Un Dio "scandalosamente" vicino


Ciò che "sconvolge", e che mai dobbiamo dare per scontato, è il fatto che Gesù avanza la "pretesa" di proclamarsi Figlio di Dio, dichiarandosi una cosa sola con Dio-Padre. E' impressionante il fatto che Dio entri così a stretto contatto con la storia umana, si "confonde" per così dire con gli uomini... tanto che i Giudei considerano ciò una pretesa scandalosa. E' esattamente il capo di accusa per richiederne la condanna. Oggi e nei prossimi giorni consideriamo e contempliamo quanto Dio, in Gesù Cristo, si è fatto vicino a ciascuno di noi e a quale prezzo lo ha fatto! La chiave sta nell'osservare la sua parola... A tale proposito, nei giorni in cui sperimentiamo lo stupore dell'agire sempre nuovo di Dio nella Chiesa dopo l'elezione a vescovo di Roma di Papa Francesco, mi permetto di riprendere le "ultime" parole di Benedetto XVI nel congedare i cardinali il 28 febbraio scorso (sembra una vita fa!), quasi il suo testamento spirituale:
“La Chiesa si risveglia nelle anime” (Romano Guardini). La Chiesa vive, cresce e si risveglia nelle anime, che - come la Vergine Maria - accolgono la Parola di Dio e la concepiscono per opera dello Spirito Santo; offrono a Dio la propria carne e, proprio nella loro povertà e umiltà, diventano capaci di generare Cristo oggi nel mondo. Attraverso la Chiesa, il Mistero dell’Incarnazione rimane presente per sempre. Cristo continua a camminare attraverso i tempi e tutti i luoghi.


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 8, 51-59).
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «In verità, in verità io vi dico: “Se uno osserva la mia parola, non vedrà la morte in eterno”». Gli dissero allora i Giudei: «Ora sappiamo che sei indemoniato. Abramo è morto, come anche i profeti, e tu dici: “Se uno osserva la mia parola, non sperimenterà la morte in eterno”. Sei tu più grande del nostro padre Abramo, che è morto? Anche i profeti sono morti. Chi credi di essere?». 
Rispose Gesù: «Se io glorificassi me stesso, la mia gloria sarebbe nulla. Chi mi glorifica è il Padre mio, del quale voi dite: “È nostro Dio!”, e non lo conoscete. Io invece lo conosco. Se dicessi che non lo conosco, sarei come voi: un mentitore. Ma io lo conosco e osservo la sua parola. Abramo, vostro padre, esultò nella speranza di vedere il mio giorno; lo vide e fu pieno di gioia». 
Allora i Giudei gli dissero: «Non hai ancora cinquant'anni e hai visto Abramo?». Rispose loro Gesù: «In verità, in verità io vi dico: prima che Abramo fosse, Io Sono». 
Allora raccolsero delle pietre per gettarle contro di lui; ma Gesù si nascose e uscì dal tempio. 

Commenti

Post popolari in questo blog

Mai confondere l'errore con l'errante

Continua a giocare!

"O meraviglioso scambio!"