Un uomo rinato


25 gennaio, festa della conversione di S. Paolo. Da qui la proposta del brano di oggi: "Andate... e proclamate il Vangelo...". Paolo non ha conosciuto il Gesù di Nazareth "storico" direttamente , ma per rivelazione diretta sì! La prima notizia che abbiamo di lui è quando, molto giovane, fa da testimone nell'uccisione di Stefano, il primo a subire il martirio tra i cristiani (cfr. At 7,58). La storia della conversione di Paolo è la più raccontata nella Scrittura: per ben tre volte nel libro degli Atti degli Apostoli (capitoli 9, 22 e 26) e una volta in una sua lettera (Gal 1). Vale la pena ascoltare dalle sue stesse parole uno di questi racconti, in occasione del discorso che egli fece dopo il suo arresto a Gerusalemme davanti al popolo: 
"Fratelli e padri, ascoltate ora la mia difesa davanti a voi". Quando sentirono che parlava loro in lingua ebraica, fecero ancora più silenzio. Ed egli continuò: "Io sono un Giudeo, nato a Tarso in Cilìcia, ma educato in questa città, formato alla scuola di Gamaliele nell'osservanza scrupolosa della Legge dei padri, pieno di zelo per Dio, come oggi siete tutti voi. Io perseguitai a morte questa Via, incatenando e mettendo in carcere uomini e donne, come può darmi testimonianza anche il sommo sacerdote e tutto il collegio degli anziani. Da loro avevo anche ricevuto lettere per i fratelli e mi recai a Damasco per condurre prigionieri a Gerusalemme anche quelli che stanno là, perché fossero puniti.
Mentre ero in viaggio e mi stavo avvicinando a Damasco, verso mezzogiorno, all'improvviso una grande luce dal cielo sfolgorò attorno a me; caddi a terra e sentii una voce che mi diceva: "Saulo, Saulo, perché mi perséguiti?". Io risposi: "Chi sei, o Signore?". Mi disse: "Io sono Gesù il Nazareno, che tu perséguiti". Quelli che erano con me videro la luce, ma non udirono la voce di colui che mi parlava. Io dissi allora: "Che devo fare, Signore?". E il Signore mi disse: "Àlzati e prosegui verso Damasco; là ti verrà detto tutto quello che è stabilito che tu faccia". E poiché non ci vedevo più, a causa del fulgore di quella luce, guidato per mano dai miei compagni giunsi a Damasco.
Un certo Anania, devoto osservante della Legge e stimato da tutti i Giudei là residenti, venne da me, mi si accostò e disse: "Saulo, fratello, torna a vedere!". E in quell'istante lo vidi. Egli soggiunse: "Il Dio dei nostri padri ti ha predestinato a conoscere la sua volontà, a vedere il Giusto e ad ascoltare una parola dalla sua stessa bocca, perché gli sarai testimone davanti a tutti gli uomini delle cose che hai visto e udito. E ora, perché aspetti? Àlzati, fatti battezzare e purificare dai tuoi peccati, invocando il suo nome".
Dopo il mio ritorno a Gerusalemme, mentre pregavo nel tempio, fui rapito in estasi e vidi lui che mi diceva: "Affréttati ed esci presto da Gerusalemme, perché non accetteranno la tua testimonianza su di me". E io dissi: "Signore, essi sanno che facevo imprigionare e percuotere nelle sinagoghe quelli che credevano in te; e quando si versava il sangue di Stefano, tuo testimone, anche io ero presente e approvavo, e custodivo i vestiti di quelli che lo uccidevano". Ma egli mi disse: "Va', perché io ti manderò lontano, alle nazioni".
La figura di Paolo è ricchissima e affascinante. E' la storia di un uomo che è stato conquistato, afferrato da Cristo (vedi Fil 3,12) e che di fronte alla "sublimità della conoscenza di Cristo Gesù" considera tutto il resto "spazzatura". Un altro passaggio di una lettera paolina che ci dà il tenore della sua esperienza folgorante di fede è il seguente (2Cor, 14-17):
L'amore del Cristo infatti ci possiede; e noi sappiamo bene che uno è morto per tutti, dunque tutti sono morti. Ed egli è morto per tutti, perché quelli che vivono non vivano più per se stessi, ma per colui che è morto e risorto per loro. Cosicché non guardiamo più nessuno alla maniera umana; se anche abbiamo conosciuto Cristo alla maniera umana, ora non lo conosciamo più così. Tanto che, se uno è in Cristo, è una nuova creatura; le cose vecchie sono passate; ecco, ne sono nate di nuove.
La conversione di Paolo, dunque, è la vicenda di un uomo che è rinato, perché "conquistato". L'augurio e la preghiera è che la sua storia possa diventare anche la nostra!



Dal vangelo secondo Marco (Mc 16,15-18).
In quel tempo, [Gesù apparve agli Undici] e disse loro: 
«Andate in tutto il mondo e proclamate il Vangelo a ogni creatura. Chi crederà e sarà battezzato sarà salvato, ma chi non crederà sarà condannato. 
Questi saranno i segni che accompagneranno quelli che credono: nel mio nome scacceranno demòni, parleranno lingue nuove, prenderanno in mano serpenti e, se berranno qualche veleno, non recherà loro danno; imporranno le mani ai malati e questi guariranno». 

Commenti

Post popolari in questo blog

Mai confondere l'errore con l'errante

Continua a giocare!

"O meraviglioso scambio!"