L'occhio e la luce


Chi può conoscere il cuore di un uomo? E' in gran parte un mistero sconosciuto alla medesima persona, figuriamoci quello dell'altro. Solo Dio è capace di scrutare e conoscere l'intimo dei cuori. Però alcuni sintomi possiamo osservarli. Per esempio, possiamo capire quali sono le cose che attirano di più il nostro interesse e per le quali siamo disposti a investire le nostre energie migliori. Là, probabilmente, sarà anche il nostro cuore. Con onestà dobbiamo anche chiederci se sono in grado di appagarlo (il cuore), oppure lo lasciano vuoto. Se si verifica quest'ultima ipotesi, vuol dire che il vero tesoro è da cercare altrove. La seconda parte del vangelo ci offre un indizio: non sono le realtà e le persone esterne a noi a saziarci (prima o poi ci stufano o ci deludono), ma la luce che abita dentro di noi e che va cercata scavando spesso sotto una coltre di cenere tenebrosa. "Dio è luce e in lui non c'è tenebra alcuna" (1Gv 1,5). E' Dio la luce da cercare, l'unica in grado di illuminare in maniera nuova persone, esperienze e realtà che compongono la nostra esistenza. Se questa luce viene a mancare, tutto viene avvolto da fitte tenebre. Non arrendiamoci allora: oggi scaviamo dentro di noi per rintracciare il tesoro luminoso.


Dal vangelo secondo Matteo (Mt 6, 19-23).
In quel tempo, Gesù disse ai suoi discepoli: 
«Non accumulate per voi tesori sulla terra, dove tarma e ruggine consumano e dove ladri scassìnano e rubano; accumulate invece per voi tesori in cielo, dove né tarma né ruggine consumano e dove ladri non scassìnano e non rubano. Perché, dov’è il tuo tesoro, là sarà anche il tuo cuore.
La lampada del corpo è l’occhio; perciò, se il tuo occhio è semplice, tutto il tuo corpo sarà luminoso; ma se il tuo occhio è cattivo, tutto il tuo corpo sarà tenebroso. Se dunque la luce che è in te è tenebra, quanto grande sarà la tenebra!».

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