La superficie o la radice?


La folla accorre numerosa a Gesù e fa ressa attorno a lui. Ma cosa cerca tutta questa gente, cosa si aspetta? La spiegazione più immediata è l'aggrapparsi a una speranza concreta di guarigione. E' abbastanza naturale che chi sta male non lascia niente di intentato e ne prova di tutte. Chi non farebbe altrettanto? Il mal-essere è una condizione insopportabile. E Gesù concentra la sua missione nella liberazione dell'uomo, nella donazione della salvezza, nel restituirgli il ben-essere. Ecco, Gesù ha di mira esclusivamente il benessere dell'uomo, condizione da non equivocare con la visione riduttiva in cui l'abbiamo confinata. Può darsi che chi si getta su di Lui per toccarlo non vada oltre al livello superficiale di una guarigione ottenuta a buon mercato, ma Gesù ci ha salvati "a caro prezzo" (1Cor 6,20). Ed è una salvezza che va in profondità, fino al centro dell'anima: perché il vero benessere ha lì la sua radice! Contro il rischio di cercare solo la guarigione e non la salvezza, più che cercare di toccare Gesù, dunque, dobbiamo mirare a lasciarci da Lui "toccare" per essere radicalmente sanati. 


Dal vangelo secondo Marco (Mc 3, 7-12).
In quel tempo, Gesù, con i suoi discepoli si ritirò presso il mare e lo seguì molta folla dalla Galilea. Dalla Giudea e da Gerusalemme, dall’Idumea e da oltre il Giordano e dalle parti di Tiro e Sidòne, una grande folla, sentendo quanto faceva, andò da lui. 
Allora egli disse ai suoi discepoli di tenergli pronta una barca, a causa della folla, perché non lo schiacciassero. Infatti aveva guarito molti, cosicché quanti avevano qualche male si gettavano su di lui per toccarlo. 
Gli spiriti impuri, quando lo vedevano, cadevano ai suoi piedi e gridavano: «Tu sei il Figlio di Dio!». Ma egli imponeva loro severamente di non svelare chi egli fosse.

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