Non è la fine...


Domenica 25 novembre, guerra in Siria: a Damasco una bomba a grappolo lanciata in un campo da gioco fa strage di bambini, 10 morti. Domenica 25 novembre, Nigeria: un'altra domenica di sangue in un doppio attacco suicida verso cristiani, 11 morti ... e ci fermiamo qui. Sembra davvero che Gesù parli dei nostri giorni: "Quando sentirete di guerre e rivoluzioni, non vi terrorizzate... non è subito la fine". Paradossalmente le parole del Maestro ci parlano di speranza. Il linguaggio è quello apocalittico e noi siamo soliti pensare che "apocalisse" equivalga a catastrofe di portata universale. In realtà apocalisse significa letteralmente, dal greco apo (allontanare) più kalyptein (nascondere), togliere ciò che nasconde, rivelazione quindi. Le catastrofi che colpiscono l'umanità, sia quelle di cui l'uomo stesso è causa con il suo peccato sia quelle indipendenti dalla sua volontà, sono destinate a scomparire e cessare. Il discepolo che vive dentro la storia è chiamato a sollevare lo sguardo oltre il velo che la copre per scorgerne la meta, l'obiettivo finale. Quello del cristiano è, dunque, uno "sguardo oltre". E' lo sguardo puntato su Cristo crocifisso e risorto che permette di navigare il mare in tempesta della storia senza naufragare e perdere la rotta del porto sicuro della pace. Ha affermato Benedetto XVI nell'Angelus di domenica 18 novembre 2012:
Gesù non descrive la fine del mondo, e quando usa immagini apocalittiche, non si comporta come un «veggente». Al contrario, Egli vuole sottrarre i suoi discepoli di ogni epoca alla curiosità per le date, le previsioni, e vuole invece dare loro una chiave di lettura profonda, essenziale, e soprattutto indicare la via giusta su cui camminare, oggi e domani, per entrare nella vita eterna.
Come discepoli di Cristo siamo perciò chiamati a contagiare la speranza indicando la zattera di salvezza, anzi tendendo noi per primi la mano ai tanti naufraghi del nostro tempo....

La data delle fine del mondo, secondo il calendario Maya
Dal vangelo secondo Luca  (Lc 21, 5-11).
In quel tempo, mentre alcuni parlavano del tempio, che era ornato di belle pietre e di doni votivi, Gesù disse: «Verranno giorni nei quali, di quello che vedete, non sarà lasciata pietra su pietra che non sarà distrutta». 
Gli domandarono: «Maestro, quando dunque accadranno queste cose e quale sarà il segno, quando esse staranno per accadere?». Rispose: «Badate di non lasciarvi ingannare. Molti infatti verranno nel mio nome dicendo: “Sono io”, e: “Il tempo è vicino”. Non andate dietro a loro! Quando sentirete di guerre e di rivoluzioni, non vi terrorizzate, perché prima devono avvenire queste cose, ma non è subito la fine».
Poi diceva loro: «Si solleverà nazione contro nazione e regno contro regno, e vi saranno in diversi luoghi terremoti, carestie e pestilenze; vi saranno anche fatti terrificanti e segni grandiosi dal cielo.  

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