La staffetta della Parola


Timoteo e Tito, due collaboratori di S. Paolo: per dirla con le stesse parole del convertito sulla via di Damasco, c'è chi pianta e c'è chi irriga, anche se è Dio solo che fa crescere, sia chiaro! (Cfr. 1 Cor 3,6-8). Paolo infatti evangelizza e fonda comunità cristiane ("c'è chi pianta"), che poi affida a suoi fidati discepoli e collaboratori ("c'è chi irriga"), quali sono appunto Timoteo, a capo della chiesa di Efeso, e Tito, a capo della chiesa di Creta. La chiesa fa memoria di questi ultimi proprio il giorno dopo della festa della conversione dell'Apostolo delle genti. Non è un caso. Il vero discepolo non è colui che tiene per sé la buona notizia, non la può trattenere, ma necessariamente la deve trasmettere: scatta una sorta di passaparola. Riflettiamoci su un istante: se io sono qui, se tu sei qui è perché siamo stati raggiunti da questo formidabile e ininterrotto passaparola che parte da Gesù, passa attraverso gli Apostoli e come una staffetta ci ha raggiunti... e non si può mica fermare ora! Ci assumeremmo una responsabilità troppo grave. La Parola non può arrestare la sua corsa. Manda sulla terra il suo messaggio: / la sua parola corre veloce (Sal 147,4).


Dal vangelo secondo Luca (Lc 10,1-9).
In quel tempo, il Signore designò altri settantadue e li inviò a due a due davanti a sé in ogni città e luogo dove stava per recarsi. 
Diceva loro: «La messe è abbondante, ma sono pochi gli operai! Pregate dunque il signore della messe, perché mandi operai nella sua messe! Andate: ecco, vi mando come agnelli in mezzo a lupi; non portate borsa, né sacca, né sandali e non fermatevi a salutare nessuno lungo la strada. 
In qualunque casa entriate, prima dite: “Pace a questa casa!”. Se vi sarà un figlio della pace, la vostra pace scenderà su di lui, altrimenti ritornerà su di voi. Restate in quella casa, mangiando e bevendo di quello che hanno, perché chi lavora ha diritto alla sua ricompensa. Non passate da una casa all’altra. 
Quando entrerete in una città e vi accoglieranno, mangiate quello che vi sarà offerto, guarite i malati che vi si trovano, e dite loro: “È vicino a voi il regno di Dio”». 

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