Santa Brigida: una "gigante"


Oggi, festa di SANTA BRIGIDAFinsta, Uppsala (Svezia), giugno 1303 – Roma, 23 luglio 1373.
Compatrona d'Europa, venerata dai fedeli per le sue «Rivelazioni», nacque nel 1303 nel castello di Finsta, nell'Upplandi (Svezia), dove visse con i genitori fino all'età di 12 anni. Sposò Ulf Gudmarson, governatore dell'Östergötland, dal quale ebbe otto figli. Secondo la tradizione devozionale, nel corso delle prime rivelazioni, Cristo le avrebbe affidato il compito di fondare un nuovo ordine monastico. Nel 1349 Brigida lasciò la Svezia per recarsi a Roma, per ottenere un anno giubilare e l'approvazione per il suo ordine, del Santo Salvatore, che avrebbe avuto come prima sede il castello reale di Vastena, donatole dal re Magnus Erikson. La passione di Gesù fu al centro delle sue esperienze mistiche. Salvo alcuni pellegrinaggi, rimase a Roma fino alla sua morte avvenuta il 23 luglio 1373. La sua canonizzazione avvenne nel 1391 ad opera di Papa Bonifacio IX.
Per un approfondimento (vale la pena), leggere la catechesi del mercoledì 27 ottobre 2010 di Papa Benedetto XVI.
Santa Brigida è un "gigante" dello spirito, dimostrazione del ruolo tutt'altro che secondario della donna nella vita della Chiesa.
Il vangelo di Giovanni, nel brano che ci è proposto per la festa della santa, ci ricorda che l'abbondanza del frutto di santità dipende dal saldo innesto tra la vite che è Cristo e i tralci che siamo noi. Non ci si può illudere: senza di lui non possiamo far nulla... di buono s'intende.


Dal Vangelo secondo Giovanni (Gv 15,1-8).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Io sono la vite vera e il Padre mio è l’agricoltore. Ogni tralcio che in me non porta frutto, lo taglia, e ogni tralcio che porta frutto, lo pota perché porti più frutto. Voi siete già puri, a causa della parola che vi ho annunciato.
Rimanete in me e io in voi. Come il tralcio non può portare frutto da se stesso se non rimane nella vite, così neanche voi se non rimanete in me. Io sono la vite, voi i tralci. Chi rimane in me, e io in lui, porta molto frutto, perché senza di me non potete far nulla. Chi non rimane in me viene gettato via come il tralcio e secca; poi lo raccolgono, lo gettano nel fuoco e lo bruciano.
Se rimanete in me e le mie parole rimangono in voi, chiedete quello che volete e vi sarà fatto. In questo è glorificato il Padre mio: che portiate molto frutto e diventiate miei discepoli».

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