Post

Visualizzazione dei post da maggio, 2013

L'incontro è una festa!

Immagine
L'incontro è una festa! Maria ed Elisabetta si abbracciano, Giovanni scalpita nel grembo dell'ormai anziana madre... E' la gioia esplosiva della visita. All'origine c'è la "grande visita" di Dio che cerca l'uomo, che gli va incontro... Si potrebbe anche dire che la fede è lasciarsi abbracciare da Dio. E' come l'amore. La fede e l'amore si realizzano nella festa di un incontro. E dall'incontro festoso, nasce spontaneo il canto. Il canto di Maria è il Magnificat. Oggi vorrei vivere ogni incontro così: il visitare o l'essere visitati può trasformarsi in festa se attraverso l'altro percepisco in filigrana il "tocco" di Dio... Vorrei vivere ogni incontro con la curiosità  di scoprire il dono che l'altro è per me e il dono che io posso essere per l'altro. Un dono che può trasformare  le nostre vite e renderci migliori. Se un incontro non lascia nessun segno, non è vero incontro. "Signore, dammi la grazia di viv

Il gioco delle differenze

Immagine
La domanda che Gesù rivolge al cieco di Gerico: "Che cosa vuoi che io faccia per te?", è la stessissima domanda diretta ai figli di Zebedeo: "Che cosa volete che io faccia per voi?". Ma sono situazioni che mostrano una sostanziale differenza. Nel secondo caso c'è una pretesa, nel primo un affidamento. Giacomo e Giovanni inseguono la gloria, ma cancellano l'abbassamento della croce. Bartimeo parte dalla sua situazione di abbassamento e vede in Gesù la possibilità di risorgere a vita nuova. Giacomo e Giovanni vorrebbero sfruttare Gesù come una ghiotta opportunità per affermare se stessi, Bartimeo scopre la possibilità di ritrovare se stesso consegnandosi a Gesù... Oggi questa sarà la mia preghiera: "Gesù, Figlio di Davide, abbi pietà di me!" Dal vangelo secondo Marco (Mc 10, 46-52). In quel tempo, mentre Gesù partiva da Gèrico insieme ai suoi discepoli e a molta folla, il figlio di Timèo, Bartimèo, che era cieco, sedeva lungo la strada a

"Monsignore lo dici a tuo padre..."

Immagine
Ci sono persone e storie, come quella di Padre Pino Puglisi , primo martire della mafia beatificato lo scorso 25 maggio a Palermo, che ricalcano alla perfezione le orme di Gesù. Brancaccio, quartiere degradato ad alta densità mafiosa, era la sua Gerusalemme. La sua "carriera" culmina nella "periferia". Amava la "periferia" perché il suo "centro" era l'uomo. Nella sua vecchia auto teneva in vista una immaginetta con su scritto: "il compito più grande e che merita qualunque sacrificio è quello di edificare l'uomo". E' la missione di Gesù, è ciò che 3P (Padre Pino Puglisi) ha vissuto nel suo ministero, fino al dono totale di sé. Ancora prete giovane, negli anni sessanta, scriveva: "Non vogliamo preti a mezzo servizio, non vogliamo preti funzionari, burocrati. Vogliamo testimoni delle realtà soprannaturali... Dobbiamo tenerci sempre pronti alla morte... Tutta la vita è una continua preparazione alla morte: dobbiamo farci s

"Abbiate sale..."

"Abbiate sale in voi stessi...". Il sale purifica, conserva, custodisce ed esalta il gusto di ciò che insaporisce... E se di mezzo c'è la vita si tratta di qualcosa di serio...  Dal vangelo secondo Marco (Mc 9, 41-50). In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:  «Chiunque vi darà da bere un bicchiere d’acqua nel mio nome perché siete di Cristo, in verità io vi dico, non perderà la sua ricompensa. Chi scandalizzerà uno solo di questi piccoli che credono in me, è molto meglio per lui che gli venga messa al collo una macina da mulino e sia gettato nel mare.  Se la tua mano ti è motivo di scandalo, tagliala: è meglio per te entrare nella vita con una mano sola, anziché con le due mani andare nella Geènna, nel fuoco inestinguibile. E se il tuo piede ti è motivo di scandalo, taglialo: è meglio per te entrare nella vita con un piede solo, anziché con i due piedi essere gettato nella Geènna. E se il tuo occhio ti è motivo di scandalo, gettalo via: è meglio per te

No cristiani inamidati...

Immagine
"Se uno vuole essere il primo, sia l'ultimo di tutti e il servitore di tutti". ... Non possiamo permetterci di " paludare ", o, per dirla con papa Francesco utilizzando un verbo che mi ha colpito, " inamidare " un'espressione così forte e concreta di Gesù! Il Santo Padre, infatti, a proposito dell'atteggiamento del cristiano verso il povero, nella veglia di Pentecoste del 18 maggio ha detto: "Noi non possiamo diventare cristiani inamidati, quei cristiani troppo educati, che parlano di cose teologiche mentre prendono il tè, tranquilli. No! Noi dobbiamo diventare cristiani coraggiosi e andare a cercare quelli che sono proprio la carne di Cristo!". Oggi tenterò di vivere secondo questa Parola con i fatti ... Signore, aiutami! Mio fortunato scatto Dal vangelo secondo Marco (Mc 9, 30-37). In quel tempo, Gesù e i suoi discepoli attraversavano la Galilea, ma egli non voleva che alcuno lo sapesse. Insegnava infatti ai suoi discepo

"Se tu puoi... aiutaci"

"Se tu puoi qualcosa, abbi pietà di noi e aiutaci". Caro Gesù, anche io oggi ti pregherò così perché la mia fede è non è certamente migliore di quella del padre del ragazzo. Accetto, per questo, il tuo affettuoso rimprovero... E anch'io ti aggiungo: "Credo; aiuta la mia incredulità!". Sai poi una cosa? Dopo aver  visto e ascoltato papa Francesco sabato scorso, da stasera andrò davanti al tabernacolo, senza avanzare più scuse di stanchezza. E anche se cascherò dal sonno e gli occhi mi si chiuderanno, mi lascerò "guardare da te"... Dal vangelo secondo Marco (Mc 9, 14-29). In quel tempo, [Gesù, Pietro, Giacomo e Giovanni, scesero dal monte] e arrivando presso i discepoli, videro attorno a loro molta folla e alcuni scribi che discutevano con loro.  E subito tutta la folla, al vederlo, fu presa da meraviglia e corse a salutarlo. Ed egli li interrogò: «Di che cosa discutete con loro?». E dalla folla uno gli rispose: «Maestro, ho portato da te mio f

Mi sento più sicuro...

"Padre, voglio che quelli che mi hai dato siano anch'essi con me dove sono io". Caro Gesù, ma davvero la tua preghiera è anche per me? Ci sono anch'io dentro "quelli"? Sai, se è così mi sento al sicuro! Tu non parli mai a vanvera... perché tu, non solo dai la tua parola, ma dai la tua stessa vita! Per una riflessione sullo stesso brano clicca QUI . Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 17,20-26). In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:] «Non prego solo per questi, ma anche per quelli che crederanno in me mediante la loro parola: perché tutti siano una sola cosa; come tu, Padre, sei in me e io in te, siano anch'essi in noi, perché il mondo creda che tu mi hai mandato. E la gloria che tu hai dato a me, io l’ho data a loro, perché siano una sola cosa come noi siamo una sola cosa. Io in loro e tu in me, perché siano perfetti nell'unità e il mondo conosca che tu mi hai mandato e che li hai amati come hai amato me. Padre,

Sgangherati, ma amati!

"Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno". Gesù non ci toglie la gioia e la fatica che comporta la vita di ogni giorno su questa terra, dura e affascinante nello stesso tempo. Il fatto che Egli abbia voluto condividere questo nostro percorso umano, entrando nel nostro dramma quotidiano, è per aprirci una via, quella che conduce alla "pienezza" della sua "gioia". Certo, nella vita possiamo soffrire, ma la vera dannazione per l'uomo non è tanto il patire, ma il perdersi. E questo Dio non lo desidera affatto! Tuttavia - e questo è drammatico - non può impedirlo perché con noi Dio ha deciso di correre il rischio della libertà. Si tratta di metterci sotto la sua custodia d'amore: la migliore garanzia contro il maligno che vuole strapparci dalle sue mani. Grazie a Gesù io so che la mia vita, per quanto sgangherata, non è perduta ma custodita. E questo mi basta per iniziare oggi con il piede giusto... Dal vangelo sec

Abbiate coraggio!

"Abbiate coraggio...". Proviamo a raccontare da dove ci è venuto il coraggio nelle tribolazioni... Sarà di aiuto per tutti! Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv  16,29-33). I n quel tempo, i discepoli dissero a Gesù: «Ecco, ora parli apertamente e non più in modo velato. Ora sappiamo che tu sai tutto e non hai bisogno che alcuno t'interroghi. Per questo crediamo che sei uscito da Dio».  Rispose loro Gesù: «Adesso credete? Ecco, viene l'ora, anzi è già venuta, in cui vi disperderete ciascuno per conto suo e mi lascerete solo; ma io non sono solo, perché il Padre è con me.  Vi ho detto questo perché abbiate pace in me. Nel mondo avete tribolazioni, ma abbiate coraggio: io ho vinto il mondo!».

Le domande che contano

Il discorso di Gesù non è facile da afferrare perché sembra contrastare con l'evidenza dei fatti. Il problema è da dove parte il "mio chiedere" al Padre: se è solo un "mio" chiedere o se è "Cristo in me" o ("io in Cristo") che chiede. Non è un gioco di parole né un rompicapo astruso che oggi voglio proporre: si tratta di provare ad afferrare il senso del nostro pregare. Ha ragione S. Paolo quando dice che noi "non sappiamo come pregare in modo conveniente". Per questo abbiamo bisogno di un "suggeritore" che viene in aiuto alla nostra debolezza, che ci spogli delle nostre fiacche domande e ce ne metta dentro di più grandi. E' lo Spirito che "intercede con gemiti inesprimibili; e colui che scruta i cuori sa che cosa desidera lo Spirito, perché egli intercede per i santi secondo i disegni di Dio" (Rom 8,26-27). "Signore, oggi ti chiedo di mandare il tuo Spirito perché sappia rivolgerti le domande che con

C'è dolore e dolore...

È strano il tempo che viviamo. Solo per rimanere nell'ambito dell'esempio della partoriente, oggi - per quanto ne so - sono numerose le richieste di mamme che chiedono ai medici il parto "senza dolore". Oppure penso al dolore incolmabile di una donna che, a seguito della tragica scelta di abortire, non potrà sperimentare il tramutarsi di quella sofferenza in gioia... E allora? ... C'è dolore e dolore... C'è un dolore che salva e uno che annienta... Una cosa è certa: il dolore c'è. Non conviene scappare: vale la pena "attraversarlo" nell'Unico capace di dargli un senso.. Dal Vangelo secondo Giovanni  ( Gv 16,20-23) I n quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «In verità, in verità io vi dico: voi piangerete e gemerete, ma il mondo si rallegrerà. Voi sarete nella tristezza, ma la vostra tristezza si cambierà in gioia. La donna, quando partorisce, è nel dolore, perché è venuta la sua ora; ma, quando ha dato alla luce il bambino, non si ri

"Soltanto abbi fede!"

Quando sei nella tristezza che segnala un vuoto, un'assenza, l'errore più grande che puoi fare è smettere di attendere... Morte-risurrezione: lo spazio di tre giorni. Mi tornano in mente le parole di Gesù al capo della sinagoga che chiedeva a Gesù di guarire sua figlia gravemente ammalata (Mc 5,21). Alle parole della gente che reca la notizia della morte della giovinetta: "Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?" Gesù dice al padre: "Non temere, soltanto abbi fede!". Ebbene: lo dice anche a me... Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 16-20). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Un poco e non mi vedrete più; un poco ancora e mi vedrete». Allora alcuni dei suoi discepoli dissero tra loro: «Che cos’è questo che ci dice: “Un poco e non mi vedrete; un poco ancora e mi vedrete”, e: “Io me ne vado al Padre”?». Dicevano perciò: «Che cos’è questo “un poco”, di cui parla? Non comprendiamo quello che vuol dire». Gesù capì che volevano

Un aiuto per sorreggere il peso

Grazie, Signore, per il dono del tuo Spirito che non mi fa soccombere sotto il peso della croce! Grazie perché, nonostante le ossa doloranti, rendi il tuo giogo soave e leggero sulle mie spalle e mi rialzi dopo ogni caduta... Vieni, Santo Spirito! Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 12-15). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Molte cose ho ancora da dirvi, ma per il momento non siete capaci di portarne il peso. Quando verrà lui, lo Spirito della verità, vi guiderà a tutta la verità, perché non parlerà da se stesso, ma dirà tutto ciò che avrà udito e vi annuncerà le cose future. Egli mi glorificherà, perché prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà. Tutto quello che il Padre possiede è mio; per questo ho detto che prenderà da quel che è mio e ve lo annuncerà». 

Dove vai, Signore?

Sì, Signore, io te lo voglio proprio chiedere: dove vai?... Oggi mi bastano tre parole: "Vieni, Santo Spirito!". Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 16, 5-11). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Ora vado da colui che mi ha mandato e nessuno di voi mi domanda: “Dove vai?”. Anzi, perché vi ho detto questo, la tristezza ha riempito il vostro cuore. Ma io vi dico la verità: è bene per voi che io me ne vada, perché, se non me ne vado, non verrà a voi il Paràclito; se invece me ne vado, lo manderò a voi. E quando sarà venuto, dimostrerà la colpa del mondo riguardo al peccato, alla giustizia e al giudizio. Riguardo al peccato, perché non credono in me; riguardo alla giustizia, perché vado al Padre e non mi vedrete più; riguardo al giudizio, perché il principe di questo mondo è già condannato».

Ho bisogno di un "avvocato"!

Immagine
Lo Spirito Paraclito è Dio che entra nell'avventura della nostra vita. Accogliere lo Spirito è, per noi, entrare nell'avventura divina. "Paraclito", dal greco, significa letteralmente "colui che è chiamato accanto" ed ha il suo corrispondente latino in "ad-vocatus" (da cui avvocato). Mi rendo conto che da solo non vado da nessuna parte... Vieni, Spirito Santo! E ricorda, a me che sono smemorato, ciò che Gesù ha detto! Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 26 - 16,4). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Quando verrà il Paràclito, che io vi manderò dal Padre, lo Spirito della verità che procede dal Padre, egli darà testimonianza di me; e anche voi date testimonianza, perché siete con me fin dal principio. Vi ho detto queste cose perché non abbiate a scandalizzarvi. Vi scacceranno dalle sinagoghe; anzi, viene l’ora in cui chiunque vi ucciderà crederà di rendere culto a Dio. E faranno ciò, perché non hanno conosciuto né il Padr

Una salutare lezione...

Immagine
Ricordo nitidamente quel giorno, giovane prete, in cui mi trovavo, profondamente sconsolato, a pregare davanti a Gesù nell'Eucaristia. Il motivo? Avevo registrato un ennesimo scottante "insuccesso" pastorale, io che nella mia presunzione ed esuberanza giovanile pensavo che in fondo bastasse uno schiocco delle mie dita per avere tutti ai miei piedi... Povero illuso! Mentre consideravo questi pensieri, mi vennero alla memoria esattamente le parole di Gesù del vangelo di oggi: "“Un servo non è più grande del suo padrone”... e spontaneamente mi venne da ridere (per fortuna che ero da solo!). Mi sarei preso a schiaffi! E mi pareva che Gesù stesso mi dicesse: "Ma chi ti credi di essere? Pensi di essere più grande di me?".... Scusa, Signore, se ancora dopo venti anni non ho imparato la lezione! Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 18-21). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Se il mondo vi odia, sappiate che prima di voi ha odiato me. Se fos

Pietro e gli Apostoli

Immagine
Oggi, festa degli Apostoli Filippo e Giacomo. Oggi e domani i vescovi delle Marche, successori degli apostoli, sono in visita al vescovo di Roma, successore di Pietro. Gesù dice: "...chi crede in me, anch'egli compirà le opere che io compio e ne compirà di più grandi di queste". Nonostante siamo fragili "vasi di creta", Cristo continua ad operare attraverso la sua Chiesa. E allora osiamo chiedere nel suo nome ed Egli continuerà a fare. Leggi QUI la pagina di Avvenire di oggi, dedicata alla visita dei vescovi della Conferenza Episcopale Marchigiana dal Papa. Nella foto "visita ad limina" dei vescovi toscani Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 14, 6-14). In quel tempo, disse Gesù a Tommaso: «Io sono la via, la verità e la vita. Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me. Se avete conosciuto me, conoscerete anche il Padre mio: fin da ora lo conoscete e lo avete veduto».  Gli disse Filippo: «Signore, mostraci il Padre e ci basta».  Gli ri

E gioia sia!

Immagine
Il brano di Giovanni proposto oggi va letto e compreso con quanto lo precede: la bellissima ed efficace immagine della vite e dei tralci (Gv 15,1-8). La gioia: il cristianesimo è gioia! E' come una linfa che, attraverso Gesù  scorre dal cielo e raggiunge la terra. Oggi voglio fare la prova: se dovessi andare in deficit di gioia dovrò portare subito il carrozzone della mia vita all'officina dello Spirito e verificare il sistema di alimentazione... Fai click QUI  se hai tempo per approfondire un po'. Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 15, 9-11). In quel tempo, disse Gesù ai suoi discepoli: «Come il Padre ha amato me, anche io ho amato voi. Rimanete nel mio amore. Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore. Vi ho detto queste cose perché la mia gioia sia in voi e la vostra gioia sia piena».

Apriamo laboratori di talenti!

Immagine
Un anno fa, di questo giorno, festa del lavoro, commentavo la drammatica notizia dell'esercito di giovani che vanno a comporre la neet generation (giovani dai 15 ai 29 anni che non lavorano, non studiano, non fanno nessun tirocinio), in una parola: giovani rassegnati. Oltre due milioni in Italia, diecimila nelle sole provincie di Fermo e Ascoli Piceno (secondo recenti dati istat)! Cifra che non risulta neanche negli elenchi dei disoccupati (1 giovane su 3!). Beh, cosa posso fare, cosa possiamo fare a partire da me, da noi? La preghiera da sola (troppo comodo!) non basta. Perché è vero ciò che ha detto Papa Francesco in un tweet di qualche giorno fa: "Lo Spirito Santo ci trasforma veramente e vuole trasformare, anche attraverso di noi, il mondo in cui viviamo". Se fossi parroco, la prima cosa in cui mi lancerei è aprire un "laboratorio di talenti" per ragazzi e giovani (è l'efficace titolo di un recente documento della conferenza episcopale italiana, sul