Una logica strana, ma vera


Quello che sempre mi sconcerta del brano di vangelo di oggi sono quei cinque pani e due pesci! Ridicola la quantità, ridicolo che Andrea segnali il fatto a Gesù, anche se si riprende subito dall'impressione di aver detto un'idiozia. Eppure quel ragazzo anonimo con quei cinque pani e due pesci rappresenta un po' ciascuno di noi. Potremmo intravvedere in questo dettaglio quanto accade nella presentazione dei doni durante l'Eucaristia: quel pane e quel vino posti sull'altare, unita alla vita dei presenti, sono elementi essenziali e poveri, ma sono offerti in dono e non custoditi con gelosia. E, perché dati in dono, Gesù li moltiplica, anzi li trasforma nell'infinito (come Dio) dono di se stesso. La logica del dono e della gratuità, così lontane dalla logica mondana, se assunte avrebbero il potere di trasformare questo nostro mondo. Molti, grazie a Dio, ci credono e vivono così. Il pane è moltiplicato perché condiviso. Tanti pensano ancora che la condivisione significa minore ricchezza nelle proprie mani: è esattamente il contrario! Oggi perfino gli studi di economia dimostrano che la ricchezza, intesa come disponibilità di beni, aumenta con l'aumentare della solidarietà verso chi ha di meno. Richiede tuttavia la capacità di andare oltre lo sguardo miope degli interessi particolari. Il fatto è che, per dirla in altre parole, l'amore è quella risorsa che se data, non diminuisce, ma si moltiplica. Guardiamo a Gesù e seguiamolo!


Dal vangelo secondo Giovanni (Gv 6, 1-15).
In quel tempo, Gesù passò all’altra riva del mare di Galilea, cioè di Tiberìade, e lo seguiva una grande folla, perché vedeva i segni che compiva sugli infermi. Gesù salì sul monte e là si pose a sedere con i suoi discepoli. Era vicina la Pasqua, la festa dei Giudei. 
Allora Gesù, alzàti gli occhi, vide che una grande folla veniva da lui e disse a Filippo: «Dove potremo comprare il pane perché costoro abbiano da mangiare?». Diceva così per metterlo alla prova; egli infatti sapeva quello che stava per compiere. Gli rispose Filippo: «Duecento denari di pane non sono sufficienti neppure perché ognuno possa riceverne un pezzo». 
Gli disse allora uno dei suoi discepoli, Andrea, fratello di Simon Pietro: «C’è qui un ragazzo che ha cinque pani d’orzo e due pesci; ma che cos’è questo per tanta gente?». Rispose Gesù: «Fateli sedere». C’era molta erba in quel luogo. Si misero dunque a sedere ed erano circa cinquemila uomini. 
Allora Gesù prese i pani e, dopo aver reso grazie, li diede a quelli che erano seduti, e lo stesso fece dei pesci, quanto ne volevano. 
E quando furono saziati, disse ai suoi discepoli: «Raccogliete i pezzi avanzati, perché nulla vada perduto». Li raccolsero e riempirono dodici canestri con i pezzi dei cinque pani d’orzo, avanzati a coloro che avevano mangiato.
Allora la gente, visto il segno che egli aveva compiuto, diceva: «Questi è davvero il profeta, colui che viene nel mondo!». Ma Gesù, sapendo che venivano a prenderlo per farlo re, si ritirò di nuovo sul monte, lui da solo.

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