Mani leggere


Il sabato ebraico è giorno di riposo che trae origine dal riposo del Signore al culmine dell'opera della creazione. Gesù non compie un gesto di rottura rispetto alla fede dei padri, operando la guarigione in giorno di sabato. Compiendo tale gesto Egli manifesta la sua opera e la sua missione: quella di redimere, di ri-generare, ri-creare l'uomo ferito dal peccato. Viene spontaneo collegare la guarigione dell'uomo dalla mano paralizzata al particolare della creazione di Adamo di Michelangelo nella Cappella Sistina. L'uomo è creato per dare gloria a Dio: "la gloria di Dio è l'uomo vivente", diceva il padre della Chiesa Sant'Ireneo. L'uomo dalla mano inaridita viene liberato dalla paralisi dell'anima affinché possa tendere le sue mani verso Dio per rendergli lode e gloria e così vivere in pienezza il giorno per il Signore (il sabato per gli ebrei). Oggi tendiamo le nostre mani verso il Signore e se le sentiamo pesanti e incapaci di sollevarsi verso di Lui, supplichiamolo con fede ed Egli ce le renderà leggere.


Dal vangelo secondo Luca (Lc 6, 6-11).
Un sabato Gesù entrò nella sinagoga e si mise a insegnare. C’era là un uomo che aveva la mano destra paralizzata. Gli scribi e i farisei lo osservavano per vedere se lo guariva in giorno di sabato, per trovare di che accusarlo. 
Ma Gesù conosceva i loro pensieri e disse all’uomo che aveva la mano paralizzata: «Àlzati e mettiti qui in mezzo!». Si alzò e si mise in mezzo. 
Poi Gesù disse loro: «Domando a voi: in giorno di sabato, è lecito fare del bene o fare del male, salvare una vita o sopprimerla?». E guardandoli tutti intorno, disse all’uomo: «Tendi la tua mano!». Egli lo fece e la sua mano fu guarita. Ma essi, fuori di sé dalla collera, si misero a discutere tra loro su quello che avrebbero potuto fare a Gesù. 

  

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