Sgangherati, ma amati!


"Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno". Gesù non ci toglie la gioia e la fatica che comporta la vita di ogni giorno su questa terra, dura e affascinante nello stesso tempo. Il fatto che Egli abbia voluto condividere questo nostro percorso umano, entrando nel nostro dramma quotidiano, è per aprirci una via, quella che conduce alla "pienezza" della sua "gioia". Certo, nella vita possiamo soffrire, ma la vera dannazione per l'uomo non è tanto il patire, ma il perdersi. E questo Dio non lo desidera affatto! Tuttavia - e questo è drammatico - non può impedirlo perché con noi Dio ha deciso di correre il rischio della libertà. Si tratta di metterci sotto la sua custodia d'amore: la migliore garanzia contro il maligno che vuole strapparci dalle sue mani. Grazie a Gesù io so che la mia vita, per quanto sgangherata, non è perduta ma custodita. E questo mi basta per iniziare oggi con il piede giusto...

Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 17,11b-19)
In quel tempo, [Gesù, alzàti gli occhi al cielo, pregò dicendo:]
«Padre santo, custodiscili nel tuo nome, quello che mi hai dato, perché siano una sola cosa, come noi.
Quand’ero con loro, io li custodivo nel tuo nome, quello che mi hai dato, e li ho conservati, e nessuno di loro è andato perduto, tranne il figlio della perdizione, perché si compisse la Scrittura. Ma ora io vengo a te e dico questo mentre sono nel mondo, perché abbiano in se stessi la pienezza della mia gioia. Io ho dato loro la tua parola e il mondo li ha odiati, perché essi non sono del mondo, come io non sono del mondo.
Non prego che tu li tolga dal mondo, ma che tu li custodisca dal Maligno. Essi non sono del mondo, come io non sono del mondo. Consacrali nella verità. La tua parola è verità. Come tu hai mandato me nel mondo, anche io ho mandato loro nel mondo; per loro io consacro me stesso, perché siano anch’essi consacrati nella verità». 

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