L'agire di Gesù: dalla morte alla vita... niente di meno!

Nel vangelo di oggi Gesù rivela se stesso, da Figlio quale è, nel suo rapporto con il Padre. Egli agisce (è l'agire della creazione) come agisce il Padre. Eppure, quante volte abbiamo l'impressione che egli se ne stia lì fermo, indifferente e impassibile dinanzi alle tragedie umane! Ci è davvero difficile capire in che modo Egli agisca laddove tutto ci appare insensato... Di che "agire" si tratta, dunque? E' in questione la salvezza, quella guarigione radicale che solo Gesù è capace di dare. E' l'azione, impossibile all'uomo ma solo a Dio, di ridare la vita a chi è morto: è ciò che il Padre compirà in Gesù, risuscitandolo dalla morte, primogenito di coloro che sono morti. Il giudizio di cui Gesù parla non deve perciò spaventarci. Suo unico intento è farci passare dalla morte alla vita attraverso l'ascolto e la fede, l'obbedienza della fede. L'invito per oggi è provare a sperimentare in tutte le situazioni Gesù che agisce, facendoci passare dalla morte alla vita. Un'indicazione più concreta? E' sempre l'apostolo ed evangelista Giovanni a darcela (1Gv 3,14): "Noi sappiamo che siamo passati dalla morte alla vita, perché amiamo i fratelli. Chi non ama rimane nella morte". Non ci rimane che provare!


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 5, 17-30).
In quel tempo, Gesù disse ai Giudei: «Il Padre mio agisce anche ora e anch'io agisco». Per questo i Giudei cercavano ancor più di ucciderlo, perché non soltanto violava il sabato, ma chiamava Dio suo Padre, facendosi uguale a Dio.
Gesù riprese a parlare e disse loro: «In verità, in verità io vi dico: il Figlio da se stesso non può fare nulla, se non ciò che vede fare dal Padre; quello che egli fa, anche il Figlio lo fa allo stesso modo. Il Padre infatti ama il Figlio, gli manifesta tutto quello che fa e gli manifesterà opere ancora più grandi di queste, perché voi ne siate meravigliati. 
Come il Padre risuscita i morti e dà la vita, così anche il Figlio dà la vita a chi egli vuole. Il Padre infatti non giudica nessuno, ma ha dato ogni giudizio al Figlio, perché tutti onorino il Figlio come onorano il Padre. Chi non onora il Figlio, non onora il Padre che lo ha mandato.
In verità, in verità io vi dico: chi ascolta la mia parola e crede a colui che mi ha mandato, ha la vita eterna e non va incontro al giudizio, ma è passato dalla morte alla vita. In verità, in verità io vi dico: viene l’ora – ed è questa – in cui i morti udranno la voce del Figlio di Dio e quelli che l’avranno ascoltata, vivranno. 
Come infatti il Padre ha la vita in se stesso, così ha concesso anche al Figlio di avere la vita in se stesso, e gli ha dato il potere di giudicare, perché è Figlio dell’uomo. Non meravigliatevi di questo: viene l’ora in cui tutti coloro che sono nei sepolcri udranno la sua voce e usciranno, quanti fecero il bene per una risurrezione di vita e quanti fecero il male per una risurrezione di condanna. 
Da me, io non posso fare nulla. Giudico secondo quello che ascolto e il mio giudizio è giusto, perché non cerco la mia volontà, ma la volontà di colui che mi ha mandato.  

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