L'incontro è una festa!

L'incontro è una festa! Maria ed Elisabetta si abbracciano, Giovanni scalpita nel grembo dell'ormai anziana madre... E' la gioia esplosiva della visita. All'origine c'è la "grande visita" di Dio che cerca l'uomo, che gli va incontro... Si potrebbe anche dire che la fede è lasciarsi abbracciare da Dio. E' come l'amore. La fede e l'amore si realizzano nella festa di un incontro. E dall'incontro festoso, nasce spontaneo il canto. Il canto di Maria è il Magnificat. Oggi vorrei vivere ogni incontro così: il visitare o l'essere visitati può trasformarsi in festa se attraverso l'altro percepisco in filigrana il "tocco" di Dio... Vorrei vivere ogni incontro con la curiosità  di scoprire il dono che l'altro è per me e il dono che io posso essere per l'altro. Un dono che può trasformare  le nostre vite e renderci migliori. Se un incontro non lascia nessun segno, non è vero incontro. "Signore, dammi la grazia di vivere incontri veri ... e lì ... di trovare te!".


Dal vangelo secondo Luca (Lc 1, 39-56)
In quei giorni, Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa, in una città di Giuda. 
Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta. Appena Elisabetta ebbe udito il saluto di Maria, il bambino sussultò nel suo grembo. 
Elisabetta fu colmata di Spirito Santo ed esclamò a gran voce: «Benedetta tu fra le donne e benedetto il frutto del tuo grembo! A che cosa devo che la madre del mio Signore venga da me? Ecco, appena il tuo saluto è giunto ai miei orecchi, il bambino ha sussultato di gioia nel mio grembo. E beata colei che ha creduto nell’adempimento di ciò che il Signore le ha detto».
Allora Maria disse: 
«L’anima mia magnifica il Signore
e il mio spirito esulta in Dio, mio salvatore,
perché ha guardato l’umiltà della sua serva.
D’ora in poi tutte le generazioni mi chiameranno beata.
Grandi cose ha fatto per me l’Onnipotente
e Santo è il suo nome;
di generazione in generazione la sua misericordia
per quelli che lo temono.
Ha spiegato la potenza del suo braccio,
ha disperso i superbi nei pensieri del loro cuore;
ha rovesciato i potenti dai troni,
ha innalzato gli umili;
ha ricolmato di beni gli affamati,
ha rimandato i ricchi a mani vuote.
Ha soccorso Israele, suo servo,
ricordandosi della sua misericordia,
come aveva detto ai nostri padri,
per Abramo e la sua discendenza, per sempre».
Maria rimase con lei circa tre mesi, poi tornò a casa sua.

Commenti

  1. Vorrei vivere ogni incontro con la curiosità di scoprire il dono che l'altro è per me e il dono che io posso essere per l'altro. Un dono che può trasformare le nostre vite e renderci migliori. Se un incontro non lascia nessun segno, non è vero incontro. "Signore, dammi la grazia di vivere incontri veri ... e lì ... di trovare te!". (rubo i tuoi pensieri carissimo prete li faccio miei e li facebucco a mia volta)...vieni santo Spirito donami la gioia di scorgere nell'altro solo le cose buone e liete di vedere in filigrana (continuo a rubare pensieri e parole) impresso nel cuore dell'altro l'Altro...donami santo Spirito la forza dell'abbandono donami il coraggio dell'umiltà donami la sapienza di spogliarmi di tutto ciò che ingombra il mio cuore tutto ciò che ottenebra la Luce talvolta mostrandosi come luce intelligenza profonda riflessione no no no somarello sono ma voglio esserlo in piena letizia voglio essere un somaro spiritoso scherzoso gioioso donami ispirazioni strabilianti che mi facciano apparire pazzo ... sì pazzo di Te pazzo d'Amore ... e la faccia della terra sarà rinnovata

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  2. (rubo i tuoi pensieri carissimo prete li faccio miei e li facebucco a mia volta) questo inciso qui forse è fuori luogo perché copiaincollato dal commento facebook; colgo l'occasione per scrivere che molto probabilmente anch'io stasera esulterò e magnificherò il Signore ... che ha visitato me somarello grandi cose ha fatto in me ... stasera forse, a Dio piacendo, lo griderò sentendomi cellula di un corpo ... una cellula impazzita tumorale che sta nel corpo ma non è del corpo perché comincia a stargli stretto tant'è che esplode al suo interno irrequieta in cerca di altre cellule impazzite che pure stando nel corpo non si accorgono più di farne parte ... il tumore farebbe pensare alla morte della cellula e con essa dell'intero corpo ma qui stiamo parlando di un corpo sui generis immortale la cui immortalità deriva dal capo Gesù Cristo stiamo parlando di una pazzia che è più vita paradossalmente la metastasi provoca sussulti di vita alle altre cellule un po' intorpidite dall'abitudine che impedisce l'uscire fuori da schemi pre-costituiti rodati sicuri apprezzati applauditi ... come può un corpo che al suo nascere veniva deriso martirizzato trattato come qualcosa da evitare: i cristiani quelli della Via erano cannibali ... come può un tale corpo Oggi non destare più stupore nel mondo? come posso io ancora credere di credermi di Cristo e non essere considerato pazzo dai più?

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