Ripartire da lì dove batte il cuore di Dio...


Dopo le dure critiche mosse da Gesù direttamente a quei meticolosi osservanti della legge ebraica che sono i farisei (vedi Lc 11, 37-54), ora egli si rivolge di nuovo alle folle per metterle in guardia dal "lievito" di costoro "che è l'ipocrisia", dove il termine lievito assume il senso negativo di fermento tossico. Si rinnova l'invito ad essere veraci, vale a dire partire dal fare verità all'interno affinché i conseguenti comportamenti esteriori siano riflesso della verità, bontà e bellezza interiori. Per questo vanno temuti coloro che possono alterare e perfino spegnere il centro vitale dell'uomo che è l'anima e non tanto chi ne minaccia "l'involucro" (tra virgolette, perché il corpo è ben più di un semplice rivestimento esteriore...). Vale la pena qui richiamare un bellissimo testo del Concilio Vaticano II, nella costituzione pastorale sulla chiesa nel mondo contemporaneo (Gaudium et spes):
Nell'intimo della coscienza l'uomo scopre una legge che non è lui a darsi, ma alla quale invece deve obbedire. Questa voce, che lo chiama sempre ad amare, a fare il bene e a fuggire il male, al momento opportuno risuona nell'intimità del cuore: fa questo, evita quest'altro. L'uomo ha in realtà una legge scritta da Dio dentro al cuore; obbedire è la dignità stessa dell'uomo, e secondo questa egli sarà giudicato. La coscienza è il nucleo più segreto e il sacrario dell'uomo, dove egli è solo con Dio, la cui voce risuona nell'intimità. (n. 16)
Ciò che davvero più conta è questo "ascoltare" la voce "dentro", che in sostanza ci dice che noi valiamo "più di molti passeri" e ci invita ad amare Dio e il prossimo. E questo vale!


Dal vangelo secondo Luca (Lc 12, 1-7)
In quel tempo, si erano radunate migliaia di persone, al punto che si calpestavano a vicenda, e Gesù cominciò a dire anzitutto ai suoi discepoli: 
«Guardatevi bene dal lievito dei farisei, che è l’ipocrisia. Non c’è nulla di nascosto che non sarà svelato, né di segreto che non sarà conosciuto. Quindi ciò che avrete detto nelle tenebre sarà udito in piena luce, e ciò che avrete detto all'orecchio nelle stanze più interne sarà annunciato dalle terrazze.
Dico a voi, amici miei: non abbiate paura di quelli che uccidono il corpo e dopo questo non possono fare più nulla. Vi mostrerò invece di chi dovete aver paura: temete colui che, dopo aver ucciso, ha il potere di gettare nella Geènna. Sì, ve lo dico, temete costui. 
Cinque passeri non si vendono forse per due soldi? Eppure nemmeno uno di essi è dimenticato davanti a Dio. Anche i capelli del vostro capo sono tutti contati. Non abbiate paura: valete più di molti passeri!». 

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