Alzati!


"Figlia, la tua fede ti ha salvata"... "Non temere, soltanto abbi fede!"... Queste espressioni di Gesù sono il cuore del vangelo di oggi. Le situazioni descritte sono umanamente senza via di uscita: una figlia che sta morendo, una malattia cronica inguaribile. La fede apre alla speranza contro ogni speranza. Ma che ne è delle nostre preghiere, eppure fatte con fede, non ascoltate? Quante volte ci siamo aggrappati alla fede per chiedere ciò che è insperato sotto il profilo umano, senza una risposta tangibile? Io credo che Gesù, attraverso i segni descritti nel vangelo, voglia rassicurarci sul frutto più straordinario della fede, che non è tanto la salute ritrovata o la vita restituita, ma che di nuovo irrimediabilmente perderemo, bensì la vita eterna, la partecipazione alla sua risurrezione, quell' "alzarci in piedi" definitivo che ci attende. "Questa infatti è la volontà del Padre mio: che chiunque vede il Figlio e crede in lui abbia la vita eterna; e io lo risusciterò nell'ultimo giorno" (Gv 6,40). Che il Signore ci prenda per mano per rialzarci ogni giorno a questa fede e speranza viva! Ma anche noi non ci stanchiamo di tendere la mano verso di lui per toccargli almeno il lembo del mantello! Tale speranza definitiva, attira il futuro nel presente e ci dona la forza necessaria per affrontare anche ciò che nell'oggi  potrebbe umanamente fiaccarci.


Dal vangelo secondo Marco (Mc 5, 21-43).
In quel tempo, essendo Gesù passato di nuovo in barca all’altra riva, gli si radunò attorno molta folla ed egli stava lungo il mare. E venne uno dei capi della sinagoga, di nome Giàiro, il quale, come lo vide, gli si gettò ai piedi e lo supplicò con insistenza: «La mia figlioletta sta morendo: vieni a imporle le mani, perché sia salvata e viva». Andò con lui. Molta folla lo seguiva e gli si stringeva intorno.
Ora una donna, che aveva perdite di sangue da dodici anni e aveva molto sofferto per opera di molti medici, spendendo tutti i suoi averi senza alcun vantaggio, anzi piuttosto peggiorando, udito parlare di Gesù, venne tra la folla e da dietro toccò il suo mantello. Diceva infatti: «Se riuscirò anche solo a toccare le sue vesti, sarò salvata». E subito le si fermò il flusso di sangue e sentì nel suo corpo che era guarita dal male.
E subito Gesù, essendosi reso conto della forza che era uscita da lui, si voltò alla folla dicendo: «Chi ha toccato le mie vesti?». I suoi discepoli gli dissero: «Tu vedi la folla che si stringe intorno a te e dici: “Chi mi ha toccato?”». Egli guardava attorno, per vedere colei che aveva fatto questo. E la donna, impaurita e tremante, sapendo ciò che le era accaduto, venne, gli si gettò davanti e gli disse tutta la verità. Ed egli le disse: «Figlia, la tua fede ti ha salvata. Va’ in pace e sii guarita dal tuo male».
Stava ancora parlando, quando dalla casa del capo della sinagoga vennero a dire: «Tua figlia è morta. Perché disturbi ancora il Maestro?». Ma Gesù, udito quanto dicevano, disse al capo della sinagoga: «Non temere, soltanto abbi fede!». E non permise a nessuno di seguirlo, fuorché a Pietro, Giacomo e Giovanni, fratello di Giacomo. 
Giunsero alla casa del capo della sinagoga ed egli vide trambusto e gente che piangeva e urlava forte. Entrato, disse loro: «Perché vi agitate e piangete? La bambina non è morta, ma dorme». E lo deridevano. Ma egli, cacciati tutti fuori, prese con sé il padre e la madre della bambina e quelli che erano con lui ed entrò dove era la bambina. Prese la mano della bambina e le disse: «Talità kum», che significa: «Fanciulla, io ti dico: àlzati!». E subito la fanciulla si alzò e camminava; aveva infatti dodici anni. Essi furono presi da grande stupore. E raccomandò loro con insistenza che nessuno venisse a saperlo e disse di darle da mangiare.

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