"Segni" e fatti


Dal vangelo di ieri (Gv 8) facciamo un salto in avanti nel vangelo di Giovanni (al cap. 9 Gesù compie il segno del donare la vista al cieco nato) e giungiamo al cap. 10. Dopo il celebre discorso che Gesù fa sul "buon pastore" (vv. 1-18), riprende la disputa con i giudei sulla sua vera identità. I "segni" (o le opere) che Gesù aveva compiuto hanno sortito un effetto ambivalente (il vangelo di Giovanni è chiamato il vangelo dei "segni"): c'è chi ha creduto, e quindi ha mostrato un'apertura di fede capace di cambiare la propria vita, e c'è chi si è caparbiamente chiuso nel rifiuto totale adottando la strategia dell'accusa. Gesù non può lasciarci indifferenti: da quale parte ci schieriamo? ... E non basta un proclama: c'è bisogno di fatti che fanno "vedere" la scelta. Un consiglio? Non presumiamo mai di ritenerci già "arrivati"...


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 10, 31-42).
In quel tempo, i Giudei raccolsero delle pietre per lapidare Gesù. Gesù disse loro: «Vi ho fatto vedere molte opere buone da parte del Padre: per quale di esse volete lapidarmi?». Gli risposero i Giudei: «Non ti lapidiamo per un’opera buona, ma per una bestemmia: perché tu, che sei uomo, ti fai Dio». 
Disse loro Gesù: «Non è forse scritto nella vostra Legge: “Io ho detto: voi siete dèi”? Ora, se essa ha chiamato dèi coloro ai quali fu rivolta la parola di Dio – e la Scrittura non può essere annullata –, a colui che il Padre ha consacrato e mandato nel mondo voi dite: “Tu bestemmi”, perché ho detto: “Sono Figlio di Dio”? Se non compio le opere del Padre mio, non credetemi; ma se le compio, anche se non credete a me, credete alle opere, perché sappiate e conosciate che il Padre è in me, e io nel Padre». Allora cercarono nuovamente di catturarlo, ma egli sfuggì dalle loro mani.
Ritornò quindi nuovamente al di là del Giordano, nel luogo dove prima Giovanni battezzava, e qui rimase. Molti andarono da lui e dicevano: «Giovanni non ha compiuto nessun segno, ma tutto quello che Giovanni ha detto di costui era vero». E in quel luogo molti credettero in lui. 

Commenti

  1. Da Wikipedia, l'enciclopedia libera.:Memento mori (letteralmente: Ricordati che devi morire) è una nota locuzione in lingua latina. L'ordine di stretta clausura dei trappisti, fondato nel 1664, adottò questa frase come motto: i monaci di quest'ordine si ripetevano tra loro continuamente la frase, e si scavavano - un poco ogni giorno - la fossa destinata ad accoglierli, con lo scopo di tenere sempre presente l'idea della morte e quindi il senso della vita, destinata a finire...SEMBRA UNA SCIOCCHEZZA MA TALE RICORDO DONA OCCHI CHE 'VEDONO' INOLTRE DONA LA TENEREZZA PER ACCOSTARSI AI SIMILI ... COME MORITURI ... CERTO COI SUPERUOMINI RESTA DIFFICILE IL CONFRONTO ... MA ... BASTA 'RESTARE' ... ARRIVA ... ARRIVA ... ARRIVA IL MOMENTO DELLA CONSOLAZIONE ... DOVE ... CONSOLATO E CONSOLATORE IN CIRCOLO SI INTERSCAMBIANO IL RUOLO ... QUESTA è LA MIA VITA QUESTA è LA MIA MORTE: VIVERE D'AMORE: ECCO LA MIA GIOIA!

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