Stare "fuori" ed essere "dentro"


Al brano di oggi c'è una premessa. Gesù è già un personaggio che fa discutere, ha la sua cerchia di seguaci, insegna con autorità e, soprattutto, guarisce malati e scaccia i demoni. Tutto questo, per una persona che non ha dato mai segnali preoccupanti, con una vita ordinaria e tranquilla come quella di una persona qualsiasi di una qualsiasi famiglia ebrea media, deve aver destato meraviglia tra i suoi stessi familiari. Infatti, pochi versetti prima (vv. 21-22) leggiamo: Entrò in una casa e di nuovo si radunò una folla, tanto che non potevano neppure mangiare. Allora i suoi, sentito questo, uscirono per andare a prenderlo; dicevano infatti: "È fuori di sé". E poi il seguito del brano di oggi. Non deve destare meraviglia che perfino la madre di Gesù mostri preoccupazione e una certa incomprensione dell'operato del figlio. Anche lei è una discepola in cammino! Interessante notare il gioco di parole sullo stare "fuori" ed essere "dentro". In realtà è "dentro" lo spazio di Dio chi vive "fuori" di sé stesso: in questo consiste il fare "la volontà di Dio". Per farla si esige un "esodo", un uscire dallo spazio angusto del proprio ego per vivere l'Altro (e l'altro, inteso come il simile, il prossimo). La realizzazione di sé esige la rinuncia all'autoaffermazione: questa è la legge evangelica.

Marc Chagall - "L'Esodo"
Dal Vangelo secondo Marco (Mc 3,31-35).
In quel tempo, giunsero la madre di Gesù e i suoi fratelli e, stando fuori, mandarono a chiamarlo. 
Attorno a lui era seduta una folla, e gli dissero: «Ecco, tua madre, i tuoi fratelli e le tue sorelle stanno fuori e ti cercano». 
Ma egli rispose loro: «Chi è mia madre e chi sono i miei fratelli?». Girando lo sguardo su quelli che erano seduti attorno a lui, disse: «Ecco mia madre e i miei fratelli! Perché chi fa la volontà di Dio, costui per me è fratello, sorella e madre».

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