La Guida sicura


Dopo la breve pausa estiva riprendiamo ad offrire un semplice commento al vangelo quotidiano, come bussola per il cammino della nostra vita. Le parole di Gesù, infatti, come ascoltato nel vangelo di ieri, domenica (XXI del tempo ordinario, anno B), sono "spirito e vita" (Gv 6,63). Il capitolo 23 del vangelo di Matteo si apre con aspri rimproveri di Gesù nei confronti degli scribi e dei farisei, guide del popolo ebraico. A proposito di essi, dice Gesù alla folla e ai discepoli: "Praticate e osservate tutto ciò che vi dicono, ma non agite secondo le loro opere, perché essi dicono e non fanno... Tutte le loro opere le fanno per essere ammirati dalla gente..." (Mt 23,4-5). Quindi Gesù, rivolgendosi direttamente a coloro che amano farsi chiamare rabbì-maestri e guide, pronuncia sette "guai". Nel vangelo odierno ne ascoltiamo i primi tre. Sono parole che fanno tremare perché in fondo riguardano ciascuno di noi, nella misura in cui siamo responsabili verso altri in ogni campo della vita umana. Gli scribi e i farisei lo sono, un popolo intero si affida alla loro guida: la loro "funzione" si ribalta nell'esatto opposto. Invece di facilitare l'"accesso" al regno dei cieli, con la loro ipocrisia lo sbarrano; vanno a caccia di nuovi adepti solo per il gusto di poter vantare nuove conquiste e sventolarle come trofei., rendendoli peggio di loro stessi. Ipocriti, stolti, guide cieche... non è tenero Gesù! La parola "religione" ha a che fare, nel suo significato letterale, con qualcosa che lega e unisce. Nel senso autentico religione indica il legame dell'uomo con Dio, della creatura con il suo Creatore. La forma pervertita di religione è quella che la vede usata come mezzo per gettare lacci nella vita delle persone, come strumento di potere di qualcuno verso qualcun'altro. Di fatto è quello che fanno gli scribi e i farisei quando "legano fardelli pesanti e difficili da portare e li pongono sulle spalle della gente", mentre "essi non vogliono muoverli neppure con un dito" (Mt 23,4). L'importante allora è che tutti, anche quelli che esercitano responsabilità verso altri, riconoscano di avere una sola Guida: il Cristo (cfr. Mt 23,10).


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 23, 13-22).
In quel tempo, Gesù parlò dicendo: 
«Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che chiudete il regno dei cieli davanti alla gente; di fatto non entrate voi, e non lasciate entrare nemmeno quelli che vogliono entrare. 
Guai a voi, scribi e farisei ipocriti, che percorrete il mare e la terra per fare un solo prosèlito e, quando lo è divenuto, lo rendete degno della Geènna due volte più di voi.
Guai a voi, guide cieche, che dite: “Se uno giura per il tempio, non conta nulla; se invece uno giura per l’oro del tempio, resta obbligato”. Stolti e ciechi! Che cosa è più grande: l’oro o il tempio che rende sacro l’oro? E dite ancora: “Se uno giura per l’altare, non conta nulla; se invece uno giura per l’offerta che vi sta sopra, resta obbligato”. Ciechi! Che cosa è più grande: l’offerta o l’altare che rende sacra l’offerta? Ebbene, chi giura per l’altare, giura per l’altare e per quanto vi sta sopra; e chi giura per il tempio, giura per il tempio e per Colui che lo abita. E chi giura per il cielo, giura per il trono di Dio e per Colui che vi è assiso».  

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