Conquistati dalla "logica di Dio"!


Amici carissimi, esattamente il giovedì santo di un anno fa inauguravo questo appuntamento (quasi) quotidiano con la Parola attraverso il blog che ho intitolato "Pensieri in Rete". Pensieri, riflessioni, rilettura di fatti di vita che scaturiscono dal confronto con la Parola di Dio della liturgia di ogni giorno, in particolare i testi dei vangeli. Ora che fare? Non è forse compiuta l'opera, dal momento che inizia daccapo un nuovo ciclo? Non rischierò di essere ripetitivo? Oppure, non sarò forse tentato di fare copia/incolla con il commento già confezionato? Eppure, se saprò "sostare" davanti alla Parola oggi, con il mio vissuto di oggi, accade un incontro sempre nuovo con Gesù. Esattamente come scrive in un tweet di ieri Papa Francesco: "Rimanere con Gesù esige uscire da se stessi, da un modo di vivere la fede stanco e abitudinario".
E ora, prendendo spunto dall'ultimo messaggio lanciato su twitter da @Pontifex_it qui di seguito riportato, entriamo nei tre giorni in cui si concentrano i misteri centrali della fede cristiana. In particolare oggi guardiamo a Gesù nel gesto e nelle parole dell'Ultima Cena: "Questo è il mio corpo che è per voi...". Questo vivere e morire "per" di Gesù ci mette davanti a un indescrivibile abisso di Amore. Ci è semplicemente chiesto di "immergerci" dentro, cedendo alla sua irresistibile forza attrattiva: non c'è amore più grande... Scopriremo con sorpresa che la "logica di Dio" ci avrà conquistati!



Dalla prima lettera di S. Paolo apostolo ai Corinzi (1 Cor 11, 23-26).
Fratelli, io ho ricevuto dal Signore quello che a mia volta vi ho trasmesso: il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: «Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me». 
Allo stesso modo, dopo aver cenato, prese anche il calice, dicendo: «Questo calice è la Nuova Alleanza nel mio sangue; fate questo, ogni volta che ne bevete, in memoria di me». 
Ogni volta infatti che mangiate questo pane e bevete al calice, voi annunciate la morte del Signore, finché egli venga.

Commenti

  1. spero che tu don Sandro possa trovare in te forze sempre nuove che ti spingano a continuare queste riflessioni vissute e comunicate spero anche che ciò accada per ognuno di noi che ti leggiamo spero che questa comunione intellettuale ci spinga tutti a vivere l'altra comunione quella corporale perché Gesù facendosi uomo, carne, ha voluto che noi continuassimo la comunione con Lui 'sbranandolo' Gesù che è il primo e l'ultimo è la Parola creatrice la stessa parola ispirata e scritta dall'uomo co-creatore co-redentore Parola di vita che rinvigorisce corpo e anima intelletto e spirito ... et et ...

    1 Giovanni 1

    [1] Ciò che era fin da principio, ciò che noi abbiamo udito, ciò che noi abbiamo veduto con i nostri occhi, ciò che noi abbiamo contemplato e ciò che le nostre mani hanno toccato, ossia il Verbo della vita

    [2] (poiché la vita si è fatta visibile, noi l'abbiamo veduta e di ciò rendiamo testimonianza e vi annunziamo la vita eterna, che era presso il Padre e si è resa visibile a noi),
    [3] quello che abbiamo veduto e udito, noi lo annunziamo anche a voi, perché anche voi siate in comunione con noi. La nostra comunione è col Padre e col Figlio suo Gesù Cristo.

    [4] Queste cose vi scriviamo, perché la nostra gioia sia perfetta.

    [5] Questo è il messaggio che abbiamo udito da lui e che ora vi annunziamo: Dio è luce e in lui non ci sono tenebre.

    [6] Se diciamo che siamo in comunione con lui e camminiamo nelle tenebre, mentiamo e non mettiamo in pratica la verità.

    [7] Ma se camminiamo nella luce, come egli è nella luce, siamo in comunione gli uni con gli altri, e il sangue di Gesù, suo Figlio, ci purifica da ogni peccato.

    [8] Se diciamo che siamo senza peccato, inganniamo noi stessi e la verità non è in noi.

    [9] Se riconosciamo i nostri peccati, egli che è fedele e giusto ci perdonerà i peccati e ci purificherà da ogni colpa.

    [10] Se diciamo che non abbiamo peccato, facciamo di lui un bugiardo e la sua parola non è in noi.

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