Cuore e mente dilatati


Ancora una volta il tema della fede risulta decisivo. Essa presuppone un cammino che potremmo dire mai compiuto. Nel capitolo precedente (Mt 16) a Cesarea di Filippo Pietro ha fatto la sua bella professione di fede. Alla domanda di Gesù: "Voi chi dite che io sia?", Pietro risponde per tutti: "Tu sei il Cristo, il Figlio del Dio vivente", ma subito dopo, di fronte all'annuncio della passione e alla protesta di Pietro, Gesù è costretto a cambiare registro con lui: "Va' dietro a me, Satana! Tu mi sei di scandalo perché non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini!" (vedi tutto Mt 16,13-23). Ecco forse una chiave per capire cosa significa credere, avere fede: avere il pensiero di Dio, il pensiero di Cristo (vedi 1Cor 2,16). Tutto ciò ci è stato donato in germe nel battesimo: sta a noi custodirlo e coltivarlo per ché non inaridisca, ma cresca rigoglioso. Il problema è centrato da Gesù: la poca fede. E' su questo punto che dobbiamo darci da fare: dilatare cuore e mente per non soffocare il seme della fede. Signore, donami la fede, grande come il granello di senape! Chiara d'Assisi, esempio luminoso di fede semplice e cristallina, ce lo ottenga.


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 17, 14-19).
In quel tempo, si avvicinò a Gesù un uomo che gli si gettò in ginocchio e disse: «Signore, abbi pietà di mio figlio! È epilettico e soffre molto; cade spesso nel fuoco e sovente nell’acqua. L’ho portato dai tuoi discepoli, ma non sono riusciti a guarirlo». 
E Gesù rispose: «O generazione incredula e perversa! Fino a quando sarò con voi? Fino a quando dovrò sopportarvi? Portatelo qui da me». Gesù lo minacciò e il demonio uscì da lui, e da quel momento il ragazzo fu guarito.
Allora i discepoli si avvicinarono a Gesù, in disparte, e gli chiesero: «Perché noi non siamo riusciti a scacciarlo?». Ed egli rispose loro: «Per la vostra poca fede. In verità io vi dico: se avrete fede pari a un granello di senape, direte a questo monte: “Spòstati da qui a là”, ed esso si sposterà, e nulla vi sarà impossibile». 

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