La novità parte dall'occhio


In Israele è fatto normale che un rabbino (maestro) abbia il suo seguito di discepoli. Così è per Giovanni, un maestro originale con il suo stile di vita rigoroso e austero, così è per i farisei, un movimento israelita di stretta osservanza della legge mosaica (la Toràh). Gesù, apparentemente, è un maestro come tanti, anche lui con i suoi discepoli. Si inserisce nella tradizione ebraica, in continuità con essa, eppure la supera in un modo mai visto prima. Con gradualità emerge e si svela  che egli è il Messia, il Cristo, l'atteso da Israele e dalle genti. E' Colui che dà compimento alle antiche scritture. E' chiaro che tutto ciò, nella gran parte delle cerchie religiose ebraiche, fosse considerata una pretesa assurda e inconcepibile e, di conseguenza, facesse scattare il sospetto. Ieri, la liturgia domenicale ci proponeva il segno compiuto da Gesù nelle nozze di Cana con il vino nuovo, migliore del primo, servito a tavola (vedi Gv 2,1-11). Anche il brano evangelico di oggi ci ripropone l'immagine di Gesù-sposo, degli invitati a nozze (i suoi discepoli e, quindi, anche noi), del vino nuovo. Gesù è il nuovo che produce novità di vita. Non è pensabile usarlo come una toppa per rappezzare la nostra vecchia vita, non è un tappabuchi: egli è il vestito nuovo da indossare. Evidentemente non manca l'allusione alla veste bianca del battesimo. "Rivestitevi del Signore Gesù Cristo" (Rom 13,14). Riflettiamo, alla luce di Cristo, come vivere un nuovo giorno e l'inizio di una nuova settimana in modo "nuovo". Ma attenzione: la novità parte dall'occhio. Guardare a tutto ciò che ci attende sotto una nuova luce... "Io sono la luce del mondo" (Gv 8,12).


Dal vangelo secondo Marco  (Mc 2, 18-22).
In quel tempo, i discepoli di Giovanni e i farisei stavano facendo un digiuno. Vennero da Gesù e gli dissero: «Perché i discepoli di Giovanni e i discepoli dei farisei digiunano, mentre i tuoi discepoli non digiunano?». 
Gesù disse loro: «Possono forse digiunare gli invitati a nozze, quando lo sposo è con loro? Finché hanno lo sposo con loro, non possono digiunare. Ma verranno giorni quando lo sposo sarà loro tolto: allora, in quel giorno, digiuneranno. 
Nessuno cuce un pezzo di stoffa grezza su un vestito vecchio; altrimenti il rattoppo nuovo porta via qualcosa alla stoffa vecchia e lo strappo diventa peggiore. E nessuno versa vino nuovo in otri vecchi, altrimenti il vino spaccherà gli otri, e si perdono vino e otri. Ma vino nuovo in otri nuovi!».  

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