L'amico dello sposo


Giovanni il Battista nei confronti di Gesù non è il wedding planner (organizzatore di matrimonio), professione in auge nei tempi moderni, ma "l'amico dello sposo" (paraninfo). E' colui che, dopo aver già sussultato nel grembo di Elisabetta visitata da Maria, "esulta di gioia alla voce dello sposo". La grandezza del Battista sta esattamente nella sua capacità di farsi da parte, di "scomparire" nel momento in cui può indicare alla sposa l'arrivo dello Sposo (la metafora nuziale è presentissima nella bibbia e sta indicare nell'AT il rapporto di alleanza tra Dio e il suo popolo e nel NT il rapporto tra Cristo e la Chiesa). Qui sta la gioia "piena" di Giovanni. Personalmente chiedo a Dio la capacità di fare altrettanto, per poter dire insieme con il Battista: "Lui deve crescere; io, invece, diminuire". Si tratta di fare un'opera continua di "decentramento", di "esodo" costante dalla schiavitù del proprio ego perché il centro è ... altrove!


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 3, 22-30)
In quel tempo, Gesù andò con i suoi discepoli nella regione della Giudea, e là si tratteneva con loro e battezzava. 
Anche Giovanni battezzava a Ennòn, vicino a Salìm, perché là c’era molta acqua; e la gente andava a farsi battezzare. Giovanni, infatti, non era ancora stato gettato in prigione.
Nacque allora una discussione tra i discepoli di Giovanni e un Giudeo riguardo alla purificazione rituale. Andarono da Giovanni e gli dissero: «Rabbì, colui che era con te dall’altra parte del Giordano, e al quale hai dato testimonianza, ecco, sta battezzando e tutti accorrono a lui». 
Giovanni rispose: «Nessuno può prendersi qualcosa se non gli è stata data dal cielo. Voi stessi mi siete testimoni che io ho detto: “Non sono io il Cristo”, ma: “Sono stato mandato avanti a lui”. Lo sposo è colui al quale appartiene la sposa; ma l’amico dello sposo, che è presente e l’ascolta, esulta di gioia alla voce dello sposo. Ora questa mia gioia è piena. Lui deve crescere; io, invece, diminuire».  

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