Cerco un segno... ma quanti segni!


Le folle si accalcano, ma Gesù fa scendere su di esse una doccia fredda. Tutti cercano un segno che sia come una prova inconfutabile della sua identità... ma il segno più grande è già davanti ai loro occhi e non se ne accorgono! Giona, profeta dell'antico testamento, secondo la storia raccontata nell'omonimo libro, viene prodigiosamente salvato dall'annegamento perché ripescato da un grosso pesce e riportato a riva dopo tre giorni. Il segno di Giona è quindi l'allusione alla Pasqua di Cristo morto e risorto. Oggi ci è chiesto di aprire gli occhi! Di aprirli a tutti i segni che ci dicono la presenza e l'azione di Cristo: dietro il volto del prossimo che incontriamo, dietro una notizia o una situazione che ci procura fastidio o sofferenza, dietro un motivo di gioia o soddisfazione... Andare oltre le apparenze per scorgere in ogni incontro o avvenimento la presenza di Lui. Buona giornata!


Dal vangelo secondo Luca (Lc 11, 29-32)
In quel tempo, mentre le folle si accalcavano, Gesù cominciò a dire:
«Questa generazione è una generazione malvagia; essa cerca un segno, ma non le sarà dato alcun segno, se non il segno di Giona. Poiché, come Giona fu un segno per quelli di Nìnive, così anche il Figlio dell’uomo lo sarà per questa generazione. 
Nel giorno del giudizio, la regina del Sud si alzerà contro gli uomini di questa generazione e li condannerà, perché ella venne dagli estremi confini della terra per ascoltare la sapienza di Salomone. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Salomone. 
Nel giorno del giudizio, gli abitanti di Nìnive si alzeranno contro questa generazione e la condanneranno, perché essi alla predicazione di Giona si convertirono. Ed ecco, qui vi è uno più grande di Giona».

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