Un amore che fa rinascere


Attenzione a non fermarsi all'istinto di dire: "Questa parabola la conosco!", perché dobbiamo di nuovo farci stupire dal racconto del Padre misericordioso in tutti i suoi dettagli (notare, per esempio, il susseguirsi incalzante dei verbi: "Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò") . Oltre a comprendere chi è e com'è fatto il Padre, dobbiamo anche calarci dentro la parabola e capire chi siamo noi, chi sono io. In quale dei due fratelli mi riconosco? Forse - parlo per me - ho preso un po' dell'uno e un po' dell'altro? Ma la cosa più sconvolgente è comprendere - nel senso letterale di prendere-con, lasciarsi afferrare/conquistare - dalla misericordia. La "compassione" del padre è resa dal greco con un termine che richiama il movimento interno del grembo, il grembo di una madre  che genera la vita. E' proprio così: la misericordia contiene un'incredibile forza di ri-generazione ("questo mio figlio era morto ed è tornato in vita..."). Allora: lasciamoci rigenerare dalla misericordia del Padre e usiamo misericordia come Lui!

Particolare del dipinto di P. Rembrant - San Pietroburgo
Le mani del padre misericordioso sono una maschile e l'altra femminile
Dal vangelo secondo Luca (Lc 15, 1-3. 11-32).
In quel tempo, si avvicinavano a lui tutti i pubblicani e i peccatori per ascoltarlo. I farisei e gli scribi mormoravano dicendo: «Costui accoglie i peccatori e mangia con loro». Ed egli disse loro questa parabola: 
«Un uomo aveva due figli. Il più giovane dei due disse al padre: “Padre, dammi la parte di patrimonio che mi spetta”. Ed egli divise tra loro le sue sostanze. Pochi giorni dopo, il figlio più giovane, raccolte tutte le sue cose, partì per un paese lontano e là sperperò il suo patrimonio vivendo in modo dissoluto. Quando ebbe speso tutto, sopraggiunse in quel paese una grande carestia ed egli cominciò a trovarsi nel bisogno. Allora andò a mettersi al servizio di uno degli abitanti di quella regione, che lo mandò nei suoi campi a pascolare i porci. Avrebbe voluto saziarsi con le carrube di cui si nutrivano i porci; ma nessuno gli dava nulla. Allora ritornò in sé e disse: “Quanti salariati di mio padre hanno pane in abbondanza e io qui muoio di fame! Mi alzerò, andrò da mio padre e gli dirò: Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio. Trattami come uno dei tuoi salariati”. Si alzò e tornò da suo padre.
Quando era ancora lontano, suo padre lo vide, ebbe compassione, gli corse incontro, gli si gettò al collo e lo baciò. Il figlio gli disse: “Padre, ho peccato verso il Cielo e davanti a te; non sono più degno di essere chiamato tuo figlio”. Ma il padre disse ai servi: “Presto, portate qui il vestito più bello e fateglielo indossare, mettetegli l’anello al dito e i sandali ai piedi. Prendete il vitello grasso, ammazzatelo, mangiamo e facciamo festa, perché questo mio figlio era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”. E cominciarono a far festa.
Il figlio maggiore si trovava nei campi. Al ritorno, quando fu vicino a casa, udì la musica e le danze; chiamò uno dei servi e gli domandò che cosa fosse tutto questo. Quello gli rispose: “Tuo fratello è qui e tuo padre ha fatto ammazzare il vitello grasso, perché lo ha riavuto sano e salvo”. Egli si indignò, e non voleva entrare. Suo padre allora uscì a supplicarlo. Ma egli rispose a suo padre: “Ecco, io ti servo da tanti anni e non ho mai disobbedito a un tuo comando, e tu non mi hai mai dato un capretto per far festa con i miei amici. Ma ora che è tornato questo tuo figlio, il quale ha divorato le tue sostanze con le prostitute, per lui hai ammazzato il vitello grasso”. Gli rispose il padre: “Figlio, tu sei sempre con me e tutto ciò che è mio è tuo; ma bisognava far festa e rallegrarsi, perché questo tuo fratello era morto ed è tornato in vita, era perduto ed è stato ritrovato”». 

Commenti

  1. grazie Don Sandro per questo breve ma intenso commento alla Parola: se devo essere sincero anch'io mi riconosco pienamente in ambedue i fratelli figli ma ... talvolta anche nel padre ... allora sì che scoppia la gioia!

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