a lui verranno radunati tutti i popoli. Egli separerà gli uni dagli altri, come il pastore separa le pecore dalle capre, e porrà le pecore alla sua destra e le capre alla sinistra. 
Allora il re dirà a quelli che saranno alla sua destra: “Venite, benedetti del Padre mio, ricevete in eredità il regno preparato per voi fin dalla creazione del mondo, perché ho avuto fame e mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e mi avete dato da bere, ero straniero e mi avete accolto, nudo e mi avete vestito, malato e mi avete visitato, ero in carcere e siete venuti a trovarmi”. 
Allora i giusti gli risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato e ti abbiamo dato da mangiare, o assetato e ti abbiamo dato da bere? Quando mai ti abbiamo visto straniero e ti abbiamo accolto, o nudo e ti abbiamo vestito? Quando mai ti abbiamo visto malato o in carcere e siamo venuti a visitarti?”. E il re risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me”. 
Poi dirà anche a quelli che saranno alla sinistra: “Via, lontano da me, maledetti, nel fuoco eterno, preparato per il diavolo e per i suoi angeli, perché ho avuto fame e non mi avete dato da mangiare, ho avuto sete e non mi avete dato da bere, ero straniero e non mi avete accolto, nudo e non mi avete vestito, malato e in carcere e non mi avete visitato”. 
Anch’essi allora risponderanno: “Signore, quando ti abbiamo visto affamato o assetato o straniero o nudo o malato o in carcere, e non ti abbiamo servito?”. Allora egli risponderà loro: “In verità io vi dico: tutto quello che non avete fatto a uno solo di questi più piccoli, non l’avete fatto a me”. 
E se ne andranno: questi al supplizio eterno, i giusti invece alla vita eterna».

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