Vent'anni... e posso ricominciare!

Venti anni! Osservo la catenina d'oro appesa al collo e non mi vien da credere!

A D. Sandro 
Novello 
Sacerdote 
con affetto 
D.B.N.
25-9-93

Dall'altra parte il volto di Gesù crocifisso. Si tratta dell'unico regalo di ordinazione non andato disperso, l'unico da cui non mi sono mai separato. Dono prezioso del mio vecchio parroco che mi ha aperto la porta della fede battezzandomi e mi ha accompagnato fino ad essere prete.
Sono smemorato: che fortuna! Se uno mi chiedesse: "Che cosa hai combinato in venti anni? Raccontati". La risposta che mi verrebbe spontanea, senza falsa modestia, ora è: "Niente. Non saprei che dire...". Beh, forse non mi carico di un ulteriore peccato sciorinando un elenco di non so quali risultati con la presunzione di aver fatto qualcosa di buono... Le parole di Esdra, nella prima lettura della liturgia odierna, dicono invece ciò che provo davvero: "Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te..." (Esdra 9,5). Nello stesso tempo però una certezza che per me, oggi, vale come come trent'anni fa quando ancora non diciottenne - con il cuore che batteva forte come di chi è innamorato - confidai a un amico prete l'attrattiva per la vocazione: Dio è Amore, il Signore mi ama così come sono, il Signore è fedele, il Signore sempre perdona. "Dio ha fatto brillare" i miei "occhi" (Esdra 9,8). In una parola: sono amato! E questo mi basta! Il senso del mio essere prete è tutto qui: gridare a tutti la buona notizia! Gesù mi ha attirato a sé - e sempre di nuovo mi attira perché non smette di amarmi - e mi ha inviato ad "annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi" (vedi Luca 9,1-6). Devo però precisare una cosa: io ho incontrato e incontro il Signore non sulle nuvole, non in modo solitario, ma nella carne di tanti fratelli e sorelle con cui condivido la fede e me la testimoniano, nel povero che bussa, in ogni uomo e donna che incrocio e che lotta, soffre e spera... Incontro il Signore dove c'è l'amore, ma anche dove c'è il dolore... E' il Crocifisso che unisce, paradossalmente, dolore e amore. E' il dolore trasformato in amore. Ecco la missione di annunciare la buona notizia, ecco la missione di operare guarigioni, di "far brillare" gli occhi spenti di divino! Cristo crocifisso e abbandonato è la bussola che orienta i miei passi di uomo, di cristiano e di prete... "Dalle sue piaghe siete stati guariti" (1Pt 2,24)... Da prete sono e vorrò sempre essere un semplice "guaritore ferito" (Nouwen).

Padre santo, che nella tua immensa bontà
mi hai chiamato all’intima comunione
con Cristo eterno sacerdote nel servizio della Chiesa,
fa’ che io sia annunziatore mite e coraggioso del Vangelo
e fedele dispensatore dei tuoi misteri.
Per il nostro Signore Gesù Cristo, tuo Figlio, che è Dio,
e vive e regna con te, nell’unità dello Spirito Santo,
per tutti i secoli dei secoli.
Amen.

A vent'anni posso ricominciare! Che bello!



Commenti

  1. TI "RUBO" UN PO' PER INEBRIARMI ANCH'IO "Mio Dio, sono confuso, ho vergogna di alzare la faccia verso di te..." (Esdra 9,5). Nello stesso tempo però una certezza che per me, oggi, vale come come trent'anni fa CIRCA- con il cuore che batteva forte come di chi è innamorato - GUARDAI L'INFINITO DI Là DELL'ULTIMO ORIZZONTE DOVE CIELO E MARE SI TOCCANO DIVENTANO UNO: Dio è Amore, il Signore mi ama così come sono, il Signore è fedele, il Signore sempre perdona. "Dio ha fatto brillare" i miei "occhi" (Esdra 9,8). In una parola: sono amato! E questo mi basta! Il senso del mio essere SACERDOTE RE PROFETA è tutto qui: gridare a tutti la buona notizia! Gesù mi ha attirato a sé - e sempre di nuovo mi attira perché non smette di amarmi - e mi ha inviato ad "annunziare il regno di Dio e a guarire gli infermi" (vedi Luca 9,1-6). Devo però precisare una cosa: io ho incontrato e incontro il Signore non sulle nuvole, non in modo solitario, ma ATTRAVERSO MAMMA MARIA CHIESA ... nella carne di tanti fratelli e sorelle con cui condivido la fede e me la testimoniano, nel povero che bussa, in ogni uomo e donna che incrocio e che lotta, soffre e spera... Incontro il Signore dove c'è l'amore, ma anche dove c'è il dolore... E' il Crocifisso che unisce, paradossalmente, dolore e amore. E' il dolore trasformato in amore. Ecco la missione DI OGNI CRISTIANO "TOCCATO" PAZZO? di annunciare la buona notizia, ecco la missione di operare guarigioni, di "far brillare" gli occhi spenti di divino! Cristo crocifisso e abbandonato è la bussola che orienta i passi di OGNI uomo, di cristiano e di SACERDOTE RE PROFETA... "Dalle sue piaghe siete stati guariti" (1Pt 2,24)... VENI SANCTE SPIRITUS .Amen. ALLELUIA

    RispondiElimina

Posta un commento

Post popolari in questo blog

Mai confondere l'errore con l'errante

Continua a giocare!

"O meraviglioso scambio!"