Oltre la legge... la carità


Gli Ebrei, oltre ai dieci comandamenti, osservavano (e osservano) una incredibile mole di norme e precetti. Gesù sembra sovvertire il sistema legale su cui si basa la religiosità ebraica. In realtà Egli viene a svelare l'anima di tutta la legge: l'amore. E questo è evidente nei versetti che seguono il brano di oggi dove Gesù, nel proseguimento del discorso della montagna, presenta le famose antitesi: "Avete inteso che fu detto... Ma io vi dico..." (Mt 5, 21-48). San Paolo, da parte sua, nella lettera ai Romani (Rm 13,8-10) afferma: 
"Non siate debitori di nulla a nessuno, se non dell'amore vicendevole; perché chi ama l'altro ha adempiuto la Legge. Infatti: Non commetterai adulterio, non ucciderai, non ruberai, non desidererai, e qualsiasi altro comandamento, si ricapitola in questa parola: Amerai il tuo prossimo come te stesso. La carità non fa alcun male al prossimo: pienezza della Legge infatti è la carità".
L'amore non sopporta nessuno sconto. La grandezza di una persona sta nell'osservare (= mettere in pratica) e insegnare (= testimoniare) la legge dell'amore/carità. Per questo motivo non è sufficiente rispettare la legge solo sotto l'aspetto formale ed esteriore - Gesù condanna costantemente il formalismo e il legalismo, perfettamente incarnato dai farisei -, ma è necessario scendere all'anima di essa. Chi scopre il valore essenziale della carità sarà poi altrettanto attento a viverla non solo nelle grandi occasioni, ma anche nelle umili e minime circostanze della vita. Scopriremo, allora, la verità della seguente affermazione di Paolo: "...il termine della Legge è Cristo" (Rm 10,4). Ci sentiremo "uno" con Lui, altri Lui.


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 5, 17-19).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non crediate che io sia venuto ad abolire la Legge o i Profeti; non sono venuto ad abolire, ma a dare pieno compimento. In verità io vi dico: finché non siano passati il cielo e la terra, non passerà un solo iota o un solo trattino della Legge, senza che tutto sia avvenuto. 
Chi dunque trasgredirà uno solo di questi minimi precetti e insegnerà agli altri a fare altrettanto, sarà considerato minimo nel regno dei cieli. Chi invece li osserverà e li insegnerà, sarà considerato grande nel regno dei cieli».

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