Il contatto


Il brano di vangelo odierno, tratto da Matteo, è parallelo a quello di Marco della XIII domenica del tempo ordinario, ascoltato due domeniche fa (qui il commento). Matteo è più sintetico e meno ricco di dettagli rispetto a Marco e inserisce questi prodigi nel contesto della narrazione dei dieci miracoli dei capitoli 8 e 9. Vorrei aggiungere una semplice annotazione: da una parte assistiamo alla donna che "tocca" il lembo del mantello di Gesù, dall'altra a Gesù che "prende" per mano la bambina. In entrambi i casi è il "contatto" con Gesù che ridona la vita, guarisce e salva. Questo mi spinge oggi a cercare costantemente il contatto con Lui attraverso la Parola, l'Eucaristia e il fratello.


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 9,18-26).
In quel tempo, [mentre Gesù parlava,] giunse uno dei capi, gli si prostrò dinanzi e disse: «Mia figlia è morta proprio ora; ma vieni, imponi la tua mano su di lei ed ella vivrà». Gesù si alzò e lo seguì con i suoi discepoli.
Ed ecco, una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni, gli si avvicinò alle spalle e toccò il lembo del suo mantello. Diceva infatti tra sé: «Se riuscirò anche solo a toccare il suo mantello, sarò salvata». Gesù si voltò, la vide e disse: «Coraggio, figlia, la tua fede ti ha salvata». E da quell’istante la donna fu salvata.
Arrivato poi nella casa del capo e veduti i flautisti e la folla in agitazione, Gesù disse: «Andate via! La fanciulla infatti non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma dopo che la folla fu cacciata via, egli entrò, le prese la mano e la fanciulla si alzò. E questa notizia si diffuse in tutta quella regione. 

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