Il traditore e l'innocente


Due sono i pensieri che mi vengono in mente di fronte al vangelo di oggi: 1) Una preghiera: "Signore, liberami e scampami dalla possibilità che io possa tradirti e - se dovessi esserti infedele - fa' che me ne avveda presto: abbi pietà di me!". 2) Nella chiesa (e nel mondo, chiaramente) ci può capitare di "mangiare insieme" a chi trama contro di noi, o, per lo meno, nutre invidia, gelosia, pensieri maliziosi...: non mi scandalizzo! A Gesù - Figlio di Dio, giusto e innocente -  è andata così (si è lasciato perfino baciare!) ... e io - che sono solo un uomo, fragile e peccatore - perché dovrei pretendere di avere una sorte migliore?


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 26, 14-25).
In quel tempo, uno dei Dodici, chiamato Giuda Iscariòta, andò dai capi dei sacerdoti e disse: «Quanto volete darmi perché io ve lo consegni?». E quelli gli fissarono trenta monete d’argento. Da quel momento cercava l’occasione propizia per consegnare Gesù.
Il primo giorno degli Ázzimi, i discepoli si avvicinarono a Gesù e gli dissero: «Dove vuoi che prepariamo per te, perché tu possa mangiare la Pasqua?». Ed egli rispose: «Andate in città da un tale e ditegli: “Il Maestro dice: Il mio tempo è vicino; farò la Pasqua da te con i miei discepoli”». I discepoli fecero come aveva loro ordinato Gesù, e prepararono la Pasqua.
Venuta la sera, si mise a tavola con i Dodici. Mentre mangiavano, disse: «In verità io vi dico: uno di voi mi tradirà». Ed essi, profondamente rattristati, cominciarono ciascuno a domandargli: «Sono forse io, Signore?». Ed egli rispose: «Colui che ha messo con me la mano nel piatto, è quello che mi tradirà. Il Figlio dell’uomo se ne va, come sta scritto di lui; ma guai a quell'uomo dal quale il Figlio dell’uomo viene tradito! Meglio per quell'uomo se non fosse mai nato!». Giuda, il traditore, disse: «Rabbì, sono forse io?». Gli rispose: «Tu l’hai detto». 

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