Non più frontiere


" - Signore, se vuoi puoi purificarmi!... - Lo voglio: sii purificato!". La lebbra: tra tutte le malattie la peggiore! Quella che manifestava la condizione di maledetto da Dio e dagli uomini. Il lebbroso doveva vivere lontano dalla città degli uomini e dagli spazi sacri, benedetti da Dio e dalla sua presenza. Gesù abbatte ogni recinto di separazione, abolisce ogni frontiera, e se il "maledetto" è escluso, allontanato, emarginato è Lui che si fa vicino e si fa avvicinare. Notiamo bene che l'uomo era "coperto di lebbra" e, avendolo visto, si "getto dinanzi" a Gesù, il quale gli "tese la mano e lo toccò". Proviamo ad immaginare la "nostra" personale lebbra: come mi sento di fronte al Signore e cosa credo Egli possa fare per me? Proviamo ora ad immaginare i "lebbrosi" che incrociamo nella quotidianità: come mi comporto nei loro confronti, cosa posso imparare dal Signore?


Dal vangelo secondo Luca (Lc 5, 12-16).
Un giorno, mentre Gesù si trovava in una città, ecco, un uomo coperto di lebbra lo vide e gli si gettò dinanzi, pregandolo: «Signore, se vuoi, puoi purificarmi». 
Gesù tese la mano e lo toccò dicendo: «Lo voglio, sii purificato!». E immediatamente la lebbra scomparve da lui. Gli ordinò di non dirlo a nessuno: «Va’ invece a mostrarti al sacerdote e fa’ l’offerta per la tua purificazione, come Mosè ha prescritto, a testimonianza per loro». 
Di lui si parlava sempre di più, e folle numerose venivano per ascoltarlo e farsi guarire dalle loro malattie. Ma egli si ritirava in luoghi deserti a pregare.  

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