Ritorno alla terra...

Estate: tempo di raccolta. Mio fratello più piccolo, l'unico che in famiglia non ha abbandonato l'antico  e affascinante mestiere di coltivare la terra, qualche giorno fa mi ha condotto a visitare colture le cui piante non avevo mai viste: lenticchie e ceci. Me ne ha mostrato i fiori e i piccoli baccelli che contengono i semi ancora embrionali. E' proprio vero: dai frutti si riconoscono le piante. E pensavo al nostro tempo moderno: lo stile di vita urbano ha fatto perdere la capacità di riconoscere "gli alberi" e di distinguerli tra i buoni e i cattivi. E questa difficoltà si estende da ciò che nutre il corpo a ciò che alimenta l'anima. L'appetito non è diminuito, ma il rischio di allungare la mano verso qualche frutto avvelenato è aumentato. Nel "supermercato" della vita è ampia la gamma di prodotti disponibili e allettanti, ma non tutti fanno bene alla "salute". Ecco allora tornarmi in mente le parole di papa Francesco all'Angelus di domenica scorsa: "Fra voi ci sono tanti giovani. A voi giovani dico: Non abbiate paura di andare controcorrente, quando ci vogliono rubare la speranza, quando ci propongono questi valori che sono avariati, valori come il pasto andato a male e quando un pasto è andato a male, ci fa male; questi valori ci fanno male. Dobbiamo andare controcorrente! E voi giovani, siate i primi: Andate controcorrente e abbiate questa fierezza di andare proprio controcorrente. Avanti, siate coraggiosi e andate controcorrente! E siate fieri di farlo!".
E' urgente tornare a riconoscere gli alberi buoni che danno frutti buoni. Abbiamo bisogno di veri "agronomi" dello spirito!

Dal vangelo secondo Matteo (Mt 7, 15-20).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Guardatevi dai falsi profeti, che vengono a voi in veste di pecore, ma dentro sono lupi rapaci! Dai loro frutti li riconoscerete. 
Si raccoglie forse uva dagli spini, o fichi dai rovi? Così ogni albero buono produce frutti buoni e ogni albero cattivo produce frutti cattivi; un albero buono non può produrre frutti cattivi, né un albero cattivo produrre frutti buoni. Ogni albero che non dà buon frutto viene tagliato e gettato nel fuoco. Dai loro frutti dunque li riconoscerete».

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