"Monsignore lo dici a tuo padre..."

Ci sono persone e storie, come quella di Padre Pino Puglisi, primo martire della mafia beatificato lo scorso 25 maggio a Palermo, che ricalcano alla perfezione le orme di Gesù. Brancaccio, quartiere degradato ad alta densità mafiosa, era la sua Gerusalemme. La sua "carriera" culmina nella "periferia". Amava la "periferia" perché il suo "centro" era l'uomo. Nella sua vecchia auto teneva in vista una immaginetta con su scritto: "il compito più grande e che merita qualunque sacrificio è quello di edificare l'uomo". E' la missione di Gesù, è ciò che 3P (Padre Pino Puglisi) ha vissuto nel suo ministero, fino al dono totale di sé. Ancora prete giovane, negli anni sessanta, scriveva: "Non vogliamo preti a mezzo servizio, non vogliamo preti funzionari, burocrati. Vogliamo testimoni delle realtà soprannaturali... Dobbiamo tenerci sempre pronti alla morte... Tutta la vita è una continua preparazione alla morte: dobbiamo farci santi a tutti i costi, ma santi sul serio, non mediocri". Francesco Deliziosi, nella sua ottima biografia su 3P, scrive: "Padre Puglisi aveva un'idea tutta particolare della 'carriera' ecclesiastica. 'Certamente', mi disse, 'la chiesa ha anche bisogno di sacerdoti che svolgano parte del loro servizio all'interno degli uffici della curia, ma sento che il mio carisma è diverso'. Non sopportava, per esempio, tutta quella graduatoria di onoroficenze ...A chi gli si avvicinava dicendo: 'Monsignore...' rispondeva scherzosamente: "Monsignore lo dici a tuo padre'. (da F. Deliziosi, Pino Puglisi, il prete che fece tremare la mafia con un sorriso, Rizzoli, Milano 2013). Padre Pino aveva compreso bene le parole di Gesù, non si è piegato alla logica dei potenti, ma si è chinato sugli umili: "il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti".


Dal vangelo secondo Marco (Mc 10, 32-45)
In quel tempo, mentre erano sulla strada per salire a Gerusalemme, Gesù camminava davanti ai discepoli ed essi erano sgomenti; coloro che lo seguivano erano impauriti. 
Presi di nuovo in disparte i Dodici, si mise a dire loro quello che stava per accadergli: «Ecco, noi saliamo a Gerusalemme e il Figlio dell’uomo sarà consegnato ai capi dei sacerdoti e agli scribi; lo condanneranno a morte e lo consegneranno ai pagani, lo derideranno, gli sputeranno addosso, lo flagelleranno e lo uccideranno, e dopo tre giorni risorgerà».
Gli si avvicinarono Giacomo e Giovanni, i figli di Zebedèo, dicendogli: «Maestro, vogliamo che tu faccia per noi quello che ti chiederemo». Egli disse loro: «Che cosa volete che io faccia per voi?». Gli risposero: «Concedici di sedere, nella tua gloria, uno alla tua destra e uno alla tua sinistra». 
Gesù disse loro: «Voi non sapete quello che chiedete. Potete bere il calice che io bevo, o essere battezzati nel battesimo in cui io sono battezzato?». Gli risposero: «Lo possiamo». E Gesù disse loro: «Il calice che io bevo, anche voi lo berrete, e nel battesimo in cui io sono battezzato anche voi sarete battezzati. Ma sedere alla mia destra o alla mia sinistra non sta a me concederlo; è per coloro per i quali è stato preparato».
Gli altri dieci, avendo sentito, cominciarono a indignarsi con Giacomo e Giovanni. Allora Gesù li chiamò a sé e disse loro: «Voi sapete che coloro i quali sono considerati i governanti delle nazioni dominano su di esse e i loro capi le opprimono. Tra voi però non è così; ma chi vuole diventare grande tra voi sarà vostro servitore, e chi vuole essere il primo tra voi sarà schiavo di tutti. Anche il Figlio dell’uomo infatti non è venuto per farsi servire, ma per servire e dare la propria vita in riscatto per molti».

Commenti

  1. ciao don Sandro, come stai? quando leggo queste cose, il Vangelo, la vita di persone come Padre Puglisi, penso "caspita, anche io vorrei vivere così, sarebbe bello che anche la mia morte fosse per Gesù" ... ma poi mi frenano mille paure e soprattutto quella vocina dal profondo che dice "non sei tagliata per questo, non fare l'esaltata, non è per te essere santa sul serio, sei troppo scarsa" ... a te capita mai? io prego solo di essere sempre presente a Dio passo dopo passo, dove Lui vuole che io stia, ma i fallimenti sono tanti e lo scoraggiamento è sempre pronto. buona giornata ; )

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  2. ciao Tiziana, non ti conosco ma conosco don Sandro, credo che il nostro è un combattimento, non di quelli che fanno vedere in TV o nei film, ma un combattimento contro la vocina che suadente s'insinua nella volontà ... per farci divenire una massa informe tutti uguali tutti pronti a dire a parole: sia fatta la Tua volontà ma, nei fatti contraddirLa ... il Nemico gongola a vedere figli di Dio vergognosi paurosi ripiegati su se stessi sulle mode sul così fan tutti ... Tiziana ti auguro quanto prima di non avere più "paura" di "sentirti" esaltata nell'aspirazione alla santità ... è la Via che stiamo percorrendo tutti e tutti lo saremo santi Quel giorno in Gesù Cristo quando ci farà Uno in lui di fronte al Padre nostro che è nei cieli ... coraggio Tiziana esaltati sii pazza di Gesù!!! (ti confesso che mi hai dato il destro per scrivere queste due righe d'incoraggiamento che son rivolte più a me stesso che a te ... almeno tu hai avuto la forza di confessarti pubblicamente scrivendole qui: io le rimugino e sto sempre qui peccatore tra peccatori senza mai avere un sussulto di pazzia in Cristo come invece vorrei ... penso le cose buone ma poi combino sempre quelle non buone ... io forse come te non riesco a credere pienamente che nella debolezza che sento in me in tutti i miei atti risiede la mia forza ... io forse come te non riesco a darmi per intero a Dio come un bambino quindi non riesco a sentirmi avvolto dal Suo abbraccio misericordioso e onnipotente in pari tempo pieno di tenerezza ... preghiamo insieme che cessi in noi quest’alternanza tra l’aspirazione all'abbandono fedele a Dio e l’incessante dubitare delle nostre forze immemori che la Forza viene dall'alto è che nella debolezza proprio lì sta la nostra forza: perché il vuoto di tutte le nostre presunte sicurezze e forze viene colmato dall’Amore paterno e materno del nostro Padre che ci dona il Suo Spirito Santo ... forse diciamo di sentirci deboli inadatti ma non lo pensiamo veramente tanto che non siamo sospinti dalla Forza che c'inabita e che viene dall’alto, a operare... forse siamo finti, forse diciamo ma non facciamo, forse siamo orgogliosi, forse ..." il Signore ci benedica Tiziana ci preservi da ogni male e ci conduca alla vita eterna ... Ciao a te e a tutti gli amici dell’Amico

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  3. Caro don Sandro, grazie per il bell'articolo su padre Puglisi (che ho avuto il privilegio di conoscere per 15 anni) che centra perfettamente la radice evangelica della sua ispirazione. Grazie anche per la citazione del mio libro appena uscito.
    Francesco Deliziosi

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