Con Cristo non perdiamo nulla!

Gesù non è uno dei tanti, non è un'opzione tra mille possibili. Se lo incontri davvero e ti lasci prendere da Lui, ti conquista fin nelle fibre più profonde del tuo essere. E non temi di perdere niente, perché tutto ritrovi in Lui. Esattamente come ha scritto su twitter papa Francesco sabato scorso: «Impariamo a “perdere” la vita per Cristo, secondo la logica del dono, del sacrificio. Con Cristo non perdiamo nulla!».

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 8, 18-22)
In quel tempo, vedendo la folla attorno a sé, Gesù ordinò di passare all'altra riva. 
Allora uno scriba si avvicinò e gli disse: «Maestro, ti seguirò dovunque tu vada». Gli rispose Gesù: «Le volpi hanno le loro tane e gli uccelli del cielo i loro nidi, ma il Figlio dell’uomo non ha dove posare il capo». 
E un altro dei suoi discepoli gli disse: «Signore, permettimi di andare prima a seppellire mio padre». Ma Gesù gli rispose: «Seguimi, e lascia che i morti seppelliscano i loro morti». 

Commenti

  1. In effetti, la profondità di un uomo risiede nella sua capacità di accoglienza...

    Continua Jean Vanier: “I poveri ci evangelizzano”, o per dirla in altre parole: “Gli ignoranti ci insegnano”. Perché “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti” ( 1 Co 1, 27). ...



    ‘La mia dottrina non è mia, ma di colui che mi ha mandato’”. (Gv 7,15) La conoscenza di cui parla Gesù implica l’amore e la comunione. Questa conoscenza del Padre è per così dire una conoscenza ontologica; non è astratta, né intellettuale. La scienza umana fornisce degli strumenti per formulare l’esperienza, ma senza la cooperazione della grazia, non può, da sola, comunicare la conoscenza che salva. Migliaia e migliaia di teologi professionisti ricevono ogni anno i diplomi più prestigiosi, ma magari restano profondamente ignoranti per quanto riguarda la vita reale dello Spirito. Ma allora a chi è offerta questa Rivelazione? Ai piccoli, cioè ai reietti e ai disprezzati. Ecco che ancora opera un capovolgimento, sono loro quelli che sono destinati a ricevere e a conoscere la Rivelazione. Perché? A causa della loro capacità di ricevere, di accogliere e di rispondere con semplicità. In effetti, la profondità di un uomo risiede nella sua capacità di accoglienza. Dove sono oggi questi “piccoli” che ci insegnano, e chi sono?

    Un esempio paradossale ci può illuminare: quello di Jean Vanier, il fondatore dell’Arca. Jean Vanier ha interrotto la sua carriera universitaria in Canada per vivere nel dipartimento dell’Oise in Francia con dei disabili mentali. È così che nel 1964 fonda la comunità dell’Arca, dove i disabili mentali vivono con delle persone “normali”. Nel mese di agosto del 1964 compie un gesto irreversibile, un’azione senza ritorno, quando invita a vivere con lui, in una piccola casa situata nella cittadina di Trosly nel dipartimento dell’Oise, Philippe Seux e Raphaël Simi, due persone affette da una deficienza mentale. Per Jean Vanier, già ufficiale di marina e professore di filosofia, niente sembrava poterlo veramente indirizzare a relazionarsi con persone affette da una deficienza intellettuale. Questa condivisione di vita avrebbe però profondamente trasformato i tre uomini così come tutti quelli che poi si unirono a loro. Proprio come spiega lo stesso Jean Vanier, frequentando il povero, il piccolo o l’ignorante, raggiungendolo, stabilendo con lui un rapporto di fiducia e di amore, ecco che si rivela il mistero. Nel cuore dell’insicurezza del povero c’è una presenza di Gesù. Il povero sembra in grado di infrangere le barriere dell’orgoglio e della presunzione del sapere. Il povero rivela e insegna Gesù Cristo. Il povero fa scoprire a chi è venuto per “aiutarlo” la propria stessa povertà, la propria stessa vulnerabilità; ma gli fa scoprire anche la sua voglia di amare, la sua capacità di amare, quella intensa, potente, e redentrice voglia di amare che è nascosta nel suo cuore. Il povero, o l’ignorante, ha un misterioso potere: nella sua debolezza, diventa capace di toccare i cuori induriti, di svelare, sbloccare, e far scaturire le sorgenti d’acqua viva nascoste nei Continua Jean Vanier: “I poveri ci evangelizzano”, o per dirla in altre parole: “Gli ignoranti ci insegnano”. Perché “Dio ha scelto ciò che nel mondo è stolto per confondere i sapienti” ( 1 Co 1, 27).

    cuori. http://www.avvenire.it/Cultura/Pagine/insegnareignoranti.aspx

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