Convertitevi!


Corazin, Betsaida (da cui proviene l'apostolo Pietro), Cafarnao (dove Gesù ha abitato per un anno) sono villaggi che si affacciano sul lago di Galilea. Qui Gesù ha insegnato e qui ha compiuto "la maggior parte dei suoi prodigi". Egli si mostra molto duro nei confronti di questa gente che ha incontrato, amato, sanato e beneficato, che lo ha perfino seguito in folla, ma non si è convertita. Ha cercato i suoi prodigi, ma ha lasciato inascoltato l'invito fondamentale della predicazione di Gesù: "Convertitevi, perché il regno dei cieli è vicino" (Mt 4,17). La conversione, dunque, è ciò che più vale agli occhi di Gesù, è l'opera fondamentale. Conversione: l'atteggiamento che porta a convergere con tutto il nostro essere a Cristo. Non quindi un rapporto con Lui a metà e di comodo, ma totale e radicale. Quel grido "guai a te!", ci scuota personalmente e ci spinga a cercare con Lui un rapporto più vero. Lasciamo risuonare oggi nel nostro orecchio l'imperativo: "Convertitevi!".


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 11, 20-24).
In quel tempo, Gesù si mise a rimproverare le città nelle quali era avvenuta la maggior parte dei suoi prodigi, perché non si erano convertite: 
«Guai a te, Corazìn! Guai a te, Betsàida! Perché, se a Tiro e a Sidòne fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a voi, già da tempo esse, vestite di sacco e cosparse di cenere, si sarebbero convertite. Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, Tiro e Sidòne saranno trattate meno duramente di voi. 
E tu, Cafàrnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai! Perché, se a Sòdoma fossero avvenuti i prodigi che ci sono stati in mezzo a te, oggi essa esisterebbe ancora! Ebbene, io vi dico: nel giorno del giudizio, la terra di Sòdoma sarà trattata meno duramente di te!». 

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