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Visualizzazione dei post da ottobre, 2012

Se loro sì, perché non io?

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Gesù è in cammino verso Gerusalemme: è la strada del discepolo. Irta, difficile, con una meta apparentemente poco desiderabile: il calvario. Tuttavia non dimentichiamo che lì dove svetta la croce si trova il vertice dell'amore. La strada è in salita, la porta è stretta. Gesù non applica la legge del più forte, della selezione naturale. Non è un sostenitore del "darwinismo" spirituale, della serie: "uno su mille ce la fa" (dalla celebre canzone di Morandi, Ruggeri, Tozzi... comincio ad invecchiare...!). Per affrontare la scalata è necessario liberarsi di pesi inutili - solo la carità vale e resta - e stringersi in cordata, perché non è un'impresa da solitari. Quando ci troveremo a bussare alla porta Egli ci aprirà se ci riconoscerà, o meglio, se riconoscerà nel nostro volto un riflesso del Suo. Non sarà sufficiente dinanzi a Lui vantare gli attestati di presenza, ma il "passaporto" della carità. Questo solo è capace di farci riconoscere come l'

Terapia anti-sfiducia

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Il vangelo di oggi è una terapia efficace contro ogni tipo di sfiducia. La sproporzione tra la piccolezza del seme e la grandezza dell'albero, tra la quantità di lievito e gli effetti sulla massa di farina con la quale si impasta, dice l'agire umile di Dio nella storia che non si lascia certo intimidire dall'avanzata rumorosa del male. Ogni piccolo gesto, ogni piccolo segno che da cristiani, fedeli alla parola di Dio e agli insegnamenti evangelici, poniamo in essere nella nostra quotidianità, nel nascondimento della vita ordinaria, vanno ben al di là della loro apparente insignificanza: contengono una forza divina! Oggi, allora, cerchiamo di fare nostra la logica del seme.... Buona giornata! Dal vangelo secondo Luca (Lc 13,18-21) In quel tempo, diceva Gesù: «A che cosa è simile il regno di Dio, e a che cosa lo posso paragonare? È simile a un granello di senape, che un uomo prese e gettò nel suo giardino; crebbe, divenne un albero e gli uccelli del cielo vennero a

Per te, che hai la schiena ricurva

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Del vangelo di oggi punto l'attenzione sull'atteggiamento di Gesù di fronte alla persona umana. Il libro della Genesi ci narra l'opera della creazione compiuta dal Signore in sei giorni. Il settimo giorno è il "riposo" di Dio che contempla l'opera uscita dalle sue mani. In particolare "gode" del suo masterpiece  (capolavoro) che sono l'uomo e la donna, riflesso della sua gloria, in quanto in loro ci ha messo molto del suo, facendoli a sua immagine e somiglianza ("e vide che era cosa molto buona "). Dunque l'uomo e la donna sono creati per dare gloria a Dio. Si comprende allora in senso dell'intervento di Gesù: se l'uomo e la donna sono chiamati a dare gloria a Dio nel giorno del suo riposo contemplativo, lo  shabbat (il sabato), come poteva farlo una donna "curva", incapace di levare le mani in alto e sollevare gli occhi verso il Cielo? Gesù, per mezzo del quale tutte le cose sono state create, restituisce a lei l

Non siamo migliori

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Due fatti di cronaca, simili a quelli che possiamo apprendere anche oggi ascoltando un notiziario o sfogliando un giornale, danno a Gesù l'opportunità di rinnovare l'invito all'urgenza della conversione. Come a quei tempi, ancora oggi siamo tentati di trovare giustificazione in tanta violenza che si abbatte sull'uomo in un intervento punitivo di Dio. Non è questo il punto, quasi che coloro che scampano il pericolo potessero per questo considerarsi migliori. No: non siamo né migliori, né più fortunati! Il punto è: guarire dalla miopia spirituale! Avere occhi che sanno guardare lontano: al fine della storia, della mia personale storia e di quella dell'uomo sulla terra. E il fine dell'uomo è Dio: lì troviamo la nostra vera "casa". Il tempo che viviamo è breve, sempre troppo breve, ma è il tempo favorevole per portare frutto, per decidersi per Dio... Chiediamo al Signore che guarisca la nostra vista: ciò che è ad un palmo dal nostro naso non ci distragga

Scrutare i segni dei tempi

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L'esperienza ci dice che certe distrazioni possono costare care. E' necessario tenere gli occhi aperti nella vita. Ma la distrazione peggiore è quella di chi chi volutamente chiude gli occhi per non vedere l'azione di Dio nella storia, di chi non vuole decidersi a convertirsi ma vuole continuare la sua solita vita. Gesù smaschera l'ipocrisia che si nasconde in tale atteggiamento e sprona al cambiamento richiesto dalla sua persona e dal suo annuncio. Il tempo decisivo è mentre siamo "lungo la strada", nel tempo di questo pellegrinaggio...  A proposito dello "scrutare i segni dei tempi", leggiamo in Gaudium et spes (Concilio Vaticano II): "...Il santo Concilio, proclamando la grandezza somma della vocazione dell'uomo e la presenza in lui di un germe divino, offre all'umanità la cooperazione sincera della Chiesa, al fine d'instaurare quella fraternità universale che corrisponda a tale vocazione.  Nessuna ambizione terrena spinge

Tempo della decisione

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Possono sorprendere le parole del vangelo di oggi sulla bocca di Gesù, ma vanno intese bene. Con la sua venuta e con la sua pasqua di morte e risurrezione ha avuto inizio il tempo finale della storia umana. Non è più possibile rimanere in una posizione di indifferenza o neutralità. E' il tempo della decisione: o con lui o contro di lui. E' giunto il tempo della discriminazione. La croce diventa come il fuoco che purifica: "brucia ciò che ha da cadere e lascia in piedi solo la verità" (C. Lubich). La trasformazione della storia, inaugurata da Cristo, ha da passare attraverso le doglie del parto in attesa del compimento finale, quando sarà sconfitto l'ultimo nemico, la morte, e Cristo consegnerà il regno al Padre. Si tratta dei tempi ultimi in cui Dio sarà tutto in tutti (cf. 1Cor 15,28). Oggi però bisogna assumersi il rischio di scegliere per Lui, di differenziarsi dalla mentalità mondana. Afferma Paolo: "Non conformatevi a questo mondo, ma lasciatevi trasfo

Il gratis va donato (non sperperato!)

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Devo riconoscere che mi è stato dato molto. Quando da giovane decisi di intraprendere la strada verso il sacerdozio a spingermi fu la consapevolezza di aver ricevuto il dono grande di conoscere e credere all'amore di Dio per me. Un dono che era incontenibile e che mi ha spinto a diventarne testimone ed annunciatore a favore dei fratelli in umanità attraverso il ministero. Chissà, forse era più conveniente rimanere nell'ignoranza... perché il dono ricevuto è ora una precisa responsabilità che vivo con timore e tremore e di fronte alla quale capita spesso di avvertire tutta la mia insufficienza. "...A chi fu affidato molto, sarà richiesto molto di più". Tuttavia è una responsabilità di fronte alla quale nessuno che abbia ricevuto una sola briciola di fede e di amore può sottrarsi. Non è consentito sperperare il gratis che ci è stato dato. Dobbiamo urgentemente rimediare! Dal vangelo secondo Luca  (Lc 12, 39-48) In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: «C

Se hai, hai per dare!

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In genere ad un rabbino nell'antico Israele si riconosceva l'autorità di intervenire anche nei contenziosi tra le persone e di indicare una soluzione giusta ai problemi. La questione attorno a faccende di eredità è vecchia quanto il mondo. La richiesta di intervento rivolta a Gesù dà a Lui l'occasione di parlare di tesoro, di capitale e di eredità di tutt'altro genere. La vera eredità, l'unica che vale e per cui vale la pena battersi è quella che troviamo bene espressa nelle parole di S. Paolo: Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. (Rom 8,16-17). Nelle parole di Gesù non c'è disprezzo per i beni di questo mondo, ma la dichiarazione del loro valore puramente strumentale, perché il fine è un altro: la vita! E la pienezza di vita si realizza nella carità. Allora di c

Ripartire da lì dove batte il cuore di Dio...

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Dopo le dure critiche mosse da Gesù direttamente a quei meticolosi osservanti della legge ebraica che sono i farisei (vedi Lc 11, 37-54), ora egli si rivolge di nuovo alle folle per metterle in guardia dal "lievito" di costoro "che è l'ipocrisia", dove il termine lievito assume il senso negativo di fermento tossico. Si rinnova l'invito ad essere veraci, vale a dire partire dal fare verità all'interno affinché i conseguenti comportamenti esteriori siano riflesso della verità, bontà e bellezza interiori. Per questo vanno temuti coloro che possono alterare e perfino spegnere il centro vitale dell'uomo che è l'anima e non tanto chi ne minaccia "l'involucro" (tra virgolette, perché il corpo è ben più di un semplice rivestimento esteriore...). Vale la pena qui richiamare un bellissimo testo del Concilio Vaticano II, nella costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo ( Gaudium et spes ): Nell'intimo della coscienza

Ignoranza delle Scritture, ignoranza di Cristo

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"Egli ha dato ad alcuni di essere apostoli, ad altri di essere profeti, ad altri ancora di essere evangelisti , ad altri di essere pastori e maestri, per preparare i fratelli a compiere il ministero, allo scopo di edificare il corpo di Cristo, finché arriviamo tutti all'unità della fede e della conoscenza del Figlio di Dio, fino all'uomo perfetto, fino a raggiungere la misura della pienezza di Cristo" (Ef 4,11-13). Così si esprime San Paolo scrivendo agli Efesini. Oggi la Chiesa celebra la festa di San Luca evangelista (non della cerchia dei Dodici, così come non lo è Marco), autore dell'omonimo vangelo e del libro degli Atti degli Apostoli . Egli, di professione medico, da persona dotta qual era, segue la predicazione di San Paolo sulla base della quale scrive il suo accurato resoconto. Leggiamo esattamente in principio del suo vangelo: "Poiché molti hanno cercato di raccontare con ordine gli avvenimenti che si sono compiuti in mezzo a noi, come ce li

Oltre la facciata... il "make up" del cuore

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Quella dei farisei è una pura operazione di facciata. In questo modo sperano di nascondere quello che c'è sotto. Dobbiamo riconoscere che questa è una tentazione diffusa. Non risparmia nessuno, a qualsiasi categoria sociale appartenga. La lettera agli Ebrei ci ricorda: "Non vi è creatura che possa nascondersi davanti a Dio, ma tutto è nudo e scoperto agli occhi di colui al quale noi dobbiamo rendere conto". Così come una bella facciata non copre i difetti strutturali di una costruzione, traendo in inganno sulla sua effettiva solidità, così un corretto comportamento formale ed esteriore non può coprire la malizia che si nasconde nel cuore. Ricordiamo a tal proposito, giusto per rimanere nell'ambito del vangelo, la sostanziale differenza nell'intenzione tra il ricco con la sua lauta offerta e la vedova con i suoi pochi spiccioli gettati nel tesoro del tempio (Lc 21,1-4). Il Signore ci richiama ad essere veri! Oggi puntiamo l'attenzione sulla corrispondenza tra

Ecologia interiore

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Gesù riporta l'uomo al suo centro. Fissando lo sguardo sul tale ricco "lo amò" (cfr. Mc 10,21), abbiamo ascoltato nel vangelo della scorsa domenica. "La parola di Dio è viva, efficace e più tagliente di ogni spada a doppio taglio; essa penetra fino al punto di divisione dell'anima e dello spirito, fino alle giunture e alle midolla, e discerne i sentimenti e i pensieri del cuore" (Eb 4,12, seconda lettura di domenica). L'ecologia dell'interiorità è ciò che davvero conta. Oggi "scendiamo dentro" per riordinare la stanza più segreta del nostro intimo, laddove abita "l'ospite dolce dell'anima" (dalla sequenza allo Spirito Santo). Buona giornata! Dal vangelo secondo Luca (Lc 11, 37-41) In quel tempo, mentre Gesù stava parlando, un fariseo lo invitò a pranzo. Egli andò e si mise a tavola. Il fariseo vide e si meravigliò che non avesse fatto le abluzioni prima del pranzo.  Allora il Signore gli disse: «Voi farisei pu

Cerco un segno... ma quanti segni!

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Le folle si accalcano, ma Gesù fa scendere su di esse una doccia fredda. Tutti cercano un segno che sia come una prova inconfutabile della sua identità... ma il segno più grande è già davanti ai loro occhi e non se ne accorgono! Giona, profeta dell'antico testamento, secondo la storia raccontata nell'omonimo libro, viene prodigiosamente salvato dall'annegamento perché ripescato da un grosso pesce e riportato a riva dopo tre giorni. Il segno di Giona è quindi l'allusione alla Pasqua di Cristo morto e risorto. Oggi ci è chiesto di aprire gli occhi! Di aprirli a tutti i segni che ci dicono la presenza e l'azione di Cristo: dietro il volto del prossimo che incontriamo, dietro una notizia o una situazione che ci procura fastidio o sofferenza, dietro un motivo di gioia o soddisfazione... Andare oltre le apparenze per scorgere in ogni incontro o avvenimento la presenza di Lui. Buona giornata! Dal vangelo secondo Luca (Lc 11, 29-32) In quel tempo, mentre le foll

La primavera della Chiesa!

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Il giorno 30 settembre scorso abbiamo avuto con i seminaristi la grande opportunità di un bellissimo incontro a Sotto il Monte (Bergamo) con l'ancora lucidissimo Mons. Loris Capovilla (97 anni!), che fu segretario di papa Giovanni XXIII. Ci ha raccontato con vivezza di particolari come si concluse la giornata indimenticabile con la quale si inaugurava quella primavera della Chiesa che è il Concilio Vaticano II. Era l'11 ottobre di 50 anni fa. Il papa, alla conclusione del giorno di apertura del Concilio con quasi 2500 vescovi provenienti da tutto il mondo, era a colloquio con il segretario di stato. Mons. Capovilla sollecita il papa ad affacciarsi, come da programma, per un saluto e una benedizione alla folla di pellegrini romani radunatasi con le fiaccole in mano a piazza S. Pietro. Ma il papa, forse dimenticando che egli stesso aveva approvato tale programma, si rifiuta dicendo che aveva già parlato al mattino e che questo bastava. A questo punto il segretario, che conoscev

"Che cosa cercate?"

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Nella prossima settimana i seminaristi, insieme con i giovani del posto che vorranno aderire, saranno alle prese con l'esperienza di una "missione", principalmente rivolta ai giovani, in una città della diocesi. E' prevista anche la modalità dell'evangelizzazione "di strada"... sullo stile dei discepoli inviati da Gesù. A spingerci è l'Anno della Fede che Benedetto XVI aprirà l'11 ottobre e anche il Sinodo dei Vescovi sulla nuova evangelizzazione (7-28 ottobre 2012). Una fede da riscoprire, ma anche da annunciare! Non sappiamo se vedremo i demòni sottomettersi... ma contiamo sulla vostra preghiera e sul Signore che ci apre la strada! Buona giornata e buona domenica! Locandina che annuncia la "Missione" Dal vangelo secondo Luca (Lc 10, 17-24) In quel tempo, i settantadue tornarono pieni di gioia, dicendo: «Signore, anche i demòni si sottomettono a noi nel tuo nome».  Egli disse loro: «Vedevo Satana cadere dal cielo come una

"Chi ascolta voi ascolta me..."

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Riprendiamo il breve commento al vangelo quotidiano, dopo alcuni giorni di interruzione a causa di un bel pellegrinaggio con la comunità del seminario sui luoghi dei papi del Concilio Vaticano II, Giovanni XXIII (Sotto il Monte - Bergamo) e Paolo VI (Concesio - Brescia), culminato con la partecipazione alla S. Messa di papa Benedetto XVI a Loreto a 50 anni dal medesimo gesto del "papa buono".  La requisitoria di Gesù nei confronti dei due villaggi di Galilea, Corazin e Betsaida, è inserita nel più ampio contesto dell'invio dei settantadue discepoli per la missione. Gesù, in tale contesto, mette in conto il rifiuto dell'annuncio ("vi mando come agnelli in mezzo ai lupi" v. 3) da parte di coloro che sono giudicati i più "vicini", perché già destinatari delle promesse antiche per l'appartenenza al popolo ebraico. Le città pagane Tiro e Sidone avrebbero fatto decisamente meglio. Ecco allora il detto centrale di Gesù nel brano odierno. "Chi