Le radici e la chioma


La risposta di Gesù, anche nel caso del vangelo di oggi, attinge dalla sapienza antica e vi aggiunge qualcosa di nuovo e originale. Il comandamento dell'amore per Dio, non solo era conosciuto, ma ogni giorno l'israelita pregava con lo "Shemà Israel! - Ascolta, Israele!" (vedi Dt 6,4-5). Anche il comandamento dell'amore del prossimo lo troviamo nell'antico testamento (vedi Lv 19,19), anche se ristretto nell'orizzonte del popolo ebraico. L'originalità di Gesù sta nel legare indissolubilmente tra loro i due comandamenti. Entrambi sono il "primo" di tutti i comandamenti: godono del primato a pari merito. Il secondo elemento di originalità sta nell'estensione universale che il comandamento dell'amore del prossimo acquista in Gesù e nel cristianesimo. Scrive San Giovanni nella sua prima lettera (1Gv 4,19-21):
"Noi amiamo perché egli ci ha amati per primo. Se uno dice: 'Io amo Dio' e odia suo fratello, è un bugiardo. Chi infatti non ama il proprio fratello che vede, non può amare Dio che non vede. E questo è il comandamento che abbiamo da lui: chi ama Dio, ami anche suo fratello". 
Per usare una metafora, noi siamo come un albero che ha le radici in Cielo (nella Trinità) e si ramifica qui sulla terra nelle relazioni con ogni prossimo e i cui frutti sono le opere di carità. Innaffiamo le radici (= amiamo Dio) e abbiamo cura dei germogli (= amiamo il prossimo). Se tagliamo le radici, dissecca tutto l'albero, ma è vero anche il contrario: se non curiamo la chioma (= non amo il prossimo), anche le radici vanno in sofferenza... anche se - e la natura ce lo dimostra - finché le radici rimangono salde abbiamo sempre la speranza che spuntino nuovi germogli (= si può sempre ricominciare nella carità con il prossimo, a partire dall'amore di Dio e dalla sua misericordia). In sintesi: curiamo la salute delle radici e i frutti di carità saranno abbondanti.


Dal vangelo secondo Marco (Mc 12, 28b-34).
In quel tempo, si avvicinò a Gesù uno degli scribi e gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti?». 
Gesù rispose: «Il primo è: “Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l’unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza”. Il secondo è questo: “Amerai il tuo prossimo come te stesso”. Non c’è altro comandamento più grande di questi». 
Lo scriba gli disse: «Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all’infuori di lui; amarlo con tutto il cuore, con tutta l’intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici». 
Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: «Non sei lontano dal regno di Dio». 
E nessuno aveva più il coraggio di interrogarlo.

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