Realizzatori del Vangelo


Nella pagina del vangelo di oggi Gesù, dopo aver esposto la parabola del seminatore e aver chiarito la questione della cecità e sordità di quelli che non lo hanno accolto, offre la spiegazione del racconto del seme a coloro i cui occhi e i cui orecchi Egli dichiara "beati" perché è dato, per grazia, di vedere e di ascoltare. Appunto, la questione centrale appare essere l'atteggiamento del vero ascolto. Dall'ascolto nasce la fede che dona salvezza, una fede che dà frutto, perché la fede non è fideismo sterile e autoconsolatorio, ma esige la visibilità della carità. Dice San Giacomo che la fede "se non è seguita dalle opere, in se stessa è morta" (Gc 2,17). Facciamo nostra la seguente preghiera tratta dalla liturgia:
O Dio, nostro Padre, che in Cristo tua Parola vivente, ci hai dato il modello dell'uomo nuovo, fa' che lo Spirito Santo ci renda non solo uditori, ma realizzatori del Vangelo, perché tutto il mondo ti conosca e glorifichi il tuo nome. Per il nostro Signore Gesù Cristo tuo Figlio che è Dio e vive e regna nell'unità dello Spirito Santo per tutti i secoli dei secoli. Amen.

Dal Vangelo secondo Matteo (Mt 13,18–23).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli:
«Voi dunque ascoltate la parabola del seminatore. Ogni volta che uno ascolta la parola del Regno e non la comprende, viene il Maligno e ruba ciò che è stato seminato nel suo cuore: questo è il seme seminato lungo la strada. Quello che è stato seminato sul terreno sassoso è colui che ascolta la Parola e l'accoglie subito con gioia, ma non ha in sé radici ed è incostante, sicché, appena giunge una tribolazione o una persecuzione a causa della Parola, egli subito viene meno. Quello seminato tra i rovi è colui che ascolta la Parola, ma la preoccupazione del mondo e la seduzione della ricchezza soffocano la Parola ed essa non dà frutto. Quello seminato sul terreno buono è colui che ascolta la Parola e la comprende; questi dà frutto e produce il cento, il sessanta, il trenta per uno».

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