Dalla contemplazione all'azione


Dopo il tempo della "contemplazione" è arrivata l'ora dell' "azione". Concluso il tempo del Natale si entra nel tempo "ordinario": non tempo del disimpegno, delle "passioni tristi" (Miguel  Benasayag), della routine, ma del passaggio ai fatti. Di fronte all'appello chiaro di Gesù, si tratta di lasciarci attirare nella logica del "regno" che in altre parole consiste nel mettersi alla sequela di Lui, diventare suoi followers (l'allusione è a twitter, ma ben più di twitter c'è qui!). "Venite dietro a me": tu, io ... che oggi - come Simone, Andrea, Giacomo e Giovanni -  siamo intenti a "gettare" o a "riparare" le reti ... lasciamoci prendere nella Sua rete! Il che vuol dire, con le parole di San Paolo (Col 3,17): "Qualunque cosa facciate, in parole e in opere, tutto avvenga nel nome del Signore Gesù, rendendo grazie per mezzo di lui a Dio Padre". Buona settimana!


Dal vangelo secondo Marco (Mc 1, 14-20).
Dopo che Giovanni fu arrestato, Gesù andò nella Galilea, proclamando il vangelo di Dio, e diceva: «Il tempo è compiuto e il regno di Dio è vicino; convertitevi e credete nel Vangelo».
Passando lungo il mare di Galilea, vide Simone e Andrea, fratello di Simone, mentre gettavano le reti in mare; erano infatti pescatori. Gesù disse loro: «Venite dietro a me, vi farò diventare pescatori di uomini». E subito lasciarono le reti e lo seguirono. 
Andando un poco oltre, vide Giacomo, figlio di Zebedeo, e Giovanni suo fratello, mentre anch’essi nella barca riparavano le reti. Subito li chiamò. Ed essi lasciarono il loro padre Zebedeo nella barca con i garzoni e andarono dietro a lui. 

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