Aprire gli occhi


Oggi è la festa della Trasfigurazione del Signore sul monte Tabor. La manifestazione della gloria di Gesù e della sua figliolanza divina toglie per un attimo il velo che copre la realtà nella sua dimensione umana, spesso confusa e incerta. Ecco appunto: Gesù svela sé stesso nella sua identità più profonda e, nello stesso tempo, nelle persone dei tre discepoli scelti, ci anticipa ciò di cui anche noi saremo resi partecipi. Non ci porta in un mondo parallelo e virtuale, ma ci apre gli occhi "sul reale più reale". Sì perché normalmente per noi "reale" sono i fenomeni che registriamo e ci appaiono, ma la "realtà della realtà" nascosta dietro e sotto ad ogni cosa è Gesù morto e risorto. Afferma S. Paolo (Rm 8,16-18): "Lo Spirito stesso, insieme al nostro spirito, attesta che siamo figli di Dio. E se siamo figli, siamo anche eredi: eredi di Dio, coeredi di Cristo, se davvero prendiamo parte alle sue sofferenze per partecipare anche alla sua gloria. Ritengo infatti che le sofferenze del tempo presente non siano paragonabili alla gloria futura che sarà rivelata in noi" (il corsivo è nostro). La trasfigurazione ci aiuti sempre ad andare oltre alle apparenze di morte e di dolore che la vita ci riserva, per attingere a una speranza più grande.


Dal vangelo secondo Marco (Mc 9, 2-10).
In quel tempo, Gesù prese con sé Pietro, Giacomo e Giovanni e li condusse su un alto monte, in disparte, loro soli.
Fu trasfigurato davanti a loro e le sue vesti divennero splendenti, bianchissime: nessun lavandaio sulla terra potrebbe renderle così bianche. E apparve loro Elia con Mosè e conversavano con Gesù.
Prendendo la parola, Pietro disse a Gesù: «Rabbi, è bello per noi essere qui; facciamo tre capanne, una per te, una per Mosè e una per Elia». Non sapeva infatti che cosa dire, perché erano spaventati. 
Venne una nube che li coprì con la sua ombra e dalla nube uscì una voce: «Questi è il Figlio mio, l'amato: ascoltatelo!». E improvvisamente, guardandosi attorno, non videro più nessuno, se non Gesù solo, con loro. Mentre scendevano dal monte, ordinò loro di non raccontare ad alcuno ciò che avevano visto, se non dopo che il Figlio dell'uomo fosse risorto dai morti. Ed essi tennero fra loro la cosa, chiedendosi che cosa volesse dire risorgere dai morti.
 

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